16.1 C
Milano
mercoledì, Aprile 24, 2024

Proverbio: D'aprile non ti scoprire.

Array

Per Luca Barisonzi, l’Alpino ferito in Afghanistan, la prognosi rimane riservata

(mi-lorenteggio.com) Milano, 26 gennaio 2011 – Nell’attentato alla base di Bala Murghab, compiuto da un terrorista camuffato da soldato dell’esercito afgano, ha perso la vita, colpito a morte da un colpo alla testa, il caporalmaggiore Luca Sanna di 32 anni di Oristano ed è rimasto gravemente ferito anche un altro militare, il giovanissimo soldato Luca Barisonzi di solo venti anni. L’Alpino, proveniente da Ramstein, luogo dove ha subito un delicato intervento nella speranza di evitargli la paralisi degli arti, da qualche giorno è ricoverato presso l’Ospedale Niguarda di Milano, nel Reparto di Neurorianimazione. Ricordiamo che Luca Barisonzi ha avuto lesioni a due vertebre: una cervicale e una toracica.

Il Ministro della Difesa, On. Ignazio La Russa

 

Al suo arrivo era stato accolto da rappresentanti dei vertici dell’Esercito, tra cui il Generale di Corpo d’Armata Alberto Primicerj, comandante delle truppe alpine e dal Generale di Brigata Camillo De Milato, Comandante l’Esercito Militare Lombardia che hanno espresso la solidarietà di tutto l’Esercito alla famiglia e, naturalmente, al nostro giovane soldato ferito.
Da subito, il Generale Camillo de Milato ha mobilitato l’Esercito e tutte le Associazioni affinché fosse garantito un apporto psicologico fattivo alla famiglia e, naturalmente, a Luca. “D’altronde, i tempi sono lunghi affinché i medici possano prima capire e poi, forse, reintervenire sul danno riportato alla schiena – asserisce il Generale – pertanto siamo tutti impegnati a farci concretamente carico di tutte le esigenze, anche quelle più pratiche, verso la famiglia. Dobbiamo fare il possibile per star loro vicino in un momento così difficile e delicato”.
Infatti, in questi due giorni della degenza di Luca presso l’Ospedale, dove anch’io mi sono recata, ho notato una moltitudine di Soldati e Ufficiali che, con la loro presenza, attestavano concretamente la solidarietà al ragazzo e alla famiglia. Una famiglia meravigliosa che crede in Dio e ai miracoli, che spera che il loro Luca possa almeno riavere l’uso delle braccia e, cosa ancora più sorprendente, ho visto mamma Clelia, una madre-coraggio, forte e volitiva, che non si piange addosso e che non colpevolizza nessuno di ciò che è successo al figlio, asserendo che lui era consapevole di rischiare la vita in quei territori, che Luca credeva nell’affermazione della democrazia, alla stabilizzazione di quell’ area e al fondamentale aiuto da portare a quelle popolazioni. Cosa ancora più incredibile, questa splendida persona che è la madre di Luca, non detesta nemmeno colui che ha sparato al figlio nel conflitto a fuoco di martedì scorso nell’avamposto “Highlander”.

     

Da sinistra, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Valotto;  il Generale di Corpo d’Armata,Comandante le Forze Terrestri,  Francesco Tarricone e il Generale di Brigata Camillo de Milato

Hanno fatto visita a Luca e alla sua famiglia, il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il Comandante l’Esercito Militare della Lombardia, Generale di Brigata Camillo de Milato, il Capo di Stato Maggiore Generale di Corpo d’Armata Valotto, il Comandante le Forze Terrestri, Generale Corpo d’Armata Tarricone, i quali si sono mostrati fiduciosi nelle capacità dell’equipe medico dell’Ospedale Niguarda, fermamente sperando nel miracolo della tecnica.

Il Generale Camillo de Milato, uscendo dalla camera del Soldato, visibilmente commosso e meravigliato della forza d’animo del ragazzo, ha così commentato: “Nonostante le sue condizioni, il ragazzo si è mostrato fortissimo, da vero Alpino, chiedendo al fratello di aiutarlo ad alzare il braccio per salutare militarmente i suoi Superiori che gli avevano fatto visita: pensate che forza! Questa è la vera Italia di cui noi tutti facciamo parte, e questi sono i veri giovani che non dobbiamo dimenticare di avere”.
Il Ministro Ignazio La Russa, anche lui commosso, a chi gli chiedeva notizie dell’Alpino, ha così risposto: “E’ incredibile la preoccupazione di questo giovane Alpino pavese: quella di non poter fare, nelle sue condizioni, il saluto militare a noi che gli abbiamo fatto visita”. A chi gli ha chiesto quando il giovane Alpino sarebbe potuto tornare a casa, lui ha risposto che non si potevano fare previsioni in quanto non si escludevano altri interventi.

Principia Bruna Rosco

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -