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Milano. Ermanno Olmi e tanti ospiti all’inaugurazione di Intervita in difesa dei diritti delle donne

(mi-lorenteggio.com) Milano, 25 novembre 2011 – Intervita Onlus, Organizzazione Non Gorvernativa che opera nel Sud del Mondo, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne ha dato ufficialmente il via alla seconda edizione di Siamo Pari! La parola alle donne, rassegna cinematografica sui diritti delle donne che proseguirà al Teatro Litta fino al 26 novembre. La manifestazione si è svolta con l’appoggio e i prestigiosi Patrocini del Comune di Milano, della Provincia di Milano e della Regione Lombardia

Alla serata erano presenti tanti personaggi delle istituzioni, del cinema e della cultura. Un grazie speciale a Francesca Zajczyk, Delegata del Sindaco per lo sviluppo delle politiche per le Pari Opportunità per il Comune di Milano, Ermanno Olmi, Milly Moratti, Monsignor Giovanni Barbareschi e tutti gli amici che sono intervenuti alla serata.

 

 Fellegara, Cattani, Canova e Piovano

Siamo Pari, La parola alle donne, rassegna è nata in collaborazione con il mensile Nick con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sulla condizione femminile, si è inaugurata con un grande film: la proiezione in anteprima nazionale di Maternity Blues di Fabrizio Cattani alla presenza del regista e del cast. Gianni Canova, esperto e critico di cinema, Patron d’eccezione della rassegna ha presentato la serata insieme alla giornalista e storica testimonial di Intervita Francesca Senette.

“A legare Maternity Blues alla rassegna Siamo Pari è la voce delle donne. In una Società dove spesso viene negata, soffocata, zittita” – ha commentato il regista Fabrizio Cattani – “Nel mondo, come tutti sappiamo, esiste un sistema maschilista imperante, l’Italia non ne è immune. Molte donne che soffrono di depressione sono arrivate a gesti estremi come appunto l’infanticidio, tema trattato nel mio film, per situazioni famigliari disastrose, mariti violenti e assenti, o infanzie brutali. Dare voce, parlare di tutto questo, incentivare ed invitare le donne ad aprirsi, a sfogarsi, questo deve essere l’obbiettivo del film, come lo è la rassegna Siamo Pari che ha dato a Maternity Blues una grande opportunità.”

“Quello che emerge da un’iniziativa come Siamo Pari è la logica di unità che Intervita Onlus da sempre cerca di portare avanti nelle sue azioni. – ha commentato Anna Maria Fellegara, Vice Presidente Intervita Onlus – Abbiamo messo al centro dell’attenzione le politiche di genere perché in questo momento in Italia e nel Mondo possono considerarsi della medesima urgenza rispetto alle esigenze di giustizia nei Paesi del Sud del Mondo. È importante riuscire qui e là a mantenere una continuità di azioni ed intenti!

Siamo Pari! Continuerà oggi e sabato con proiezioni e dibattiti pomeridiani e serali aperte al pubblico e gratuite! La rassegna porta a Milano inediti del cinema internazionale e italiano, in un viaggio attraverso i 5 continenti; in Africa per capire cosa significa lottare contro le mutilazioni femminili, con il potente documentario Africa Rising; in India,con l’esordio del regista italiano Enrico Bisi, che con Pink Gang! racconta la missione della Gulabi Gang, movimento in rosa nato per difendere le donne vittime di soprusi e ingiustizie e in Italia con “Per la mia strada” che racconta storie di donne vere, storie di donne italiane di successo “lontane dai riflettori dei media”, “donne che silenziosamente, senza fare rumore prendono in mano il loro destino e perseguono con coraggio i loro sogni”.

Dopo Maternity Blues con Andrea Osvart, Daniele Pecci, Monica Barladeanu e Chiara Martegiani, premiato a Venezia 2011, sezione Controcampo Italiano ed alla 34° edizione del Festival du Film Italien de Villerupt sarà la volta di un altro grande inedito per l’Italia: Africa Rising di Paula Heredia, potente documentario raffigurante la forza di chi non si arrende, dell’inarrestabile movimento per mettere fine alle mutilazioni genitali femminili. Venerdì 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, dopo la proiezione del film a coinvolgere il pubblico in un’ultima riflessione sul tema della violenza sulle donne la partecipazione di Grace Uwizeye della Fondazione EqualityNow (Nairobi), molto attiva in Africa e promosso del film e della sua diffusione.

L’ultimo giorno della rassegna, sabato 26 novembre, affronterà il tema Altri Mondi. Nel 2011 protagonista è l’India, un Paese ricco di spiritualità e contraddizioni in cui povertà e iper sviluppo economico convivono in continua compartecipazione. In un paese dove per molti è difficile persino soddisfare bisogni primari, si è sviluppata una delle più fiorenti, ricche e piene di eccessi industrie cinematografiche: Bollywood.

Nel pomeriggio verrà proiettato Pink Gang! del giovane regista italiano Enrico Bisi, che racconta la missione della Gulabi Gang (Pink Gang), nata in India per difendere le donne vittime di soprusi e ingiustizie, attraverso la storia personale della sua fondatrice SampatPal. A seguire la tavola rotonda. Intervita, presente in India con molti progetti da oltre 11 anni contribuirà al dibattito con una propria rappresentante Indiana per dare un’esperienza diretta di cosa significa vivere negli Slum, le baraccopoli indiane e quali siano oggi per le donne le possibilità di sviluppo e realizzazione in un paese dove essere donna è ancora oggi considerato uno svantaggio.

Siamo Pari! si chiuderà sabato 26 novembre con il Premio Intervita, un riconoscimento importante che quest’anno premia Emanuela Piovano, una regista che si è messa in evidenza per il suo ruolo in difesa delle donne.

La Rassegna Cinematografica Siamo Pari! si inserisce nell’omonima Campagna di Sensibilizzazione di Intervita, lanciata nel 2009 a 30 anni dalla Convenzione ONU sull’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione delle Donne per combattere la continua discriminazione della Donna e promuovere la Parità di Genere. “Parità di genere” come volontà di promuovere e tutelare i diritti delle donne, ma anche lotta alla violenza domestica e allo sfruttamento sessuale.

L’intero evento sarà aperto al pubblico e totalmente gratuito, ma saranno presenti in loco per tutta la durata della manifestazione gli infopoint Intervita dove sarà possibile effettuare donazioni libere o diventare sostenitori dell’associazione.

Tutti i fondi di Siamo Pari! saranno devoluti al progetto con base in Kenia contro le mutilazioni genitali femminili. Un progetto di prevenzione e cura delle Mutilazioni Genitali Femminili che vedrà la collaborazione di Intervita con due ong locali, la Biafra Muslim Welfare Society, che gestisce la Biafra Medical Clinic, e la Horn of Africa Community BasedHealth Project (HAP).

L’area di intervento sarà Nairobi ed in particolare la zona di Kamukunji, dove si trova Eastleigh, l’area in cui si concentra gran parte della comunità somala keniota (composta di rifugiati e di kenioti di etnia somala) e altre popolazioni del Corno d’Africa che praticano le MGF. Le azioni di progetto si rivolgeranno pertanto a tutti i gruppi etnici, kenioti e non, che continuano a praticare questa usanza. E’ un progetto nuovo e molto importante per Intervita: un programma integrato che comprende una serie di attività di prevenzione volte a sensibilizzare la comunità sui rischi alla salute derivati da questa pratica e una parte di attività di trattamento clinico e psico-sociale delle conseguenze delle MGF nelle donne che le hanno subite.

Il terribile problema delle mutilazioni genitali femminili coinvolge principalmente 28 paesi dell’Africa sub-sahariana. Tali pratiche barbare non sono effettuate per alcun motivo terapeutico e ledono fortemente la salute psichica e fisica di bambine e donne che ne sono sottoposte. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che siano già state sottoposte alla pratica 130 milioni di donne nel mondo, e che 3 milioni di bambine siano a rischio ogni anno. Oggi questa piaga è in aumento in Europa, Australia, Canada e negli Stati Uniti, soprattutto fra gli immigrati provenienti dall’Africa e dall’Asia sud-occidentale.

Il progetto Intervita si concentra nell’area del Kenya, una zona che nell’immaginario collettivo gode di maggior sviluppo economico e libertà rispetto ai Paesi confinanti ma dove si verificano molti problemi sociali che vanno dalla pedofilia, l’abuso dei diritti dei rifugiati, HIV/AIDS e violenza su donne e bambine, come appunto le mutilazioni genitali femminili (MGF). Il progetto nasce con l’obiettivo di rafforzare l’organizzazione di comunità locali per interventi diretti di aiuto e aumentare la consapevolezza dei rischi che queste pratiche comportano, tentando di scardinare le false credenze che sono alla base di queste pratiche incivili.

Redazione

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