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Lago d’Idro, Belotti: la messa in sicurezza è necessaria

(mi-lorenteggio.com) Milano, 25 gennaio 2011 –  "Nessuno ha intenzione di rendere il lago d’Idro uno stagno, come qualcuno va sostenendo. Né la Regione, né tanto meno gli altri Comuni rivieraschi, i quali, fra l’altro, se le motivazioni del Comune di Idro fossero in effetti sostenute da elementi di veridicità e correttezza, dovrebbero, per logica, trovarsi sulle stesse posizioni del Comune ricorrente".

Daniele Belotti, assessore regionale a Territorio e Urbanistica, commenta così la decisione della Giunta regionale di opporsi al ricorso presentato al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche dal Comune di Idro per chiedere l’annullamento dell’Accordo di Programma per la regimentazione del lago e la sicurezza idrogeologica.

"Gli interventi previsti nell’Accordo – spiega Belotti – sono assolutamente necessari per una questione di sicurezza e gestione ottimale del bacino e del fiume Chiese. Si tratta infatti di interventi che, oltre ad esserci stati richiesti dalle popolazioni e dagli operatori agricoli a valle del fiume Chiese, che, troppo spesso, si ritrovano alle prese con esondazioni o carenze idriche, ci vengono ‘imposti’ da un senso di responsabilità e coscienza: non possiamo e non dobbiamo sottovalutare i gravi rischi derivanti da una grande frana che incombe sul lago".

"Quello che veramente non riesco a spiegarmi – aggiunge Belotti – e mi lascia perplesso è come possa un sindaco opporsi a un’opera che va a beneficio della difesa e del miglioramento della vita dei suoi cittadini".

"Noi comunque – prosegue l’assessore regionale – non siamo certo disposti ad accettare il gioco alle tre tavolette del sindaco Nabaffa, che, nella seduta del Collegio di Vigilanza dell’Adp lo scorso 27 settembre, ha richiesto specificamente la proroga dei tempi per comunicare la propria volontà di procedere alla redazione dei progetti di riqualificazione ambientale. Richiesta in seguito alla quale, all’insegna della massima disponibilità, abbiamo stabilito di dilatare i termini fino al 31 ottobre 2010, salvo poi, con nostra grande sorpresa, ricevere, poco tempo dopo, invece delle risposte attese, un ricorso al Tribunale delle Acque".

"Al di là dell’inspiegabilità dell’atteggiamento ostile nei confronti di un intervento di messa in sicurezza che avrà risvolti positivi per tutta l’area – osserva Belotti – , il Sindaco Nabaffa ignora volutamente procedure e termini, interpretandoli a proprio uso e consumo. Nonostante, infatti, egli abbia deciso di stracciare un Accordo ufficiale già sottoscritto dal suo Comune, pretende comunque i 2.700.000 euro di contributi destinati, in forza dell’Accordo stesso, a Idro. Qualcuno forse dovrebbe spiegargli che le opere di compensazione sono complementari all’Accordo di Programma, che si può però accettare solo in toto e non solo per le parti che si preferisce".

Le proposte tecniche avanzate dal Comune di Idro sono state prese in esame più volte e, dove possibile, sono state accolte.

"Uno stravolgimento del progetto – precisa l’assessore – comporterebbe un nuovo passaggio al Cipe, con un allungamento notevole dei tempi. Medesimo ulteriore ritardo anche per il ricorso al Tribunale delle Acque".

Tempistiche dilatate e ritardi che inevitabilmente vanno a riflettersi su un aumento del rischio idrogeologico.

"Sottolineo, infine – conclude Belotti – un altro aspetto, a mio parere non secondario in questo momento di crisi: per l’intervento di messa in sicurezza del lago d’Idro e le opere complementari verranno investiti oltre 61 milioni di euro. Una cifra decisamente ragguardevole, che si tradurrà in commesse di lavoro importanti, con conseguente ritorno, in termini economici e di posti di lavoro, per tutto il territorio".

Redazione

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