(mi-lorenteggio.com) Milano, 12 luglio 2012 – La spending review, così com’è articolata, non s’ha da fare: alla sola Regione Lombardia vengono sottratti, per i 6 mesi residui del 2012, 284 milioni di euro, contro i 161 milioni di euro tagliati a tutti i Ministeri. Il dito del presidente Roberto Formigoni è puntato contro i tagli squilibrati: "Non è una spending review razionale ed equilibrata, ma un taglio lineare che, una volta di più, si accanisce sulle Regioni".
TAGLI SQUILIBRATI – La cartina di tornasole è rappresentata dai conti regionali: "Il taglio per le Regioni è pari a 2,2 miliardi di euro per il 2012, per i Ministeri pari a 161 milioni di euro". Formigoni si rivolge direttamente al Governo, chiedendo: "È questo un taglio equilibrato? Alla sola Lombardia vengono sottratte più risorse che a tutti i Ministeri messi insieme: la spending review toglie alla Regione Lombardia 284 milioni per i 6 mesi residui del 2012 e ai Ministeri, complessivamente, 161 milioni".
TRASPORTO PUBBLICO A RISCHIO – Altro che spending review: questi – commenta Formigoni – sono "tagli lineari che, una volta di più, si accaniscono sulle Regioni". La preoccupazione è rivolta, in particolare, ai servizi essenziali per i cittadini, quali sono quelli del trasporto pubblico locale: "Nel 2010 – ha spiegato il presidente della Lombardia – lo Stato ci passava 2 miliardi di euro. Con i tagli fatti negli anni scorsi e con questi nuovi tagli, nel 2013 lo Stato ci passerà 200 milioni di euro: parliamo di un taglio pari al 90 per cento". La spending review – domanda Formigoni – "non doveva servire a eliminare gli sprechi?". Il rischio reale, invece, è quello di tagliare i servizi: "I ministri – prosegue – credono veramente che ci sia il 90 per cento di sprechi nel trasporto ferroviario? Nel 2010 dovevamo garantire un servizio con due miliardi di euro, nel 2012 lo dovremo fare con 200 milioni???".
COSTI STANDARD IN SANITÀ – Altro settore sensibile è quello della sanità: "L’unico modo per non fare tagli lineari – ha detto Formigoni – è quello di introdurre i costi standard. Questi costi, a cui hanno lavorato la struttura dello Stato e delle Regioni per diversi mesi, impedirebbero tagli lineari: è questo l’unico modo per non premiare i viziosi e non punire i virtuosi".
NUMERI ALLA MANO – Se, da una parte, Formigoni giudica positivamente il tavolo tecnico di confronto avviato con il commissario Enrico Bondi, dall’altra parte ribadisce il fatto che le Regioni sono "parte costituente della Repubblica: vogliamo fare la nostra parte. Compito dell’Italia è, da una parte, rientrare dal debito e, dall’altra, assicurare ai cittadini i servizi essenziali. Il Governo ha fatto delle proposte per il rientro dal debito: per assicurare i servizi essenziali in materia di sanità e di trasporto pubblico locale occorrono certe risorse. Facciamo parlare i numeri e verifichiamo se le risorse messe a disposizione sono sufficienti".
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