Milano, 9 novembre 2010 – “Oggi dedichiamo una via della nostra città a Jan Palach. L’intestazione di una via è un momento importante, dal grande valore simbolico. Significa far diventare un nome, un fatto, un evento parte della memoria collettiva, renderlo familiare a tutti i cittadini, renderlo indelebile”. Lo ha detto il Sindaco Letizia Moratti intervenuta, insieme con l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory, alla cerimonia d’intitolazione della via allo studente cecoslovacco di 21 anni che sacrificò la propria vita per la libertà del suo popolo, nel quartiere Conca Fallata, sul Naviglio Pavese, all’interno dell’ex area Cantiere Binda.
“Il messaggio e il suo esempio – ha concluso Letizia Moratti – trovano in Milano una città che crede nella libertà e nella democrazia e non dimentica chi ha lottato e dato la vita per esse”.
La scelta della data di oggi per l’intitolazione non è casuale. “Per ricordare il ventunesimo anniversario della Caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre 1989, il Consiglio Comunale, su iniziativa del consigliere Carlo Fidanza, nel quarantennale della morte di Palach, il 19 gennaio 2009, ha scelto di intitolare una via di Milano a un simbolo della lotta contro i regimi totalitari, a un luminoso esempio di libertà”, ha spiegato il Sindaco.
"Mi riconosco nelle parole di Walt Whitman – ha detto l’assessore Finazzer Flory – che offre una sua incisiva definizione di libertà: ‘Non una tomba di quanti furono assassinati per la libertà che non germini semi per la libertà, che a lor volta altri semi produrranno’. E il radicale gesto di protesta di Jan Palach incarna un insopprimibile e nobile spirito di libertà".
Era il 16 gennaio 1969 quando Jan Palach si diede fuoco in piazza San Venceslao a Praga per protestare contro l’occupazione del suo Paese da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Morì tre giorni dopo e il suo esempio fu seguito nei mesi seguenti da altri sei ragazzi.
Redazione