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All’Arengario di Monza la mostra "Monza e Brianza nella antiche stampe"

(mi-lorenteggio.com) Monza, 13 ottobre 2011 – L’Associazione Amici dei Musei di Monza e Brianza onlus, in collaborazione con il Comune di Monza – Assessorato alla Cultura e con l’Associazione Novaluna, con il patrocinio di Regione Lombardia e della Provincia Monza Brianza, promuove e organizza la mostra
“Monza e la Brianza nelle antiche stampe. Incisioni, volumi e documenti di tre secoli”
a cura di Alberto Crespi.

La mostra si aprirà SABATO 22 OTTOBRE 2011 ALLE ORE 18 nel salone dell’ARENGARIO di Monza in piazza Roma e proseguirà fino a domenica 27 novembre con i seguenti orari:
da martedì a venerdì dalle 16 alle 19. Sabato e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Giovedì 27 ottobre e giovedì 10 e 24 novembre, in concomitanza di tre incontri dedicati a “La città rappresentata” proposti da Novaluna, la mostra aprirà anche dalle 21 alle 23.
Ingresso libero. Visite guidate domenica 6 e 20 novembre alle ore 16.30. Lunedì chiuso.

La mostra propone in cronologia dal XVIII secolo fino ai primi del XX una scelta di incisioni di autori italiani e stranieri a soggetto delle emergenze architettoniche ed artistiche della città e del territorio brianteo fino ai confini naturali del Lario a nord e dell’Adda a oriente.

I maggiori monumenti monzesi, Duomo, Arengario e Villa Reale con i giardini e il Parco costituiscono i nodi di un itinerario disegnativo e incisorio che viene ripercorso per la prima volta grazie al completo censimento di quella produzione grafica che seppe far conoscere a tutta Europa le bellezze di un territorio attraversato dal Grand Tour. Goethe e Stendhal sono i più noti tra i viaggiatori d‘oltralpe che visitarono la Brianza. Marc’Antonio dal Re illustrò all’acquaforte le ville nobiliari, Giulio Cesare Bianchi i cimeli preziosi del tesoro del Duomo. Mercoli e De Bernardis tradussero in incisioni – concesse alla mostra dall’Accademia Carrara di Bergamo – i disegni delle decorazioni della Villa Reale a firma di Giocondo Albertolli; Friedrich e Caroline Lose inserirono romanticamente le architetture neoclassiche in un paesaggio intatto; Landini, Verico, Cherbuin, Falkeisen ed Elena contribuirono a diffondere capillarmente la conoscenza dei monumenti collaborando a volumi a stampa editi in Italia e all’estero.

Cento incisioni, decine di volumi preziosi e di documenti rari sono stati individuati in varie ed importanti Collezioni pubbliche e private e raccolti per questa mostra ricchissima che solleciterà la curiosità dei visitatori e il dibattito improcrastinabile sulla salvaguardia delle radici culturali.

Una guida a stampa e un apparato didascalico consentiranno al pubblico la più agevole lettura del percorso della rassegna.

Redazione

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