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Lombardia. Insediato il Consiglio delle autonomie locali

(mi-lorenteggio.com) Milano, 21 gennaio 2011 – "In Lombardia si fa insieme" secondo il principio della sussidiarietà verticale e orizzontale. Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha riassunto così l’importanza del nuovo Consiglio delle autonomie locali (Cal), figlio dell’esperienza lombarda della Conferenza delle autonomie istituita nel 2000.

Nell’aula consiliare, l’insediamento di questo organismo di consultazione previsto nello Statuto di autonomia regionale entrato in vigore nel 2008. Nel Consiglio siedono non solo le autonomie locali ma anche quelle funzionali e sociali: è la peculiarità lombarda di quest’organo, per il quale la Costituzione italiana, all’articolo 123, prevede solo e unicamente la presenza degli Enti locali.

LA VIA LOMBARDA – La Regione, dunque, non si smentisce, proseguendo sulla via lombarda alla sussidiarietà: l’organismo è stato architettato secondo il principio della sussidiarietà verticale (nel Consiglio delle autonomie locali sono presenti, così come nella Conferenza delle autonomie, i presidenti delle Province, dei Comuni capoluogo, delle Comunità montane, dell’Unione dei Comuni e delle loro associazioni rappresentative) ma anche della sussidiarietà orizzontale con la presenza dei rappresentati del mondo della ricerca e della comunità scientifica, del tavolo del terzo settore e delle organizzazioni sindacali.

L’organismo riconferma, inoltre, l’alleanza della Regione Lombardia con il sistema delle Camere di commercio, con la Conferenza dei rettori e con le Istituzioni scolastiche autonomie che già facevano parte della passata Conferenza delle autonomie.

"Anche in virtù della rappresentanza del mondo della scuola e dell’università, del mondo scientifico e del mondo sindacale – ha rimarcato Formigoni nel corso del suo intervento introduttivo – il Consiglio delle autonomie è il luogo ideale per permettere al protagonismo sociale di esprimere la sua corresponsabilità. In questo senso sono certo che contribuirà a rafforzare la partecipazione, la costruzione e la condivisione di alcune delle più importanti scelte politiche".

FEDERALISMO SUSSIDIARIO – Luogo di ascolto, dunque, ma anche di raccordo di competenze ed esperienze: questa è la Conferenza delle autonomie insediata oggi in Consiglio regionale. È su queste basi che Formigoni ha chiesto "l’attuazione di un federalismo davvero sussidiario". Il percorso delle riforme, infatti, "sarà realmente completo quando sarà attuato pienamente il federalismo fiscale: per questo serve il riconoscimento di risorse adeguate per quelle funzioni già trasferite dal processo di decentramento amministrativo e proseguire nella logica di dare un senso compiuto all’autonomia finanziaria delle Regioni".

Quello che è in gioco, ha detto chiaramente Formigoni, indicando l’obiettivo da raggiungere, "non è l’ampliamento quantitativo di uno spazio amministrativo regionale, ma una nuova concezione dello Stato e delle sue relazioni con tutte le componenti che a pari titolo e a pari dignità lo costituiscono, così come sancito dal nuovo Titolo V della Costituzione. Solo da qui può discendere una nuova statualità, assetto istituzionale di una concezione della politica che riconosce nel cittadino il vero titolare e il vero riferimento della sua azione. Avviare questo processo di modernizzazione del Paese rappresenta un’occasione decisiva per rinforzare i principi di responsabilità, efficienza, equità e solidarietà".

TRADIZIONE DELLE AUTONOMIE – Il tema delle autonomie locali ha radici profonde in Lombardia. È stato lo stesso Formigoni a ricordare nel corso del suo intervento come "la regione vanti una più che millenaria esperienza di governo locale autonomo. Gran parte dei nostri oltre 1500 comuni risalgono almeno al secolo XIII. Proprio per questa peculiarità ho sempre voluto, come metodo di governo regionale, costruire un sistema nel quale istituzioni, autonomie funzionali e governo regionale siano davvero partner, un modello nel quale sia possibile valorizzare la specificità di ciascun soggetto e dia realmente a tutti le adeguate possibilità di sviluppo".

In questa stessa direzione si collocano, ad esempio, il percorso di condivisione con ANCI e UPL avviato nel 2005 con l’Intesa interistituzionale sui principi di coordinamento della finanza pubblica, così come il Patto di stabilità territoriale sottoscritto nel 2009. Questa mattina, con il Consiglio delle autonomie locali, la Lombardia fa un ulteriore passo verso quel federalismo della sussidiarietà già calato nella realtà dalla Giunta regionale.

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