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Missionario ucciso. Formigoni: eroe della fede e dei deboli

(mi-lorenteggio.com) Milano, 17 ottobre 2011 – Padre Fausto Tentorio, missionario del Pontificio Istituto Missione Estere nelle Filippine, è stato ucciso oggi alle ore 8.30 locali nella cittadina di Arakan, nell’isola di Mindanao.
Aveva appena finito di celebrare la Messa nella parrocchia di Arakan e stava entrando in macchina quando uno sconosciuto in moto gli ha sparato. Soccorso dai fedeli, è stato subito portato al più vicino ospedale, distante 30 chilometri, ma inutilmente.
P. Fausto era nato a S. Maria di Rovagnate, in provincia di Como, nel 1952. Aveva iniziato la formazione nel Pime nel 1974 e nel 1977 era stato ordinato presbitero.
Partito nel 1978 per le Filippine, aveva lavorato inizialmente ad Ayala, nella diocesi di Zamboanga. Era passato nel 1980 alla diocesi di Kidapawan, prima nell’area di Columbio, poi dal 1986 in quella di Arakan. Impegnato già a Columbio con le comunità indigene, pur lavorando anche con quelle cristiane, nel 1990 aveva deciso di impegnarsi a tempo pieno con i tribali della zona, i Lumad, circa 20.000 persone in via d’estinzione.
A partire dal 1955, con l’arrivo dei primi coloni, a queste popolazioni erano stati tolti migliaia di ettari di foresta, loro habitat naturale. La scomparsa della terra avrebbe portato anche alla scomparsa delle tribù. Con l’aiuto della CEI, di alcune ONG e di agenzie governative, era riuscito in questi anni a far sì che il governo riconoscesse la priorità dei tribali sulle terre ancestrali rimaste.
Il lavoro era poi continuato con la nascita di cooperative agricole, educazione sanitaria e alfabetizzazione. Negli ultimi tempi il missionario era anche impegnato per fermare la diffusione dell’industria mineraria, altro elemento di distruzione delle popolazioni indigene.
Proprio per questa sua attività a favore degli ultimi, p. Fausto era già stato in passato oggetto di minacce ed era scampato ad altri attentati.

Questa sera alle ore 20.30 nella parrocchia del suo paese natio, si svolgerà una messa di suffragio in ricordo.

 

Profondamente addolorato per la morte di padre Fausto Tentorio, missionario lecchese del Pime assassinato nell’isola di Mindanao (Filippine), il presidente della Regione Lombardia rende omaggio "alla sua eroica testimonianza di fede e di amore per gli uomini". "Già miracolosamente sfuggito a un tentativo di omicidio nel 2003 – ricorda Formigoni – padre Fausto non ha esitato a restare nella sua terra di missione, al servizio della popolazione di quell’angolo di mondo con l’annuncio del cristianesimo, la condivisione dei bisogni della gente del posto, l’impegno per la formazione e il lavoro, la difesa dei diritti dei lavoratori e dei contadini rispetto alla volontà di sopruso di vari potentati locali". "Padre Tentorio – conclude Formigoni – si aggiunge alla schiera delle vittime di una violenza inaccettabile e rimarrà nella memoria di tutti come esempio luminoso di dedizione al bene e di costruzione di una società più giusta e umana".

"Una morte incomprensibile, che colpisce un uomo che da trent’anni aveva dedicato la sua vita per aiutare e sostenere i più deboli ed emarginati delle Filippine". Con queste parole l’assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli commenta l’omicidio di padre Fausto Tentorio, missionario del Pime nelle Filippine e originario del Lecchese. "È preoccupante – continua Boscagli – il numero di violenze che in queste settimane sono perpetrate nei confronti dei Cristiani nel mondo: la morte di padre Fausto oggi e il massacro in Egitto di una settimana fa. Il mondo occidentale non può rimanere in silenzio di fronte a questi fatti e nemmeno può parlare con una voce flebile, serve un giudizio chiaro e un impegno di tutte le forze politiche e le istituzioni, a partire dall’Unione Europea". "La morte di padre Fausto Tentorio – conclude Boscagli – rimane per tutti noi un importante monito su quello che significa essere testimoni e martiri. Il mio pensiero ora va ai suoi parenti, a cui desidero far sentire tutto il mio affetto e la mia vicinanza in un momento di immenso dolore".

Redazione

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