Milano, 3 febbraio 2011 – Quasi sette milanesi su 10 (67%) pensano che il senso civico sia diminuito negli ultimi anni, ma che l’educazione (45%) sia più efficace dei controlli sul territorio (22%) e della repressione (13%) per rafforzare il rispetto degli altri. I comportamenti maggiormente stigmatizzati sono le ‘bustarelle’ in cambio di favori (30%), l’evasione fiscale (30%), l’abbandono dei rifiuti in un luogo pubblico (10%) e l’assenza dal lavoro per ‘falsa’ malattia (9%). Il detto “Milano col cuore in mano” non è più attuale per il 60% degli intervistati, secondo cui la città è sempre più chiusa in se stessa e sempre meno capace di occuparsi degli altri, ma il 47% continua ad aiutare il prossimo con donazioni e offerte, rimaste invariate anche in tempo di crisi. In campo ambientale, la raccolta differenziata è un indicatore di senso civico per l’81% del campione: il 78% vorrebbe che la differenziazione dell’umido venisse estesa a tutta la città, mentre il 61% ritiene che le multe condominiali siano utili per incentivare i cittadini a un maggior impegno in tal senso.
Sono alcuni dei dati dell’indagine Ipsos “Il senso civico dei milanesi 2011” realizzata su un campione di 700 maggiorenni residenti in città e presentata a Palazzo Marino dal Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, dal consigliere comunale Carlo Montalbetti e dal Presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, insieme alle Associazioni civiche promotrici: Comieco, Amici di Milano, Assoedilizia, Associazione Stak, City Angels, Coordinamento Comitati milanesi, Legambiente.
“La ricerca evidenzia che, a differenza di altre realtà italiane – ha detto il Presidente Pameri – a Milano c’è la percezione diffusa della sanzione: quando ci si allontana dal giusto, infatti, si ha la consapevolezza che ciò è accaduto e non, invece, la convinzione che la strada sbagliata sia normale o addirittura la migliore. I dati sulla ‘virtù civica’, che è tale solo se è orientata alla comunità, vanno letti alla luce della condivisione dei diritti e dei doveri, con l’auspicio di un cambiamento di mentalità: sarebbe opportuno che tutti sentissimo che la città è ‘nostra’ quando rispettiamo un dovere, e ‘di tutti’ quando rivendichiamo un diritto, non viceversa come purtroppo qualcuno pensa”. “Questi numeri sono un richiamo alla responsabilità di chi amministra – ha commentato il Presidente Manfredi Palmeri – a partire da alcuni ambiti presi in esame, come il volontariato e l’ambiente: le istituzioni devono intervenire quando i comportamenti non corretti dei singoli colpiscono altri soggetti, soprattutto se più deboli; le stesse istituzioni, però, devono essere degne delle azioni virtuose dei cittadini, facilitandone e favorendone la libera espressione attraverso strumenti legislativi e la trasmissione di messaggi educativi positivi e coerenti”.
“Registriamo un segnale di ’allarme rosso’ per la moralità pubblica – ha detto il consigliere Carlo Montalbetti – ossia la capacità della comunità di salvaguardare alcuni valori fondamentali che sono il terreno fertile per la civile convivenza. Un nuovo patto per rilanciare Milano deve ricostruire, quindi, un clima di autentica solidarietà: ci deve essere coerenza tra le dichiarazioni di principio e i comportamenti individuali, soprattutto per chi occupa cariche pubbliche che deve avvertire sempre la responsabilità dell’esempio”.
Alla presentazione dell’indagine Ipsos sono intervenuti anche Achille Colombo Clerici Presidente di Assoedilizia, che ha proposto l’intitolazione di un monumento al cittadino milanese, e Salvatore Crapanzano Presidente del Coordinamento Comitati milanesi.
Redazione