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La Provincia di Milano mette in vendita nel 2011 immobili per 70 milioni di euro

(mi-lorenteggio.com) Milano, 04 gennaio 2010 – Con l’inizio del 2011, entra nel vivo il piano di valorizzazione immobiliare che la Provincia di Milano ha avviato nel 2010 attraverso l’alienazione delle sedi di via Petrarca 20 (6.596 metri quadri acquistati da un privato per 28,5 milioni di euro) e di via Pancrazi 13 (824 metri quadri acquistati per tre milioni di euro dalla controllata Asam, interessata non solo a patrimonializzarsi ma anche a interrompere l’affitto degli uffici di via Santa Radegonda 8).

L’Ente si accinge, infatti, a dismettere sia altre sedi di proprietà sgombre, diversamente dagli stabili di via Vivaio 1, di viale Piceno 60 e di Viale Vittorio Veneto 2 (Spazio Oberdan), da vincoli architettonici e storici sia un lotto di appartamenti detenuti a Milano e in Liguria. E tutto questo dopo aver centrato l’anno scorso, grazie alla virtuosità dei conti e a tagli sino al 70% delle spese discrezionali, gli obiettivi, tutt’altro che scontati considerate la rarefazione dei trasferimenti agli Enti locali indotta dalla crisi economica globale, la flessione accusata dal mercato dell’auto (quasi il 40% delle entrate totali assegnate alle Province dipende da Ipt e Rc nonché da un’aliquota sull’energia peraltro non applicabile ai grandi consumatori come le industrie) e l’eredità finanziaria in rosso lasciata dalla precedente Amministrazione.

Nel primo ambito di valorizzazione immobiliare, individuato dal Piano triennale di alienazione già approvato dalla Giunta e dal Consiglio provinciale e riferibile al 2011, rientra l’edificio di corso di Porta Vittoria 27 (che presenta una superficie complessiva di 9.136 metri quadri, del valore di 55 milioni di euro). Nel secondo, invece, otto appartamenti attualmente non utilizzati (quattro, corredati da un ufficio e da un negozio, in via Varanini 27, uno in via Cucchi 5, uno in via Lomellina 31, uno in via Boiardo 8 e uno in via Pecchio 15), il complesso edilizio «Villa Pendice» a Bordighera e il fabbricato con annesso terreno a Loano. Il valore di questi immobili, che rappresentano solo un parte del patrimonio in capo all’Ente stimato in 150-160 milioni di euro, viene fissato a 70 milioni di euro.

L’operazione, che va inquadrata non solo nell’ottica di ricavare risorse da investire nella modernizzazione ma anche in quella di rendere più solido il bilancio della Provincia di Milano, sarà accompagnata dalla graduale cessazione dei contratti di locazione in essere per le sedi di viale Jenner 24, via Guicciardini 6, piazza Castello 1. La somma risparmiata in affitti (circa 2.265.000 euro l’anno) permetterà all’Ente di garantire il pagamento di un mutuo ventennale da accendere con lo scopo di ampliare, attraverso interventi realizzabili con 40-50 milioni di euro, lo stabile di viale Piceno in modo da farne l’unica sede attiva accanto a quelle di Palazzo Isimbardi. dello Spazio Oberdan e di via Soderini (principalmente, Lavoro e Formazione professionale). Gli assessorati e i settori attualmente ubicati in diverse zone della città saranno, dunque, concentrati in viale Piceno e verranno dotati di un asilo-nido per i figli dei dipendenti, di un ristorante-mensa e di una palestra. In questo modo si riuscirà sia a evitare che i cittadini debbano peregrinare da una sede all’altra per usufruire dei servizi garantiti sia a rendere più efficienti e più sinergici gli uffici.

«Ammetto che, stante la complicatissima situazione vissuta nel 2010, l’ombra di un possibile sforamento dei vincoli imposti dal Patto di stabilità pure sugli investimenti s’è allungata sui nostri conti sino a metà dicembre ed è stata fugata solo dalla concretizzazione di provvedimenti pianificati nei primi mesi dell’anno scorso – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà -. Tra i quali, appunto, figuravano la cessione delle sedi di via Petrarca e di via Pancrazi nonché la vendita della quota azionaria non strategica per il territorio detenuta in Autocamionale della Cisa. Purtroppo anche le Province virtuose come la nostra si ritroveranno, sino al definitivo avvento del federalismo fiscale, costrette ad amministrare senza conoscere l’esatta entità delle risorse a disposizione. Con la conseguenza che, ancora per qualche anno, noi dovremo modulare su entrate aleatorie la realizzazione di interventi improcrastinabili come la trasposizione dalla carta millimetrata alla realtà di infrastrutture attese da mezzo secolo (il raddoppio delle Tangenziali con chiusura dell’anello a sud, il prolungamento delle Metropolitane all’esterno di Milano, l’adeguamento delle Strade provinciali, Pedemontana lombarda e Brebemi) o come la bonifica delle scuole dall’amianto. Lo sviluppo graduale del Piano di valorizzazione immobiliare assicurerà all’Ente risorse da destinare alla modernizzazione costante del territorio a fronte di un ampliamento della sede di viale Piceno che non comporterà alcuno spreco di soldi pubblici in quanto frutto del risparmio di troppi contratti di affitto».

Redazione

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