Lombardia. Tv digitale, tutto pronto per lo switch off, il passaggio della TV al digitale terrestre - MI-LORENTEGGIO.COM
18.1 C
Milano
lunedì, Settembre 9, 2024

Proverbio: Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto

Array

Lombardia. Tv digitale, tutto pronto per lo switch off, il passaggio della TV al digitale terrestre

(mi-lorenteggio.com) Milano, 16 novembre 2010 – La Lombardia si presenta puntuale e con le carte in regola all’appuntamento del 26 novembre, giorno del cosiddetto ‘switch-off’, cioè dello spegnimento del segnale analogico per le televisioni e il passaggio esclusivamente al digitale terrestre.

Sta utilizzando già il digitale il 95 per cento degli utenti lombardi, dopo una campagna di informazione capillare, che ha visto anche la Regione Lombardia efficacemente in campo. E dopo l’emissione di un bando da 5 milioni di euro per aiutare le emittenti locali nel rinnovamento tecnologico necessario. In questo grande passaggio, che qualcuno definisce epocale (tecnologico ma anche culturale, che riguarda 22 milioni di cittadini, per contare solo quelli del Nord-Italia), il presidente lombardo Roberto Formigoni vede considerevoli opportunità da cogliere.

Le ha ricordate ieri, al Belvedere del 31° piano del Palazzo Pirelli, nel corso dell’incontro stampa del ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, moderato dall’ex presidente Rai e attuale presidente della Fondazione Bordoni, Enrico Manca, presenti i manager degli editori televisivi pubblici e privati (Leone, Marano, Confalonieri) e i leader delle associazioni dell’emittenza locale.

"Il passaggio alla TV digitale terrestre dall’attuale sistema televisivo analogico – ha sottolineato Formigoni – significherà per tutti i cittadini una moltiplicazione dell’offerta televisiva nazionale, un miglioramento nella qualità immagine/audio delle trasmissioni, al solo basso costo del decoder. Per fare un esempio la Rai vedrà salire i suoi canali a 10, con l’introduzione di quelli tematici di informazione, di intrattenimento per adulti e ragazzi, di cinema, di sport e di programmi interattivi. Di conseguenza siamo certi che tale passaggio comporterà: una maggiore concorrenza tra le emittenti televisive, più pluralismo, più qualità dei contenuti".

Secondo Formigoni anche per le tv locali il passaggio al digitale terrestre è una sfida, che però potrà avere effetti postivi: "Innanzitutto ci sarà anche per le emittenti locali una moltiplicazione dei canali, ovvero per ogni frequenza ve ne potranno essere dai 4 ai 6. Questa maggiore offerta di spazi rappresenta una grande sfida migliorativa per produrre nuove idee, nuovi palinsesti e nuovi format per competere in un mercato che sarà sempre più affollato per il prevedibile ingresso di nuovi soggetti".

RICERCA CORECOM-IRER – Una ricerca promossa dal Corecom e realizzata dall’Irer fotografa l’emittenza locale in Lombardia "al crocevia tra crisi e nuove opportunità". Dalla ricerca (testo completo e sintesi "Il sistema dei media in Lombardia nella transizione al DTT" sono disponibili sul sito www.corecomlombardia.it) risulta che le televisioni locali rappresentano in Lombardia un settore economicamente significativo – con investimenti e lavoro stabile per 800 dipendenti e alcune migliaia di collaboratori, e oltre 100 milioni di fatturato – che oggi vede le proprie fragilità acuite dalla crisi economica e dalle incertezze del passaggio al digitale.

Nel 2009 il consumo si è attestato sugli stessi valori di cinque anni prima, un sostanziale regresso dovuto alla particolare predilezione dei Lombardi per le nuove proposte digitali, la cui offerta è andata a discapito dello share delle emittenti locali.

Negli ultimi anni gli utili hanno registrato una forte contrazione e, dal 2007, il comparto nel suo complesso è andato in sofferenza, con una riduzione dei fatturati pubblicitari nel 2009 quantificabile in una forbice compresa tra il 20 e il 30 per cento. A fatturato invariato, o in calo, le televisioni hanno dovuto investire di più per il passaggio al digitale, ricorrendo al credito nel 40 per cento dei casi, con un peggioramento progressivo dei conti economici.

La ricerca del Corecom conferma, in sostanza, un settore economicamente importante ma fragile, messo a dura prova dall’attuale congiuntura, ma anche dai rischi della scommessa digitale. Di certo un eventuale ridimensionamento delle tv locali determinerebbe – per il Corecom Lombardia – il restringimento degli spazi di pluralismo politico e culturale, proprio nel momento in cui il federalismo lancia la sfida della valorizzazione dei territori.

"Un settore – come sottolinea Maria Luisa Sangiorgio, presidente del Corecom Lombardia – che però non rinuncia alla sfida, lanciando nuovi canali, nuove proposte e nuove alleanze sul territorio, che cerca di essere al passo con i tempi e che ci consegnerà un panorama più ricco di contenuti e di scelte per il cittadino". Non a caso il bando da 5 milioni della Regione Lombardia è stato da tutti apprezzato.

Redazione

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -