Ultimo aggiornamento il 8 Settembre 2015 – 10:42
Le ricerche si sono concentrate in prossimità della frazione Viasco e con la collaborazione di alcuni abitanti del posto si è riusciti a individuare il ferito. L’eliambulanza era ancora in zona e quindi, valutate le condizioni del ferito, si è scelto di calare per mezzo del verricello medico e infermiere sul posto, al fine di garantire il miglior supporto sanitario possibile.
Purtroppo la folta vegetazione impediva il recupero della barella con il verricello e si è quindi scelto di calare il ferito in barella portantina fino alla strada più vicina. In queste fasi agli uomini del CNSAS si sono affiancati anche i vigili del fuoco, che hanno fornito un valido supporto nelle varie operazioni. Sotto costante controllo medico, il ferito è stato calato per circa 500 metri, prima di raggiungere un punto nel quale poteva essere raggiunto dall’ambulanza; dopo le operazioni di stabilizzazione, è stato accompagnato all’elicottero che attendeva in un prato a circa cinque chilometri. Si è trattato di un intervento complicato, soprattutto per la natura estremamente impervia del terreno. Essere riusciti a portare sul paziente un’equipe medica è stato un importante obiettivo raggiunto solo grazie alla valida sinergia tra CNSAS ed elisoccorso. Inoltre, è proprio in interventi come quello di Viasco in cui emerge il valore del CNSAS, un corpo composto da tecnici in grado di muoversi rapidamente e in sicurezza anche su terreni impervi e in situazioni nelle quali il solo mezzo aereo non può risolvere in modo autonomo l’intervento.