Milano, 13 settembre 2010 – “Oggi vogliamo premiare le Medaglie d’Oro milanesi di Roma 1960, a cinquant’anni da quell’evento al quale ripensiamo spesso, custodendo nei nostri cuori tante immagini di vittorie rimaste nella storia. Le Olimpiadi di Roma del 1960 furono un evento straordinario. A soli 15 anni dalla fine della Guerra, l’Italia entrava da protagonista nel decennio del boom economico. Le Olimpiadi furono importanti per mostrare a tutto il mondo il nostro patrimonio artistico e per mostrare anche la nostra capacità organizzativa e il talento sportivo di molti atleti indimenticabili. Tra loro ce n’erano alcuni milanesi che hanno fatto onore a Milano e all’Italia. Atleti le cui imprese ci emozionano ancora e ci rendono orgogliosi di essere parte di questa città“. Queste le parole del Sindaco Letizia Moratti che, oggi, in Sala dell’Orologio, a Palazzo Marino ha premiato con una medaglia d’oro celebrativa i sei campioni olimpici, milanesi di nascita o di adozione, vincitori delle Olimpiadi di Roma del 1960: i ciclisti e pistard Marino Vigna, Luigi Arienti, Antonio Bailetti, Sante Gaiardoni e gli schermidori Perluigi Saccaro ed Edoardo Mangiarotti.
Con il Sindaco hanno partecipato alla cerimonia l’assessore allo Sport, Alan Rizzi, il presidente del Coni Provinciale Milano, Filippo Grassia e Marino Bartoletti giornalista e commentatore sportivo. Proprio Bartoletti nel corso della cerimonia ha ricordato un aneddoto storico che lega Milano alle Olimpiadi. Fu Sant’Ambrogio nel V secolo dopo Cristo a segnare la fine delle Olimpiadi ritenendole un evento troppo pagano. Un’interruzione durata fino al diciannovesimo secolo quando si riprese a disputare i Giochi. “Con la cerimonia di oggi Milano fa pace con le Olimpiadi e premia sei campioni che hanno fatto la storia di schema e ciclismo”, ha detto Marino Bartoletti introducendo la biografia del sestetto olimpico.
“È per noi un grande onore avere oggi a Palazzo Marino sei grandi dello sport italiano e milanese – ha detto l’assessore allo Sport Alan Rizzi – che sono stati protagonisti di vittorie irripetibili in Olimpiadi e campionati Mondiali, dando lustro alla nostra città e all’Italia che li ha seguiti e amati”.
Queste le motivazioni che hanno accompagnato la consegna delle medaglie:
SANTE GAIARDONI 29\6\1939 Ciclismo
Due volte campione olimpico: chilometro da fermo e velocità individuale. Il più potente sprinter di tutti i tempi. Estroverso e generoso: assieme ad Antonio Maspes fece del Vigorelli il suo regno
ANTONIO BAILETTI 29\9\1937 Ciclismo
Campione olimpico nella 100 chilometri a squadre. Gigante possente e generoso. Solista impareggiabile, ma anche uomo-squadra insostituibile
LUIGI ARIENTI 6\1\1937 Ciclismo
Campione olimpico nell’inseguimento a squadre. Primo componente e trascinatore della “locomotiva azzurra”. Grandissimo interprete della pista e della strada
MARINO VIGNA 6\11\1938 Ciclismo
Campione olimpico nell’inseguimento a squadre. Insostituibile metronomo del quartetto azzurro. Esempio, di professionalità, gentilezza e affidabilità: nello sport e nella vita
GIANLUIGI SACCARO 29\11\1938 Scherma
Campione olimpico nella spada a squadre. Schermidore intelligente e brillante. Il successo nello sport è stato la base del successo nella vita
EDOARDO MANGIAROTTI 7\4\1919 Scherma
Campione olimpico nella spada a squadre. Leggenda vivente dello sport mondiale. E’ l’atleta italiano che ha vinto il maggior numero di medaglie nella storia delle Olimpiadi
Redazione