(mi-lorenteggio.com) Milano, 23 novembre 2010 – Il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, e il vicepresidente e assessore alla Cultura, Novo Umberto Maerna, hanno presentato oggi a Palazzo Isimbardi il volume «150 anni di opere e arte. I Tesori della Provincia di Milano», realizzato con l’obiettivo di scandire la conclusione delle sobrie iniziative promosse dall’Ente per celebrare i centocinquant’anni dalla sua istituzione. La Provincia di Milano vanta una preziosa collezione di dipinti, arazzi, sculture e fotografie. Parte di questo patrimonio, di recente restaurato, è stato esposto da aprile a giugno nell’ambito della mostra «150 anni di opere e arte. I tesori della Provincia di Milano in mostra», che rientrava fra gli eventi di commemorazione del centocinquantenario. Il volume presentato oggi, attraverso le sue 146 pagine curate da Nicoletta Colombo, Stefano B. Galli, Rosanna Pavoni, Elena Pontiggia e Roberta Valtorta, fornisce le informazioni necessarie per fruire pienamente di questo patrimonio e consente, al contempo, ai cittadini di riappropriarsi di tesori rimasti per troppo tempo celati. Il volume potrà essere consultato presso la Biblioteca Isimbardi e presso le scuole, le biblioteche e le associazioni che ne faranno richiesta.
«L’arte e la cultura sono il “fil rouge” di tutti i popoli e l’elemento unificatore del territorio – ha dichiarato il presidente Podestà -. Per questo, abbiamo voluto raccogliere in un libro le bellezze della Provincia e concludere le celebrazioni per il centocinquantenario dalla sua nascita con un evento culturale che ci prepara a un altro grande anniversario: quello dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia previsto per il 2011».
«Vorremmo che tutti – ha proseguito il vicepresidente Novo Umberto Maerna –, nel vedere le opere che la Provincia ha conservato e mantenuto con passione, fossero mossi dal sentimento che il poeta Giuseppe Ungaretti descrisse magistralmente con le seguenti parole: “Il miracolo dell’arte non è il linguaggio ma la tensione che lo anima”. Ecco perché abbiamo voluto che i cittadini del Milanese e di Milano potessero accostarsi a un patrimonio che appartiene a ciascuno di loro».
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