PUNTO DI RIFERIMENTO – "Voglio accogliere la richiesta che arriva dagli operatori del settore" ha spiegato il governatore, perche’ "e’ coerente con la nostra legge di riforma e perche’ affidare alle farmacie maggiori compiti rispetto alla sola erogazione delle medicine, e’ una buona idea. La gente si fida del farmacista che vede come un punto di riferimento nel proprio quartiere o paese; inoltre, migliorare l’efficienza nell’erogazione dei servizi vuole dire ridurre i costi. Questa e’ la sfida vera: aumentare i servizi ai cittadini, senza aumentare i costi, ma migliorando la nostra spesa".
ZERO DEFICIT – Nel suo intervento il presidente lombardo ha proprio sottolineato che "la Lombardia, a differenza di altre Regioni, ha deficit zero in Sanita’". "Questo – ha garantito – ci consente di non avere bisogno di ‘tagliare’. Anzi, tutto quello che risparmieremo con la nuova legge di riordino del Sistema sociosanitario (a regime circa 400 milioni) sara’ interamente reinvestito nel Sistema stesso".
NUOVO MODELLO – L’obiettivo, ha sottolineato Maroni, "e’ quello di migliorare ulteriormente", ma partendo da un sistema che gia’ oggi "e’ un sistema d’eccellenza", che "abbiamo l’ambizione di far diventare non piu’ solo modello in Italia, ma in tutta Europa". Per questo motivo, ha ribadito, "La nostra legge non l’abbiamo chiamata ‘riforma’, ma ‘evoluzione’, perche’ ‘riforma’ evoca qualcosa che non funziona, mentre il nostro Sistema garantisce gia’ i piu’ alti standard nazionali".
PERCORSI PERSONALIZZATI – Il cambiamento impostato, ha evidenziato il numero uno di Palazzo Lombardia, "guarda alla societa’ del futuro, tenendo conto dell’aumento dell’eta’ e della cronicita’ e prevedendo dei percorsi personalizzati di assistenza per tutti i cittadini". "Bisogna passare – ha detto ancora – da ‘curare la persona’ a ‘prendersi cura della persona’. Per questo i nuovi direttori dovranno preoccuparsi di prendersi cura della persona, finche’ non guarisce o si stabilizza. Questa e’ la sfida vera, la personalizzazione dei percorsi".
MODELLO NAZIONALE – Il Sistema lombardo, ha sottolineato Maroni, "e’ difforme rispetto al Sistema nazionale, ma il Governo non ha impugnato la nostra legge, come avrebbe potuto fare, di fronte alla Corte Costituzionale, perche’ ne ha riconosciuto il valore di innovazione. Anzi, se la norma otterra’ i risultati che si prefigge, diventera’ un nuovo modello per il Sistema italiano. Ancora una volta la Lombardia dimostra di saper guardare avanti ed essere un punto di riferimento. E’ un grande riconoscimento, ma anche un’importante responsabilita’. Anche per questo ho deciso di seguire personalmente la fase di ‘start-up’, assumendo la delega al Welfare".
CRITICITA’ RISORSE – Maroni non ha taciuto i problemi legati alla continua riduzione di risorse da parte del Governo di Roma, che "ha deciso, ancora una volta, tagli lineari, che ci penalizzano. L’aumento di un miliardo del Fondo sanitario (passato da 110 a 111 miliardi), infatti, non copre neanche i nuovi costi, pari a 1,8 miliardi". "Quindi – ha aggiunto – dovremo trovare risorse aggiuntive, per garantire quanto abbiamo fatto nel 2015. Io non voglio ne’ diminuire i servizi, ne’ aumentare i ticket". "Al contrario – ha garantito – intendo continuare nella politica di riduzione dei costi per i cittadini. E riusciremo a centrare questo obiettivo proprio grazie alla nostra evoluzione del Sistema socio-sanitario".
PRENOTAZIONI – Tra le iniziative che si potrebbero attuare per finanziare la convenzione con le farmacie l’assessore Garavaglia ha citato come esempio quello del servizio delle prenotazioni mediche. "Oggi – ha affermato – le prenotazioni per prestazioni mediche in farmacia sono 146.000, mentre attraverso i call center si effettuano piu’ di 3 milioni di prenotazioni. Questo e’ un servizio che potrebbe effettuare la farmacia. Ovviamente, solo se al cittadino viene data la possibilita’ non solo di prenotare, in farmacia, ma anche pagare il ticket. In questo modo, infatti, si risparmierebbe il costo del call center e, allo stesso tempo, si risolverebbe, credo almeno per il 50%, quel 18% di prenotazioni a cui poi non segue la prestazione, che poi allunga le liste d’attesa e la percezione delle liste d’attesa. Questo e’ l’esempio concreto di come, dando un servizio in piu’, trovi risorse per gli obiettivi".
"Regione Lombardia vuole accompagnare e agevolare il percorso verso la ‘farmacia dei servizi’, salvaguardando la professionalita’ e l’autonomia dei farmacisti" ha detto l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini.
SERVIZIO PUBBLICO – "Quello svolto dalle farmacie – ha sottolineato Parolini – e’ un servizio pubblico diffuso capillarmente. Va sempre piu’ integrato nel Servizio sanitario regionale, puntando sulle competenze dei farmacisti per ‘prendersi cura’ dei cittadini lombardi, con sevizi diffusi e attivita’ di prevenzione".
METODO LOMBARDO – "Anche per il percorso di attuazione dell’evoluzione del Sistema sanitario – ha concluso l’assessore – Regione Lombardia seguira’ lo stesso metodo utilizzato per tutte le importanti iniziative realizzate finora. Un metodo fondato sull’ascolto, perche’, spesso, da chi e’ impegnato in un determinato settore non arriva solo la segnalazione di un problema, ma anche le proposte per risolverlo".
Redazione