(mi-lorenteggio.com) Legnano, 24 maggio 2012 – Il testo del discorso del Sindaco di Legnano:
Cari amici e cittadini legnanesi tutti,
questa sera ci troviamo qui per fare memoria, a vent’anni di distanza, del terribile attentato mafioso di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della sua scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Poche ore fa, sempre in questo luogo e nell’ora esatta dell’attentato, si è svolta un’analoga manifestazione organizzata dall’associazione Informazione in Movimento. Anche a loro va il mio saluto e la mia gratitudine per il contributo dato a non far passare sotto silenzio l’anniversario.
Una singolare coincidenza ha voluto che proprio oggi, espletate le verifiche richieste dalla legge, sia stata formalizzata la mia elezione a nuovo sindaco della città di Legnano. Con questo gesto, quindi, inizio ufficialmente il mio mandato.
Nel corso della lunga campagna elettorale che abbiamo appena lasciato alle spalle più volte ho ripetuto che il tema della LEGALITA’ sarebbe stato uno dei fondamenti della mia azione amministrativa. Quando vent’anni fa fu ucciso il giudice Falcone, e pochi mesi dopo il collega Borsellino, pensavamo che la mafia fosse un fenomeno esclusivamente riguardante alcune regioni del Sud d’Italia.
Oggi dobbiamo purtroppo constatare che ci sbagliavamo: la criminalità organizzata è presente anche nelle regioni del Nord, anche in Lombardia, anche nell’Alto Milanese, anche a Legnano.
Sappiamo tutti che la nostra città è, con Lonate Pozzolo, una delle centrali lombarde della ‘ndrangheta. In tempi recenti le forze dell’ordine hanno eseguito centinaia di arresti e la magistratura ha processato e condannato un gran numero di persone per aver commesso gravi reati di stampo mafioso nella nostra zona. A questi servitori dello Stato va il nostro grazie riconoscente.
Dobbiamo purtroppo dire che simili episodi non sempre hanno avuto la giusta attenzione da parte delle istituzioni locali. Il parlarne, a volte, è stato visto con malcelato fastidio, come se venisse intaccato l’onore delle nostre città. Così non deve essere.
La consapevolezza di non vivere in una sorta di Eldorado della legalità è assai diffusa tra la gente. Lo conferma l’incredibile partecipazione agli incontri su “Mafia e legalità” organizzati poco più di un anno fa dalle parrocchie del Decanato di Legnano. In quella circostanza abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare giornalisti, magistrati, uomini politici e un sacerdote – don Gigi Ciotti – che ha dedicato tutta la sua vita a sensibilizzare con le parole e con i fatti l’opinione pubblica su questi temi.
Ho trovato un’intervista che Giovanni Falcone concesse prima di morire a RaiTre. In quell’occasione disse queste parole:
“LA MAFIA NON E’ AFFATTO INVINCIBILE. E’ UN FATTO UMANO E COME TUTTI I FATTI UMANI HA UN INIZIO E AVRA’ UNA FINE. PIUTTOSTO BISOGNA RENDERSI CONTO CHE E’ UN FENOMENO TERRIBILMENTE SERIO E MOLTO GRAVE, E CHE SI PUO’ VINCERE NON PRETENDENDO EROISMI DA INERMI CITTADINI MA IMPEGNANDO IN QUESTA BATTAGLIA TUTTE LE FORZE MIGLIORI DELLE ISTITUZIONI”.
All’inizio del mio mandato quale Sindaco di Legnano voglio fare mio questo invito. L’istituzione Comune di Legnano farà la sua parte per sconfiggere ogni illegalità presente in mezzo a noi, in qualunque forma essa si manifesti. E’ una promessa che so essere largamente condivisa nella nostra città. L’importante è che ciascuno faccia la propria parte.
Infine, l’essere qui, questa sera, davanti alla sede degli Uffici Giudiziari vuole anche ribadire la piena adesione della nuova Amministrazione civica legnanese alla battaglia in corso per restituire a questo palazzo la sua piena funzionalità di baluardo della giustizia sul territorio.
Grazie a tutti per la partecipazione.

