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Corsico. Vicenda Mensa e nidi: dal 7 gennaio scatterà la sospensione del servizio per 250

(mi-lorenteggio.com) Corsico, 5 gennaio 2016  – I dati che, ora dopo ora, vengono raccolti dagli uffici danno ragione al sindaco. Filippo Errante aveva chiesto il pugno duro nei confronti di tutti coloro che, pur potendoselo permettere, non avevano versato quanto dovuto per i servizi a domanda individuale. E così, circa 230 famiglie hanno deciso di saldare l’intero debito pregresso o di aderire a un piano di rateizzazione. “Piano che dovrà essere rispettato – precisa il primo cittadino – altrimenti gli uffici attiveranno automaticamente la procedura di sospensione del servizio”. Mancano ancora all’appello circa 235 fra chi utilizza la refezione delle scuole statali e 16 che hanno iscritto il proprio bambino in uno dei due nidi o delle due scuole dell’infanzia comunali. E per loro, a partire dal 7 gennaio, scatterà il provvedimento che impedirà l’accesso ai plessi dell’ente locale o l’utilizzo del servizio mensa. “L’ho detto in ogni sede che non avrei fatto alcun passo indietro – evidenzia il sindaco Filippo Errante – perché intendo recuperare in ogni modo delle risorse, dovute a fronte di servizi liberamente chiesti dalle famiglie e poi utilizzati, che serviranno per potenziare gli interventi sociali, rispondere ai bisogni delle persone che sono in difficoltà, sostenere le politiche rivolte ai giovani e agli anziani”. Il primo cittadino di Corsico, realtà della Città metropolitana milanese dove vivono poco più di 35mila abitanti, lo aveva annunciato a luglio, rilevando una situazione drammatica: il debito accumulatosi dal 2009 era arrivato a 1.227.000 euro. Tutte rette per servizi a domanda individuale, quindi non obbligatori, per i quali non si registrava una situazione di insoluti strettamente legata alla crisi economica e occupazionale degli ultimi anni. “In alcuni casi – spiega il sindaco – gli uffici hanno rilevato che alcune famiglie si sono trovate in difficoltà e per loro sono scattate immediatamente le procedure di sostegno previste. In altri, come chi non è in un effettivo stato di bisogno sociale, ma si è visto diminuire sensibilmente le entrate familiari, sono state accordati piani di rientro, anche molto lunghi. Però chi insiste nel non voler pagare pur potendolo fare – evidenzia Filippo Errante – non dà certo un buon esempio ai propri bambini e viola consapevolmente il principio etico della convivenza, dove affianco a diritti ci sono però anche i doveri. Sono queste persone che sottraggono risorse ai disabili, agli anziani bisognosi, ai giovani, alle famiglie. E di fronte a una situazione del genere non intendo in alcun modo rimanere indifferente”. Pronto un piano anche per chi non ha più piccoli che usufruiscono dei servizi comunali. Alcuni hanno saldato il proprio debito nei giorni scorsi. Per gli altri, si procederà con tutte le misure concesse dalla legge per la riscossione coattiva. Anche con la trattenuta di un quinto dello stipendio. Perché i termini per la prescrizione non sono scaduti, grazie agli interventi di accertamento e di iscrizione a ruolo eseguita, negli anni passati, dagli uffici comunali.

V.A.

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