(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 01 dicembre 2010 – Nel corso del Consiglio Comunale dell’8 novembre scorso, si parlato di autismo, in particolare nei bambini e della carenza di strutture nel territorio.
Da circa un anno un genitore di un bambino, insieme ad altri, ha portato alla luce un problema alla classe politica cittadina per sensibilizzare l’amministrazione comunale in merito al problema dell’autismo nei bambini. A Cesano Boscone, c’è solo una struttura di eccellenza e di fama nazionale, ma, è solo per gli adulti. Per i bambini e le loro famiglie non c’è nulla, come nel circondario.
Il problema è di numerose famiglie dell’ambito territoriale non solo cesanese. L’autismo per dare alcuni dati è un problema che viene diagnosticato inizialmente ai bambini da zero a tre anni. L’intervento di esperti in una struttura dedicata diviene determinante se non risolutivo, e la patologia si protrae poi per tutta la durata della vita di un individuo. L’autismo colpisce una persona ogni 250 individui. I dati odierni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano di un caso ogni 150 persone. Il sesso maschile ne è colpito in modo tre volte superiore rispetto al sesso femminile.
Stando ad alcuni dati ufficiali riferiti in Consiglio, relativi al Piano di Zona, che comprende i Comuni di Trezzano, Corsico, Cesano Boscone, Buccinasco, Assago e Cusago, in costante collaborazione con il Presidio Ospedaliero UONPIA territoriale dell’Ospedale San Carlo, risultano 38 casi nelle scuole medie, 15 casi nelle scuole materne, 49 casi nelle scuole elementari. 102 casi, che coinvolgono 102 famiglie.
Dopo aver interpellato trasversalmente le forze politiche, il PdL per mano dei Consiglieri Riccardo Leone e Mauro Cobelli, ha presentato in giunta l’intenzione del progetto lo scorso 5 maggio. La Giunta, il Sindaco e la vice Sindaco cesanesi ha promesso di impegnarsi politicamente e praticamente per l’adozione di soluzioni possibili, a partire dall’assegnazione di una struttura idonea.
In sintesi, alcuni dati relativi alla proposta:
Una parte tecnica. Il progetto prevede la presa in carico di soggetti affetti da autismo, con particolare rilievo ai bambini in età prescolare e scolare, con trattamenti mirati, intensi ed individuali. Il centro sarà poi il fulcro del necessario coordinamento tra famiglia, scuola, UONPIA territoriale, Ospedale San Carlo di Milano.
Impatto sul territorio. La struttura si propone come punto di eccellenza nell’ambito di zona, come riferimento a tutte quelle famiglie che vivono in prima persona il problema dell’autismo. Sul territorio si attiverebbero di conseguenza tutte quelle dinamiche di formazione sia per le famiglie che per gli insegnanti e per le figure professionali che si dedicheranno per una migliore gestione della patologia. L’apertura al mondo esterno della struttura con il coinvolgimento dei bambini normodotati alle attività del centro sarà poi proficua all’integrazione sociale all’intero centro di eccellenza.
Parte politica. Il progetto di ambito territoriale di zona – come già accennato – coinvolgendo sei Comuni dell’hinterland milanese rappresenterebbe un fiore all’occhiello per questa Amministrazione, a cui anche noi del P.d.L. abbiamo contribuito alla realizzazione sul territorio a tutto vantaggio della comunità cesanese.
Parte economica. La struttura dell’intero progetto avendo già una normativa a propria tutela non graverebbe sulle casse comunali in misura superiore a quelle attuali. Vedi legge 162 di riferimento ed altre, la DH. Bensì ottenuto l’accreditamento previsto potrà svolgere il proprio servizio in collaborazione con ASL, Comuni del Piano di Zona, la UONPIA del San Carlo. Si otterrebbe una struttura che non solo cammina sulle proprie gambe, bensì porterà del valore economico aggiunto nella comunità cesanese.
Da questo il Consigliere, Mauro Cobelli, PdL, ha letto la mozione da far votare:
"Il Consiglio Comunale, preso atto tra le priorità di un Comune va annoverata sicuramente quella di dare risposte ai problemi delle persone, soprattutto quelle che si trovano a vivere situazioni di disagio personale e familiare, ovvero anche derivante da precarie condizioni di salute.
Rilevato che i fondi destinati ai servizi sociali soffrono da sempre di risorse limitate a disposizione degli Enti Locali, indi per cui le scelte su come investire tali risorse nel campo sociale sono sempre oculate e selettive.
Considerato che tra le urgenze di carattere sociale presenti sul territorio sta assumendo rilevanza il problema dell’autismo, una malattia difficile da capire e curare, che sta costituendo situazioni drammatiche in molte famiglie.
Impegna il Consiglio Comunale a mettere in atto misure concrete a sostegno delle famiglie ed alle associazioni che si occupano di autismo, interagendo anche con il mondo della scuola, ed operando al fine di individuare ed attivare sul territorio comunale in tempi brevi un centro per l’autismo che possa fungere da punto di riferimento operativo per coloro che si occupano di questa malattia".
Mentre, l’Assessora alle Politiche Sociali, Lilia Di Giuseppe, e i consiglieri di opposizione, oltre a Cobelli e Leone, si sono visti molto sensibili e, dopo un anno, prepararati sul problema e su tutti gli aspetti di questo disagio, un po’ meno lo era quelli di maggioranza, molto distanti dall’analisi del fenomeno.
Ad eccezione della Dr.ssa Virdis della Lista Civitas Sole, che ha brevemente descritto tutta una serie di disagi, dei quali, in altre differenti situazioni, già la nostra redazione si è occupata.
"In più bisogna considerare che sicuramente in questo momento nel nostro territorio, in tutto il Distretto, che va da Assago a Cusago, comprendente tutti i Comuni, abbiamo un enorme vuoto istituzionale dal punto di vista della psichiatria, comunque dell’appoggio di tipo psichiatrico e… forse psichiatrico no, ma neuropsichiatrico sicuramente. Noi ne vediamo tutti i giorni sia come bambini che come famiglie che non si sentono supportate in questo momento su questo territorio. Infatti nel momento in cui c’è stata la spartizione delle ASL con la creazione delle aziende mentre tutti i servizi sanitari di questo territorio sono stati attribuiti all’ASL di Legnano, quindi di Milano 1, i servizi psichiatrici sono stati dislocati sulle strutture ospedaliere di Milano, esattamente sulla struttura ospedaliera del San Carlo. Però il territorio in realtà se non per poche ore alla settimana è veramente trascurato.
Questo progetto quindi potrebbe iniziare a colmare questo vuoto che comunque viene sentito molto importante dalle famiglie, non solo sull’autismo ma anche su tanti altri problemi di tipo neuropsichiatrico dei bambini.
Questo progetto permette anche di superare quello che può essere il concetto chiuso dell’ospedale, che era rivolto soltanto al malato, ed invece in questo caso verrebbero supportate anche le famiglie…" .
In particolare i consiglieri di maggioranza, Negri, Capuano ed Ursino del P.D., hanno espresso l’intenzione di voler valutare tutta una serie di questioni, prima di dare al via un progetto di tal portata. Per questo, Simone Negri ha proposto un emendamento alla mozione di cui sopra, aggiungendo questo: "A valutare la possibilità di realizzare un centro per l’autismo che possa fungere da punto di riferimento operativo per coloro che si occupano di questa malattia, alla luce di un monitoraggio circa l’entità del fenomeno e della sua ricaduta sociale nel Comune e nella zona, della situazione economica generale dell’ente, nonché della disponibilità sul territorio di strutture che si occupano del problema e delle loro capacità ricettive".
Vittorio Aggio