(mi-lorenteggio.com) Binasco, 10 dicembre 2010 – Come le lucine che si accendono tutti i Natali a rendere più festose le buie serate di dicembre, così si animano a Milano e in tutti i paesi dell’hinterland coloratissimi mercatini che propongono ogni tipo di strenne per le festività imminenti. Sono allegri, festosi e attirano immancabilmente sciami di curiosi, soprattutto al femminile ( ma forse mio marito non fa testo) che, con la scusa di dare un’occhiata, se ne tornano a casa carichi di pacchetti e pacchettini. Ma se alla gioia della spesa e del regalo si può aggiungere la soddisfazione di aver contribuito a qualche cosa di buono, ecco che il piacere diventa più profondo e consapevole. E’ quanto può accadere a Binasco, ai visitatori del Mercatino di Natale organizzato dalla Fondazione “Fratelli Dimenticati” nella palazzina di fronte alla Cassa Rurale dal 4 al 12 dicembre, o a tutti quelli che si recheranno in piazza nel prossimo fine settimana, dove li attenderanno il “Rigiocattolo”, le “Pigotte” o le bancarelle, ricche soprattutto di biancheria natalizia, a favore delle Missioni.
L’associazione “Fratelli dimenticati” è ben nota ai binaschini, che da anni contribuiscono e collaborano alle numerose iniziative a favore dei meno fortunati “i fratelli dimenticati” appunto) del terzo mondo, e hanno allargato il loro raggio d’azione dall’India, dove padre Alessi aveva cominciato la sua opera presso i lebbrosi più di 30 anni fa, all’America Latina.
Numerosissime le sue attività: dal sostegno a distanza dei bambini indiani, alla costruzione di ostelli, dispensari, lebbrosari; dalla realizzazione di infrastrutture preziose come ponti e strade per mettere in comunicazione villaggi sperduti, all’erogazione di merende per permettere ai piccoli scolari di non addormentarsi, per la stanchezza e la fame, durante le lezioni scolastiche.
Un folto gruppo di volontari lavora tutto l’anno per promuovere queste attività, e i binaschini, alcuni dei quali si sono personalmente recati in India in occasione di alcuni viaggi organizzati dall’associazione, sono da sempre sensibili a questa realtà.
La mostra dell’Immacolata, che si realizza da più di 20 anni, è il momento in cui culture diverse e lontane vengono in contatto, e, anche se siamo oggi un po’ più abituati di un tempo al fascino dell’esotismo, tuttavia ancora ci incantiamo davanti a colori, forme, suoni che arrivano da lontano. Sui tavoli,disposti con gusto, gioielli etnici, spezie, stoffe, giocattoli per bambini, piccoli strumenti musicali e tanti oggetti inusuali e curiosi che attraggono grandi e piccini.
Tutto per i bambini invece è il “Rigiocattolo”, che già da qualche anno si tiene sulla piazza della chiesa, domenica 12 dicembre. I ragazzi dell’Oratorio S. Luigi si preoccupano infatti di raccogliere i giocattoli usati o non più perfettamente funzionanti, li sottopongono ad un’accurata operazione di maquillage che li fa ritornare praticamente nuovi, e li offrono in vendita per finanziare il progetto Dream della Comunità di S. Egidio per la cura dell’AIDS in Africa. Acquistando un giocattolo si potrà così aiutare qualcuno, e spezzare per un momento la catena del consumismo usa e getta. Infatti il 12 è la giornata della solidarietà, in cui tanti cercano di entrare in sintonia con i meno fortunati in modo concreto e reale. Le allegre pigotte, tutte diverse tra loro perché cucite e vestite dalle mani d’oro di numerose volontarie cercheranno una “mamma”, che con la spesa per il loro acquisto permetta di far avere a tanti bambini del terzo mondo un kit di vaccinazioni spesso differenziale tra la vita e la morte. Le bancarelle a favore delle Missioni allargheranno la possibilità di scelta, e l’apertura straordinaria del negozio “Ad gentes” del commercio equo e solidale non potrà non soddisfare tutte le aspettative.
Coraggio allora, non c’è che l’imbarazzo della scelta: un regalo “buono” è anche un regalo più bello, da fare prima di tutto a noi stessi.
Valeria Acquarone