(mi-lorenteggio.com) Milano, 16 ottobre 2010 – A partire dalle 14,45 di dopodomani (lunedì 18 ottobre), si svolgerà a Palazzo Isimbardi (Sala degli affreschi, ingresso da via Vivaio 1) il convegno «La ripresa economica nella Provincia di Milano tra innovazione e nuovi mercati».
I lavori verranno aperti dall’introduzione del presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, e proseguiranno con gli interventi del ministro dello Sviluppo economico, On. Paolo Romani, e del vicepresidente della Commissione europea, On. Antonio Tajani. Prenderanno, poi, la parola l’assessore al Lavoro della Provincia di Milano Paolo Del Nero, l’assessore regionale al Commercio Stefano Maullu, il presidente di Assolombarda Alberto Meomartini, il presidente di Federchimica Giorgio Squinzi, il presidente di Assimpredil Claudio De Albertis, il vicepresidente della Bei Dario Scannapieco e il segretario generale dell’Unione artigiani Marco Accornero.
Nell’ambito del convegno, verrà esaminata la proposta di localizzare nel «Distretto dell’energia», il territorio ad alta tecnologia individuato dalla Regione Lombardia che coincide in parte con l’Alto Milanese, la produzione di componenti per le nuove centrali nucleari italiane. Il Governo, allo scopo di colmare il gap nel costo dell’energia che divide il Paese da Nazioni spesso confinanti nelle quali funzionano centrali nucleari, ha, del resto, presentato un Piano nucleare mirato a far risparmiare i cittadini e a rendere più competitive le imprese.
«Il referendum del 1987 contro il nucleare ci ha fatto perdere tempo, risorse e competenze in un campo in cui figuravamo all’avanguardia – ha dichiarato oggi il presidente Podestà -. Nelle nostre bollette, molto più care di quelle francesi e svedesi, paghiamo ancora oggi quella scelta che il Governo, attraverso il varo di un progetto tutto italiano cui ora sta dando impulso il ministro Romani, vuole adesso modificare nell’obiettivo di mettere al riparo il Paese da ulteriori crisi economiche globali anche riducendo il costo dell’energia. Sono favorevole, dunque, all’individuazione di un territorio che possa fungere da incubatore della produzione di componenti per le centrali nucleari da realizzare nei prossimi anni nel nostro Paese».
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