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Provincia Milano, dal 28 gennaio “Viaggio della memoria” ad Auschwitz per 600 studenti

(mi-lorenteggio.com) Milano, 23 gennaio 2011 – Dopo aver promosso il 20 gennaio scorso la sottoscrizione popolare mirata alla raccolta di fondi per la realizzazione del Memoriale della Shoah al Binario 21 della Stazione Centrale, sino al prossimo 27 gennaio la Provincia di Milano risulterà impegnata negli ultimi preparativi dei «Viaggi della Memoria». Venerdì 28 gennaio, infatti, 380 studenti del quarto e del quinto anno di istituti scolastici del Milanese e di Milano, 115 allievi di scuole del Parmense e di Parma e 137 studenti saliranno sul «Treno della memoria» per raggiungere Cracovia e, da lì, i campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau. Il ritrovo dei 600 ragazzi e dei loro insegnanti è fissato per le 16 al Binario 21 della Stazione Centrale, il luogo simbolo dell’Olocausto ambrosiano dal quale, tra il 1943 e il 1945, vennero deportati migliaia di ebrei e di prigionieri politici verso i campi di sterminio nazisti. La partenza del convoglio avverrà alle 18. Il rientro della comitiva è stabilito per il 1° febbraio.

È la prima volta che l’iniziativa, giunta alla settima edizione, accoglie le richieste di partecipazione pervenute da Enti locali e coinvolge pure studenti che frequentano scuole non ubicate nel territorio amministrato da Palazzo Isimbardi. La Provincia di Milano coprirà, come sempre, le spese degli spostamenti in treno (110.000 euro). Ogni studente, al costo complessivo di 230 euro, sosterrà, invece, il costo di vitto e di alloggio. I «Viaggi della Memoria»sono organizzati dall’assessorato all’Istruzione e all’Edilizia scolastica dell’Amministrazione in collaborazione con l’Ufficio scolastico per la Lombardia, l’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, Cgil, Cisl e Uil di Milano, la Comunità ebraica, l’Associazione Figli della Shoah, il Centro di documentazione ebraica contemporanea e la Fondazione Memoriale della Shoah. Alla trasferta prenderanno parte, in rappresentanza dell’Ente, il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dapei, il vicepresidente, Raffaele Cucchi, l’assessore alla Pianificazione del territorio, Fabio Altitonante e diversi consiglieri provinciali.

Auschwitz e a Birkenau sono da considerare, comunque, solo la prima tappa dei «Viaggi della Memoria». Nel mese di aprile, per la prima volta da quando è stata avviata l’iniziativa, almeno 400 studenti (250 le richieste di partecipazione già arrivate) si recheranno, difatti, alla Foiba di Basovizza e al gulag ex jugoslavo dell’Isola Calva (l’odierna Goli Otok, situata in Croazia). La Foiba di Basovizza fu teatro di migliaia di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili consumate dai partigiani comunisti seguaci del dittatore jugoslavo Jopis Broz “Tito”. Questo luogo è stato dichiarato monumento nazionale nel 1992 dall’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Al campo di concentramento dell’Isola Calva, che fa da sfondo al libro «Prigionieri del silenzio» di Giampaolo Pansa, vennero, invece, deportati dal ‘49 in avanti e imprigionati in condizioni disumane sino alla metà degli anni ’50 centinaia di istriani, di dalmati e di altri italiani. Tra questi figuravano pure tanti connazionali comunisti riparati in Jugoslavia dopo la fine della Seconda guerra mondiale e diventati nemici del regime di Tito dopo l’espulsione del dittatore dal Comintern.

«Negli ultimi mesi del 2009, ossia poco dopo il nostro insediamento a Palazzo Isimbardi, fummo accusati, ingiustamente e strumentalmente, di aver pianificato la cancellazione del “Viaggio della Memoria” ad Auschwitz e a Birkenau – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà -. La verità, invece, era un’altra e, grazie ai giornali e alle televisioni, emerse: non avevamo trovato appostato in bilancio dalla precedente Amministrazione nemmeno un euro per promuovere l’iniziativa. Riuscimmo a effettuare l’iniziativa nel 2010 solo in virtù della determinazione dimostrata nel volerla confermare e dell’impegno profuso nel reperire in poche settimane gli oltre 100.000 euro necessari nonostante i conti in rosso ereditati. Mi recai pure io ad Auschwitz e a Birkenau in treno insieme con i ragazzi e con mia moglie Noevia e mia figlia Annasole. Era la prima volta che il presidente della Provincia di Milano partecipava personalmente ai “Viaggi della Memoria”. Già il 29 gennaio 2010, cioè mentre mi accingevo a rientrare a Milano a bordo del convoglio, annunciai che, nel 2011, l’iniziativa si sarebbe dipanata su due tappe in modo da fornire agli studenti una panoramica più ampia degli orrori perpetrati nel ‘900. Intendiamoci: nessun orrore del secolo scorso può essere assimilato alla Shoah per numero delle vittime e per atrocità dei metodi di sterminio utilizzati. Si trattò, d’altra parte, di un genocidio studiato scientificamente dai nazisti con l’obiettivo di eliminare dalla faccia della Terra il popolo ebraico e la sua cultura. E, tuttavia, ritengo doveroso che i nostri giovani non siano messi nelle condizioni di associare solo al nazismo e al fascismo l’idea della sopraffazione dell’uomo sull’uomo e il concetto della violenza etnica solo al nazismo e al fascismo. I ragazzi devono, infatti, sapere che nei gulag sovietici i dittatori comunisti massacrarono decine di milioni di individui, tra i quali moltissimi ebrei. E devono poter maturare l’approccio culturale adatto ad approfondire temi come, per esempio, lo sterminio degli Armeni, la pulizia etnica ai danni degli italiani consumata pure con le Foibe, la prigionia tesa ad annullare l’uomo nei lager aperti dopo la fine della Seconda guerra mondiale, i conflitti tribali in Rwanda e in Burundi fra tutsi e hutu, gli esodi dal Darfur e le stragi di Srebrenica. Per tutte queste ragioni, abbiamo ritenuto giusto aggiungere una seconda destinazione ai “Viaggi della memoria” che si affiancasse a quella tradizionale di Auschwitz e di Birkenau. Quest’anno la scelta è caduta sulla Foiba di Basovizza e il gulag “titino” di Goli Otok. Questi luoghi verranno visitati in primavera. La memoria degli orrori perpetrati nel ‘900 rappresenta un patrimonio condiviso che non dobbiamo né dimenticare né disperdere. Almeno 170 milioni di persone hanno perso la vita in genocidi, conflitti etnici e guerre nazionalistiche. La loro memoria va tenuta viva e trasmessa ai giovani affinché la perpetuino».

«Il ricordo dello sterminio del popolo ebreo rischia di sbiadire con il tempo che passa – ha aggiunto l’assessore all’Istruzione e all’Edilizia scolastica, Marina Lazzati –. Dobbiamo rinfrescare quella memoria con l’obiettivo di trasmetterla alle giovani generazioni. Per questo motivo, il viaggio ad Auschwitz rappresenta un’esperienza straordinaria per i nostri studenti».

Redazione

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