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La caserma Perrucchetti di Milano celebra Santa Barbara e inaugura il Circolo Ufficiali “Voloire”

La caserma Santa Barbara di Milano, sede del Reggimento Artiglieria a Cavallo dell’Esercito, il 4 dicembre 2010 ha celebrato Santa Barbara, Patrona delle Batterie a Cavallo. La cerimonia, alla presenza dei gonfaloni della città e della provincia di Milano ed accompagnata dalle toccanti note della musica d’ordinanza dell’Aeronautica Militare, si è svolta di fronte alla più alte rappresentanze del mondo Militare e Civile; oltre al padrone di casa, Comandante Colonnello Valentino de Simone, erano presenti alti Ufficiali (il Gen. D. Carmelo De Cicco, il Gen. B. Camillo de Milato, il Brig. Gen. Samuele Valentino), il Presidente del Consiglio Regionale Lombardia, On. Boni, il Sindaco di Lodi, dr. Lorenzo Guerini (vecchio kèpì), il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Milano dr. Stefano Di Martino, il Vice Questore di Milano dr. D’Anna, il Barone Guglielmo Cavalchini, il Marchese G.B. Litta Modignani, il noto Avvocato penalista Franz Sarno, ed altre eminenti autorità.

Un momento della celebrazione

 

La loro presenza ha dimostrato l’assoluta importanza della cerimonia con la quale s’intendeva celebrare la celeste Patrona degli artiglieri, ma anche onorare la memoria dei soldati de “Le Batterie” che hanno sacrificato la loro vita per la difesa della Patria e per la libertà.

Un momento toccante della cerimonia è stato la Santa Messa celebrata dal Cappellano militare delle Batterie, Don Severino Morandini, nella Chiesa dei Santi Nabore e Felice in Piazzale Perrucchetti. Durante l’omelia, Don Severino, molto commosso, ha ripercorso il dramma dei soldati italiani morti per salvare i valori della libertà. Erano ricordi intimi legati a un sincero e indelebile dolore.

 

Il Comandante di Reggimento, Colonnello Valentino de Simone, ha quindi preso la parola per ricordare gli Artiglieri a cavallo caduti in ogni guerra, con parole significative atte a conferire loro il doveroso omaggio per non aver esitato, nel nome degli ideali altissimi della pace e della giustizia, a sacrificare la propria vita. Inoltre, il Colonnello ha incitato i giovani militari a seguire le virtù eroiche della celeste Patrona Barbara, esempio attualissimo di valore e di fedeltà ad un ideale, menzionando l’operato dei nostri soldati oltremare e sulle strade di Milano, svolto spesso in situazioni estreme.
La cerimonia, con altrettanta commozione, è proseguita con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento dei caduti delle Batterie a Cavallo nel magnifico piazzale della Caserma Santa Barbara.

Onori ai caduti

 

Il Colonnello de Simone ha commemorato i caduti di guerra che, nel loro silenzio, ci indicano il rispetto della memoria per una prospettiva futura, ha invitato a riflettere sul significato di un ideale collettivo e condiviso, costantemente sostenuto dal ricordo del suo immortale e glorioso passato. Infatti, pur attraverso i naturali cambiamenti e avvicendamenti, il Reggimento ha sempre conservato l’amore per le proprie tradizioni e la fierezza delle sue specificità. Inoltre, il Colonnello ha poi rivolto il suo pensiero anche a quei soldati vittime dei conflitti subdoli del terrorismo, ponendo l’accento su quanto questo problema abbia minato le certezze dei civili.

Un momento della Santa Messa

Al termine della celebrazione, gli ospiti sono stati invitati al “Vin d’honneur” nei locali del Circolo Ufficiali “Voloire” inaugurato nella stessa serata del 4 dicembre 2010. Questa è stata un’occasione partecipata e valorizzata dalle numerose autorità presenti.
A fare gli onori di casa è stato il Comandante di Reggimento, Colonnello Valentino de Simone e la sua gentile Consorte, Signora Lucia. Personalità intervenute all’inaugurazione: il Comandante l’Esercito Militare Lombardia, Generale Camillo de Milato, il Generale Samuele Valentino, il Dr. Piercamillo Davigo, Consigliere di Cassazione, il Cappellano Militare Don Severino Morandini, il Dr. Roberto Moschetto De Wan, la Signora Marinella Navarrini Boverio, il Console dell’Estonia Dr. Giuseppe Barranco di Valdivieso con Consorte, e tanti altri bei nomi della società milanese.
Al termine della serata, il giovane e valente Comandante la Caserma Santa Barbara, nel congedare gli ospiti, ha ricordato e sottolineato l’importanza delle Forze Armate nel nostro Paese che, tra le tante funzioni, hanno soprattutto quella di contribuire a portare pace e stabilità in diverse aree del Mondo. Inoltre, il Comandante ha ringraziato ed elogiato l’impegno e l’operato del suo Reggimento, tutti gli Ufficiali uniti nell’Associazione “Voloire” e quanti hanno contribuito alla sua realizzazione.
A questo punto, ho il piacere di fare un breve excursus delle Batterie a Cavallo:
“Le batterie a Cavallo nacquero l’8 aprile 1831, promosse da Alfonso Ferrero, Marchese della Marmora, con Regie Patenti della Regina di Sardegna Maria Cristina di Borbone. Per antonomasia, continuano a chiamarsi semplicemente e orgogliosamente: “Le Batterie” ma, per le celeri andature e le ardite prese di posizione al galoppo, sono conosciute anche con il tenero appellativo dialettale piemontese di “Voloire”, cioè volanti. Su tutti i teatri di operazioni, in tutte le guerre d’indipendenza e i conflitti mondiali, quest’unità militare, nata dall’antico ceppo delle Batterie a Cavallo, ha dimostrato, con perizia e valore, di aver conservato intatte le sue specifiche peculiarità. La Caserma Santa Barbara, costruita appositamente per ospitare il Reggimento Artiglieria a Cavallo al termine della 1° Guerra Mondiale, sorge in zona Baggio-San Siro e fu inaugurata nel 1931, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e del Principe Eugenio di Savoia, cui rimase intitolata fino al 1945.

L’artiglieria a cavallo

 

Il Reggimento d’Artiglieria a Cavallo della Caserma "Santa Barbara" di Piazzale Perrucchetti, fu ufficialmente costituito in Milano nel 1887, ma ha una storia legata alla città meneghina che affonda le radici fin dal 1860, anno in cui vi si trasferirono i suoi primi squadroni. I suoi uomini hanno come copricapo un kepì con nappina rossa e coda di cavallo. In tempi recenti, si è parlato di una sua soppressione, ma le "Voloire", più vive e veloci che mai, sono state inserite dapprima nella Brigata di Artiglieria delle Forze operative terrestri, successivamente il Reggimento è ritornato nel solco delle sue peculiarità storiche, essendo entrato di pieno diritto nella Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli”.
Centinaia di musicisti, poeti e scrittori si sono confrontati sull’argomento, esprimendosi in forma patriottica; anch’io l’ho fatto, e l’ho fatto attraverso la conoscenza diretta. Ho conosciuto i loro ideali, scoprendo che sono anche i miei. In quel Mondo, nella loro rettitudine, chiunque è gentile e simpatico e può essere considerato un amico. “Amico”, è una delle parole più significative che possiamo pronunciare, capace di esprimere in sole cinque lettere uno dei sentimenti più forti. Dobbiamo essere amici dei nostri soldati. Nelle battaglie, essi combattono con una forza sovrumana, con ardore, con coraggio e, per adempiere al loro duro compito, trascorrono una vita fatta di sofferenza, dolore e coraggio. Quindi, le nostre Forze Armate devono essere amate. Attraverso la nostra vicinanza, l’amore e il consenso potranno dimostrare pienamente la loro efficienza. Soltanto attraverso una Forza Armata efficace, dotata di valore etico e morale, che garantisca i diritti umani, si arriva a tutelare il diritto alla vita, all’identità, alla famiglia, alla libertà di espressione, di religione, alla conoscenza, alla tutela della privacy.

Principia Bruna Rosco

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