Milano, 15 dicembre 2010 – “Oggi, nel trentaquattresimo anniversario della loro morte, rendiamo omaggio a due uomini, due eroi, due servitori dello Stato che si sono sacrificati per combattere quel terrorismo sanguinario che voleva sovvertire e abbattere la democrazia nel nostro Paese. E vogliamo ringraziarli non con un monumento o una statua ma attraverso un giardino, un luogo da vivere che sia di pace per tutti”. Così il Sindaco Letizia Moratti è intervenuta con il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, in via Stendhal, alla cerimonia di intitolazione del giardino dedicato al Maresciallo di Pubblica Sicurezza Sergio Bazzega e al vice Questore di Pubblica Sicurezza Vittorio Padovani.
Tra i presenti alla cerimonia il figlio di Sergio Bazzega, Giorgio Paolo, e la moglie di Vittorio Padovani.
Era il 15 dicembre 1976 quando, durante un’operazione di polizia a Sesto San Giovanni, Padovani e Bazzega irruppero nell’appartamento dove si nascondeva il brigatista ricercato, Walter Alasia, che tentarono di disarmare invano senza utilizzare armi per non mettere a repentaglio la vita dei familiari del brigatista. Seguì uno scontro a fuoco in cui rimasero entrambi uccisi. Lo stesso Alasia venne ucciso, subito dopo, da altri agenti.
Lo Stato ha reso omaggio agli agenti, a nome di tutti gli Italiani, con il conferimento della Medaglia d’Oro al valor civile alla memoria.
“Grazie a persone come Vittorio Padovani e Sergio Bazzega – ha concluso il Sindaco –, che hanno saputo anteporre il bene collettivo alla propria vita, abbiamo superato quella stagione di odio e violenza che il fanatismo ideologico aveva portato nel nostro Paese. Un gesto eroico che ci impone, anche oggi, di vigilare e mantenere alta la guardia perché sacrifici come questi non siano mai più necessari. La negazione della violenza deve essere assoluta e incondizionata. E proprio qui, nella nostra città, ha subìto la sua sconfitta definitiva grazie alla risposta unanime delle forze più sane della società e delle istituzioni. Milano è orgogliosa di questa forza, simbolo di libertà in tutto il Paese. Lo stesso rigore morale e spirito civico che ha dato coraggio e sostegno a chi, come Bazzega e Padovani, ha combattuto la violenza a discapito della propria vita”.
Ricordando che l’intitolazione è stata decisa all’unanimità dalla Commissione consiliare per la Concessione delle Civiche Benemerenze in occasione di Sant’Ambrogio, il Presidente Manfredi Palmeri ha detto: “Sosteniamo la memoria di chi è stato colpito direttamente o indirettamente dalla barbarie del terrorismo: ricordare Vittorio Padovani e Sergio Bazzega è un atto di rispetto verso questi nostri morti e verso le loro famiglie, inserendosi in un percorso di giustizia e verità che serve non solo alla nostra città, ma all’intero Paese”.
“Le voci e le ragioni dei familiari e dei sopravvissuti – ha proseguito Palmeri – hanno avuto in questi anni troppo poca attenzione e, paradossalmente, meno di quelle dei colpevoli: spetta alle istituzioni, per prime, il dovere di far parlare e di far ascoltare finalmente anche Abele e non solo Caino, con azioni civili di memoria che vanno in questa direzione”.
V.A.