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Libri. Mal d’amore o amor sano?

(mi-lorenteggio.com) Milano, 30 ottobre 2010 – Alla luce di ciò che ho letto in questo straordinario volume dal titolo “Mal d’Amore o Amor Sano?” scritto da due magnifici autori: Patrizia Adamoli e Alberto Ugo Caddeo, editato da Franco Angeli/Le Comete, mi sento d’affermare che è un libro che tratteggia il patos autodistruttivo che si prova quando un rapporto d’amore termina e come poterlo affrontare.
Molto spesso, chi è affetto dal “mal d’amore”, è in una relazione amorosa unilaterale in quanto la persona designata non ha mai manifestato interesse ad intraprenderla, oppure è stata abbandonata. A seguito dell’allontanamento possono scaturire atteggiamenti deliranti di tipo persecutorio o vendicativo. Alcune volte l’amore si mostra in maniera ambivalente, producendo smarrimento, vertigini, frammentazione, assenza di libertà interiore, senso d’abbandono e relativo annullamento del nostro essere, dell’identità. In questo caso diventa patologico, malato e, nella malattia, non si riesce a capire qual è il comportamento sano da tenere. Quando si è abbandonati, la sofferenza non è unilaterale: soffre chi lascia e chi è lasciato. Si deve essere consapevoli che in questi casi è necessario un percorso-guida che indichi la via per far fronte al tormento, una guida per ricostruire l’equilibrio perduto per così superare i momenti difficili e scoprire in se stessi desideri e aspirazioni. Le indicazioni dell’amico non servono a placare l’anima distrutta, perciò servono le istruzioni pratiche che troviamo in questo libro che ci aiuta all’autoanalisi per definire quel sentimento di forte empatia che, seppur nella sofferenza, deve pur sempre volere il bene dell’altro anteponendolo al proprio. L’amore, dunque, è un ciclone che va dominato, bisogna, quindi, essere pronti a gestirlo e ad affrontare la paura delle conseguenze, paura che già di per sé è il segno di un handicap morale. Questi problemi toccano l’anima e lasciano impressa una traccia profonda e indelebile. Ma, nel bene o nel male, queste esperienze hanno il potere di mutare il corso della nostra esistenza e di renderci persone completamente diverse. Però, capire il senso della vita, abbandonarsi all’impeto delle emozioni, significa anche assumersi delle responsabilità. La dimensione del sentimento, infatti, deve essere alimentata di continuo. Del resto, questa è una realtà tangibile e il fatto che molti legami s’infrangono, determina nelle persone intense sofferenze. L’errore più grande è quello di pensare che l’unione di due persone sia un dato di fatto, concreto e immutabile. In realtà il rapporto amoroso è una conquista, un’impresa cui dedicarsi e nessuno potrà mai fornire la garanzia dell’eternità. Chi ha smesso di combattere in nome della paura, ha anche, inconsapevolmente, rinunciato alla vita. L’amore ci sceglie e ci induce a vivere in funzione dell’altro, della sua presenza, dei suoi gesti, del suo sguardo. Nella “schiavitù” del rapporto amoroso si annida il germe della più grande opportunità concessa a ogni essere umano: vivere la propria individualità all’interno di un rapporto privilegiato.
Infatti, questi autori, attraverso la loro esperienza personale e professionale, ci insegnano a comprendere le emozioni e a darci gli strumenti per gestire le relazioni, e non solo ad uscirne da questa devastante esperienza. Ma uscirne, senza un dovuto apporto psicologico, non vuol dire aver imparato la lezione perché l’amore è proprio dietro l’angolo che ci aspetta, fatalmente a nostra disposizione e, quindi, ci potremmo trovare di nuovo nel dramma. Non possiamo pensare di contare sui freni inibitori della paura né sulla prudenza programmata, la realtà esige libertà, responsabilità e capacità d’azzardo, perciò questo libro è un necessario approvvigionamento di nozioni deterrenti e rassicuranti, spunti e indicazioni pratiche capaci di farci crescere e intraprendere una nuova relazione amorosa che, inevitabilmente, la voglia di vivere impone. D’altronde, la vita potrebbe non avere senso se non avessimo al nostro fianco una persona con la quale condividere i moti dell’anima, i sentimenti più profondi e autentici, inoltre, il vivere in assenza di un rapporto significativo, sarebbe doloroso e inutile perché mancherebbe la naturale e inseparabile complementarietà. L’amore è pienezza di vita, rispecchiamento e conferma reciproca. Bisogna essere pronti a ricevere tutto ciò che c’è di bello, ma anche ciò che di triste e doloroso può riservarci. Quando riusciamo a percepire e tradurre il linguaggio dell’anima, quando si riesce a capire che l’amore è libertà e autonomia, il mondo assume valore e significato. In quest’ottica il rapporto cresce e si rafforza, diventando unico e autentico. Ignorare i nostri desideri e l’impetuoso richiamo delle emozioni, significherebbe morire prima ancora di cominciare a vivere.

Principia Bruna Rosco

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