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Nella Caserma NATO “Ugo Mara” di Solbiate Olona terminata la terza esercitazione “Steadfast Juno 2010”

(mi-lorenteggio.com) Solbiate Olona, VA, 21 dicembre 2010 – Nella Caserma “Ugo Mara” di Solbiate Olona, sede del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia (NRDC-ITA), comandato dal Generale di Corpo d’Armata Gian Marco Chiarini, è terminata l’esercitazione “Steadfast Juno 2010”. Lo scopo di questa esercitazione, condotta in stretta cooperazione con il Comando Alleato Interforze di Napoli (Joint Force Command – Naples), alle cui dipendenze ha operato NRDC-ITA, era validare il personale del NRDC-ITA come Forza di Risposta dell’Alleanza Atlantica. Il Colonnello Francesco Cosimato, Capo Ufficio Pubblica Informazione della Nato, ha fornito ogni notizia atta a comprendere il perché di queste simulazioni delle attività di comando e controllo per la gestione di una Forza NATO in uno scenario in cui erano in corso una serie di conflitti e disordini politico-sociali.

 

La NRDC-ITA ha consentito al Comando di svolgere in maniera realistica ed efficace le funzioni di guida della componente terrestre di una Forza NATO, fornendo al Comando NATO di Napoli tutte le reazioni che un Comando responsabile della gestione delle operazioni NATO deve ricevere nella realtà. Prima della Conferenza Stampa, il Colonnello Francesco Cosimato, ci ha accompagnato in una Open Space dove si svolgono le esercitazioni virtuali on line, cioè dove esiste il “cervello” dell’acquisizione operativa della NATO Response Force- NRF, forza di pronto impiego dell’Alleanza il cui corpo Internazionale della componente di terra ha base in Solbiate Olona. In questa esercitazione simulata, incentrata su un’area immaginaria “Cerasia” il Corno d’Africa, lo stretto di Ba bel Mendeb, luogo strategico, il più possibile realistico, si è cercato e avuto un banco di prova. Sono stati riprodotti immaginari conflitti delle quattro Nazioni coinvolte, compreso epidemie di colera, terremoti, sequestro di nave da parte dei pirati, guerriglie antigovernative, governi legittimi da sostenere e coordinare tra loro. Agenzie internazionali da proteggere e sostenere, proteggere l’afflusso di aiuti. Per ora tutto fittizio, compreso il Telegiornale tenuto, però, da veri giornalisti che costruivano ad arte l’attività di comunicazione. Non è stato facile gestire le operazioni iniziate il 5 dicembre. Questo è stato il terzo grande test dopo Eagle Meteor a giugno e Noble Light a ottobre nelle quali gli esercizi si concentravano sulle fasi di combattimento, mentre in quest’ultimo “Steadfast Juno 2010”, sono state operazioni di Coordinamento Interforze specificatamente per testare le comunicazioni tra componenti terrestri, navali e aeree (Solbiate – Navali da Northolt, Inghilterra – aeree – Smirne, Turchia- e di Forze Speciali sempre in Turchia). In questa giornata, la Caserma è diventata meta della stampa che ha potuto curiosare, sotto l’attenta guida del Colonnello Francesco Cosimato, nel luogo della difesa integrata atlantica NRDC. Abbiamo assistito al lavoro della Sala di Controllo dove vengono inviati e ricevuti i dati virtuali a getto continuo e con una rapidità impressionante.

Con la chiara traduzione fatta dal Colonnello Francesco Cosimato, il Colonello Wilson ha illustrato tutti gli scenari di guerra civile e armata. Erano presenti Alti ufficiali come il Comandante Generale di Corpo d’Armata Giammarco Chiarini, il Capo di Stato maggiore del Corpo d’Armata di Reazione Rapida Generale di divisione Leonardo di Marco, il vicecomandante Generale Tom Becket. Questa, dunque, è stata una lunga e complessa esercitazione fatta in condizioni realistiche, dove sono state affrontate una serie di attività tipiche di una missione di sostegno alla stabilità, tra cui il contributo alle operazioni umanitarie ed al mantenimento della sicurezza. Il tutto ha avuto un ritorno significativo sia sulla preparazione professionale del personale sia sul mantenimento degli standard di coordinazione e collaborazione fra NRDC-ITA e il Comando NATO sovraordinato di Napoli.
Pertanto, in vista del prossimo impegno operativo del NRDC-ITA per tutto il primo semestre del 2011, il Comando di Solbiate Olona sarà alla testa della componente terrestre della Forza di Risposta della NATO (NATO Response Force – NRF).
Con quest’ultima esercitazione “Steadfast Juno 2010”, quindi, si è testata l’attività conclusiva con la quale la NATO ha validato tutte le differenti componenti create con le precedenti esercitazioni, una serie di attività specifiche per il personale appartenente alle diverse aree operative del NRDC-ITA come il perfezionamento e affinamento dell’addestramento individuale dei componenti del Comando, l’effettuazione di specifici seminari e corsi di aggiornamento o qualificazione, oltre ad una serie di attività specifiche per il personale appartenente alle diverse aree operative del NRDC-ITA. Questa esercitazione, quindi, è stato un banco di prova per confermare le già acquisite capacità del personale del NRDC-ITA di lavorare in modo integrato in un contesto multinazionale. Sono state affinate e migliorate le procedure logistico-operative, comprese quelle di fondamentale importanza della comunicazione tramite i social network, perciò il Comando NATO di Solbiate Olona continuerà ad essere una unità d’èlite su cui la NATO farà pieno affidamento per fronteggiare emergenze con un tempo di risposta brevissimo. Ma gli addestramenti non finiscono qui, il Comando si sta preparando ad affrontare altri periodi di esercitazioni continuativa: dovranno prepararsi molto bene per essere pronti in tutti i teatri di crisi.
La NATO deve avere la certezza di una Forza Operativa subito da impiegare – afferma il Colonnello Cosimato – pertanto, i tempi d’intervento dovranno essere di cinque giorni, mentre quelli di supporto alla Pace con lo schieramento di tutto il Corpo d’Armata, compreso tutto il suo componente, che è un esteso gruppo, sarà di trenta giorni. Il nostro approccio, pertanto, deve essere completo”.
Alla domanda in cosa consisterà la prossima esercitazione, il Colonnello risponde: “Avrà obiettivi amministrativi dove supporteremo l’organizzazione per operazioni di carattere concettuale. Quindi ci saranno Telegiornali di esercitazioni. I vostri colleghi hanno intervistato e realizzato servizi che consentono di conoscere lo stato di una nazione che è in difficoltà e chiede aiuto per soccorsi umanitari. Abbiamo, pertanto, uno svolgimento delle operazioni che vengono inviate al Comandante. Il nostro unico bersaglio – termina il Colonnello – è verso chi si oppone alla nostra forza umanitaria”.
Ma vi occupate anche di politica? “Noi supportiamo il governo locale – risponde il colonnello – ma non ci occupiamo di politica”.
Il Generale Chiarini, nel corso dell’intervista, ha così dichiarato: “Con l’esercitazione appena conclusa abbiamo ultimato un ciclo addestrativo annuale molto impegnativo, che ha visto NRDC-ITA impegnato in tre grosse esercitazioni. Sono appena rientrato dalla simulazione di un colloquio con i comandanti dei quattro Eserciti Nazionali dello scenario dato. Tutti hanno interpretato la parte con assoluto realismo, tenendo l’obiettivo su cui strappare l’accordo, senza concessioni di sorta e con faccia feroce. Sono stati testati in condizioni realistiche il processo decisionale e di pianificazione delle operazioni, la linea di comando e controllo, la capacità di proiezione logistica e di sostegno di una struttura articolata e complessa anche a migliaia di chilometri di distanza (come è successo con l’esercitazione Eagle Meteor, svoltasi lo scorso giugno a Lecce).

Si è capito la capacità di reagire in modo rapido ed efficace onde ottimizzare il coordinamento tra le forze disparate per lingua e ambiti operativi e, quindi, per non giungere impreparati in un eventuale momento di bisogno. I risultati ottenuti grazie all’impegno e al sacrificio di tutto il personale di stanza presso la Caserma Mara e di quello delle Unità sottoposte hanno avuto ampio riscontro e riconoscimento: l’Alleanza può certamente fare affidamento sul nostro Comando che rappresenta un’eccellenza in ambito nazionale ed internazionale. E’ nostra intenzione– termina il Generale – dimostrare le capacità operative in ogni cosa che facciamo, di saperlo fare anche quando siamo in difficoltà con le malattie più banali come il raffreddore o una febbre senza avere il lusso di stare a letto. In queste operazioni non ci sono stati particolari problemi perché avevamo gente competente. La parte dei media è stata molto importante. E’ stato realizzato un nucleo di forze altamente qualificato per contribuire a formare in Europa un Esercito Europeo unito, forte e compatto. La valutazione finale verrà dalla NATO”.

Principia Bruna Rosco

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