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Corsico. La legalità conviene a tutti

Corsico, 26 ottobre 2011 – Evasione fiscale per oltre cinquecentomila euro: è il frutto dell’attività di controllo svolta dall’Amministrazione che ha portato a cinque prese in carico da parte dell’Agenzia delle entrate, per una richiesta che ammonta a 545.000 euro complessivi.
È uno dei primi traguardi raggiunti nel corso dell’anno dal “Gruppo legalità” messo in campo dall’Amministrazione corsichese. Un percorso di sensibilizzazione, di educazione al rispetto della legge e di aggregazione tra le forze sociali cittadine (Amministrazione, scuole, associazioni, parrocchie), che ha avuto il suo culmine nella giornata di studio dello scorso 20 ottobre. Un lavoro che ha portato, per esempio, a verificare la correttezza delle dichiarazioni Isee fatte per i servizi a domanda individuale (su 300, il 17% è risultato non veritiero) e per ottenere un contributo per l’affitto (su 70 controlli, 30 richieste sono state negate perché non corrette).
Grazie dallo Stato
La serata, tenutasi al teatro Verdi, è stata aperta dalla sindaca Maria Ferrucci, che ha comunicato ai presenti l’adesione all’iniziativa corsichese della legalità da parte della Presidenza della Repubblica, del presidente del Senato Renato Schifani, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, ma anche della magistratura, con Michele Vietti, vice presidente del CSM e il procuratore capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone.
Alla serata, ha preso parte anche il professor Nando Dalla Chiesa, che ha dichiarato: “La città di Corsico con il suo impegno per la legalità sta dando un contributo importante alla reazione contro la criminalità organizzata che stiamo registrando, nell’ultimo periodo, in tutta la Lombardia”.
Anticorpi necessari
“Un’occasione per mettere a punto le strategie – dice la sindaca – del Gruppo legalità, che dall’inizio dell’anno sta lavorando al ‘Laboratorio Corsico’, con l’obiettivo principale di creare gli anticorpi necessari per garantire equità, giustizia sociale e rispetto delle regole. Solo creando un humus favorevole alla legalità potremo garantire il rispetto dei diritti di cittadinanza”.
La sindaca ha anche illustrato il percorso fatto dai quattro gruppi di lavoro che in mattinata e nel pomeriggio hanno messo a punto e si sono poi confrontati su una serie di azioni da promuovere nei prossimi mesi.
“Soprattutto noi amministratori pubblici – ha sottolineato Andrea Campioniti, presidente dell’associazione ‘Avviso Pubblico, enti locali e regioni per la formazione civile contro le mafie’ – dobbiamo dare il nuovo esempio, cacciando i corrotti e chi non tiene gli occhi aperti”. Ha invece posto l’accento su una sorta di “illegalità normalizzata” e i suoi rischi uno dei parroci in prima linea nella lotta alle mafie, don Marcello Cozzi: “All’antimafia dei fatti occorre affiancare quella delle parole, dell’ascolto, della prossimità”. Citando poi Sandro Pertini ha concluso dicendo che “Per combattere la mafia basta rispettare la Costituzione. Non facciamoci fregare anche quella”.

Redazione

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