Province: Dapei, Legge Elettorale allontanera’ cittadini dal palazzo

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    (mi-lorenteggio.com) Milano, 06 aprile 2012 – “Il disegno di legge varato oggi dal Consiglio dei Ministri per una nuova legge elettorale provinciale, va nella direzione esattamente opposta a quanto i cittadini chiedono ormai a gran voce: si allontana il Palazzo dagli elettori rendendolo un club esclusivo per soli nominati”. E’ il commento del presidente del Consiglio provinciale di Milano e coordinatore nazionale dei presidenti di Consiglio, Bruno Dapei, sulla riforma del sistema elettorale delle Province appena approvata da Palazzo Chigi.

    “Il suffragio universale diretto – spiega Dapei – viene sostituito con una nomina di secondo livello per presidenti e consiglieri provinciali, alla stregua di quanto avviene oggi per i cda di aziende ed enti pubblici, con in aggiunta la novità dell’obbligo per legge del doppio incarico”.

    “Ci auguriamo – commenta il presidente – che il Parlamento rimedi innanzitutto al danno più grave che verrebbe inferto rispetto a un principio cardine che fa della democrazia il modello di buon governo più efficace: la possibilità, che così verrebbe evidentemente meno, per i cittadini, di premiare o punire a fine mandato chi ha amministrato la cosa pubblica". "Non solo i risparmi di cui si compiace il governo fanno rabbrividire perche riferiti esclusivamente ai costi delle libere elezioni, che da 150 anni i nostri territori non hanno visto solo nel ventennio fascista – prosegue – ma il risparmio annuale è meno di un quinto di quanto annunciato (non si vota in ogni Provincia ogni anno) e non tiene conto del fatto che per la maggior parte dei Consigli, ad esempio il mio, le elezioni provinciali coincidono con quelle europee o politiche”.

    “Quanto alla scelta di un sistema elettorale proporzionale puro per i nuovi “grandi elettori” che saranno i consiglieri comunali in carica – osserva il presidente – va ricordato, soprattutto a chi sembra non averne tenuto conto, che la composizione dei Consigli comunali non fotografa in maniera per nulla fedele l’orientamento politico dei cittadini, poiché frutto caso per caso del premio di maggioranza pensato per dare stabilità a ogni singola amministrazione comunale”. “L’impressione – conclude – è che il Governo voglia oggi a tutti i costi presentare qualche forte novità per le Province, purché sia, perché aveva promesso al Paese una abolizione che evidentemente non porterà a termine. Chiediamo al Legislatore in Parlamento di porre rimedio sia ai veri problemi che ci trasciniamo da tempo, sovrapposizione di competenze e funzioni degli enti locali e proliferazione di enti intermedi privi di legittimazione democratica e assai costosi, che di evitare l’errore di approvare in questi termini la proposta, più demagogica che tecnica, del Governo”.

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