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Il Parco del Ticino è stato individuato tra le sette aree potenzialmente idonee all’immissione del cervo della Mesola

(mi-lorenteggio.com) Magenta 03 novembre 2011 – Il Parco del Ticino è stato individuato tra le sette aree potenzialmente idonee all’immissione del cervo della Mesola. La potenziale idoneità è stata valutata in base ai valori di idoneità ambientale, alla probabilità di colonizzazione dell’area da parte del cervo rosso e ad una valutazione preliminare dell’impatto sulle attività antropiche in seguito all’immissione.
Per salvaguardare questa importante popolazione, il Corpo Forestale dello Stato Ufficio territoriale per la Biodiversità di Punta Marina (RA) ha coordinato il programma di conservazione del Cervo della Mesola per conto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con la collaborazione dell’Università do Siena, dell’Ispra e dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana. Il programma ha l’obiettivo di raccogliere e sintetizzare le conoscenza disponibili sulla storia, biologia e ecologia del cervo della Mesola, descrivendo le minacce per la sua conservazione, suggerendo le misure di conservazione e individuando gli Enti e i soggetti interessati alle misure da adottare. La sopravvivenza di questo cervo è stata ed è compromessa da una serie di minacce, tra cui la presenza di un elevato numero di daini che riduce la qualità dell’habitat e la quantità di cibo disponibile per il cervo.

Il convegno

Venerdì 4 novembre 2011 alle ore 10, al Centro Parco  della Riserva Naturale "La Fagiana" a Pontevecchio di Magenta, il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino e La Riserva Naturale dello Stato  "Bosco della Mesola" di Ferrara organizzano il convegno "Cervo della Mesola: 100 anni di segnalazioni e studi".

Interverranno:
Milena Bertani, presidente del Parco del Ticino
On. Edo Ronchi, già Ministro dell’Ambiente
dott. Giovanni Nobili Comandante Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Punta Marina di Ravenna CFS direttore della Riserva Naturale della Mesola e responsabile del progetto
prof. Sandro Lovari del Dipartimento Scienze Ambientali Università di Siena e responsabile scientifico del progetto

Al tavolo tecnico saranno inoltre presenti funzionari Statali e Regionali.

Il cervo della Mesola

I cervi presenti nella Riserva Naturale dello Stato “Bosco della Mesola”, in provincia di Ferrara, sono gli unici cervi autoctoni dell’Italia peninsulare e rappresentano un’entità faunistica di estrema rilevanza sotto il profilo zoogeografico, ecologico, conservazionistico e storico. Sono sopravvissuti a secoli d caccia e alterazioni dell’habitat da parte dell’uomo. Questo nucleo è uno dei pochi in Europa a non essere mai stato soggetto a ripopolamento con esemplari di provenienza esterna.
La sopravvivenza a lungo termine del cervo della Mesola è messo a rischio da fattori demografici, dovuti all’esiguità della popolazione, dal basso tasso riproduttivo del nucleo sopravvissuto, dalla competizione interspecifica con il daino, dalla mancanza di sottopopolazioni alternative a quella principale, oltre che alla bassa variabilità genetica. Considerate queste peculiarità, il cervo della Mesola può essere identificato come unità indipendente di conservazione e rappresenta una priorità da tutelare e salvaguardare a livello nazionale.

Programma nazionale di conservazione del cervo della Mesola
Il programma si pone lo scopo di sintetizzare le informazioni sulla biologia di questo animale, le minacce per la sua conservazione e individuare le azioni da compiere per la sua salvaguardia a lungo termine. In particolare gli scopi del programma sono:
raccogliere e sintetizzare le conoscenze disponibili subtipogia e ecologia del cervo della Mesola
individuare e descrivere i fattori limitanti e le minacce per la conservazione a lungo termine di questo nucleo
individuare e suggerire misure di conservazione in situ ed ex siu del nucleo
individuare gli Enti e i soggetti interessati alle misure di salvaguardia da adottare
adottare azioni di divulgazione e comunicazione per favorire le conoscenze e sensibilizza dell’opinione pubblica

Redazione

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