(mi-lorenteggio.com) Milano, 22 gennaio 2011 – Nella giornata di ieri a Tirana, capitale dell’Albania, uno dei paesi più poveri d’Europa, membro della NATO, che cerca di aderire all’Unione Europea, oltre 20.000 persone sono scese in piazza contro il governo di Sali Berisha.
Tre persone sono rimaste uccise da colpi di arma da fuoco e decine sono rimaste ferite durante gli scontri tra i sostenitori dell’opposizione e la polizia anti-sommossa al di fuori dell’ufficio del primo ministro.
La violenza segue mesi di tensioni tra il governo di Sali Berisha, il primo ministro, e i socialisti all’opposizione.
Gli scontri sono scoppiati quando alcune centinaia di manifestanti si sono staccati dal corteo e hanno iniziato ad attaccare un cordone di polizia anti-sommossa.
Al grido di "Vattene, vattene", alcuni dei manifestanti rovesciato e incendiato automobili, distrutto la pavimentazione in pietra, scagliandola contro la polizia antisommossa, raggiungendo i gradini del palazzo del governo.
La polizia ha risposto con gas lacrimogeni, proiettili di plastica e idranti.
In una dichiarazione, gli Stati Uniti, l’OSCE e l’Unione Europea ha espresso "profondo rammarico" per le violenze
Redazione