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“L’acqua è dei Comuni”, ieri il seminario di ANCI Lombardia al Palazzo delle Stelline

(mi-lorenteggio.com) Milano, 24 novembre 2010 – “Le riforme non si fanno per editto, si fanno se condivise, soprattutto in tema di acqua”. L’intervento di Marcello Raimondi, assessore regionale all’Ambiente, era il più atteso nel seminario sulla riforma del servizio idrico organizzato per questo pomeriggio al Palazzo delle Stelline da ANCI Lombardia, nell’ambito del Forum RisorseComuni. Spiegando che diverse istanze avanzate dai Comuni sono già state accolte nella bozza della nuova legge regionale, che verrà discussa nelle prossime settimane al Pirellone, Raimondi ha garantito che il dialogo con ANCI proseguirà, per arrivare a un testo finale il più possibile condiviso. In particolare, tra le richieste di ANCI accolte dalla Regione, si evidenzia il parere vincolante dei Comuni sulla determinazione delle tariffe e degli investimenti.

Resta aperta la richiesta di ANCI di assegnare ai Comuni un ruolo decisionale anche per quanto riguarda il modello di affidamento della gestione: “è una richiesta che portiamo avanti, la nostra non è una battaglia conclusa – ha ribadito Attilio Fontana, presidente ANCI Lombardia e sindaco di Varese -. Da un punto di vista sia logico che giuridico non c’è motivo per cui i proprietari delle reti, cioè i Comuni, non abbiano la possibilità di decidere anche il modello di affidamento della gestione del servizio”. Infatti, come ha sottolineato Giorgio Oldrini, vicepresidente ANCI Lombardia e sindaco di Sesto San Giovanni, “i Comuni sono i proprietari delle reti di acquedotto e fognatura e degli impianti di depurazione. È una delle grandi ricchezze delle nostre comunità, e le società che le gestiscono sono il frutto di un cammino che viene da lontano e che ha raccolto le migliori esperienze delle nostre regioni a partire da fine Ottocento”. Non a caso, nel seminario sul servizio idrico in Lombardia, ANCI ha chiamato a interventi gli amministratori di CAP Holding e Amiacque, due aziende pubbliche milanesi che si contraddistinguono per efficienza e qualità del servizio. Il presidente di CAP Holding, Alessandro Ramazzotti, ha sottolineato i risultati ottenuti in questi anni per garantire al territorio milanese e lombardo un servizio idrico eccellente, “a fronte di una tariffa che resta tra le più basse in Europa oltre che in Italia”. Ramazzotti ha citato come esempi di buona gestione pubblica, oltre a CAP Holding, anche Ianomi, Tam, Tasm e Idra Patrimonio, le altre aziende patrimoniali del Milanese impegnate nella gestione degli impianti e nella realizzazione degli investimenti idrici. Tutte partecipano alla società unica di erogazione Amiacque, nata nel 2008, come ha ricordato il consigliere d’amministrazione Fabio Spinelli, dalla fusione di aziende storiche create nei decenni proprio dai Comuni: “La legge prevede la possibilità della gestione in house per le società particolarmente virtuose – ha ricordato inoltre Spinelli – ed è questo il caso delle aziende della provincia di Milano. Pertanto auspichiamo che la gestione dell’acqua resti pubblica e dei Comuni”.

Propositivo l’intervento conclusivo di Giorgio Oldrini, che ha rilanciato l’idea di unificare i due ambiti del Comune di Milano e della Provincia, “anche alla luce del fatto che il Comune di Milano ha già indicato la scelta dell’in house per la gestione dell’acqua in città”.

Redazione

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