(mi-lorenteggio.com) Opera, 25 marzo 2016 – Partendo dal grande progetto iniziato nel 2015, la Presidente dell’associazione Hobbiville Patrizia La Torre, ha voluto con il coordinatore dello stesso dott. Luigi Ceriani continuare il Progetto di Psicologia Scolastica anche nell’anno 2016 e che rientra in questa sorta di viaggio alla scoperta del valore del dialogo all’interno della famiglia e delle sue mille variabili che ne determinano la buona riuscita tra genitori e figli. La serata dal titolo: “Famiglia ed Educazione, le scommesse di una Europa da unire davvero!” è stata sicuramente un’occasione per guardare il problema da un altro punto di vista e cioè volgendo lo sguardo alla cornice europea che pare sempre più proiettata a negare la propria identità culturale in nome di qualcosa che non è totalmente chiaro ai nostri occhi.
La serata è stata onorata della presenza del prof. e Sen. Mario Mauro, eletto parlamentare europeo nel 1999, il quale nel corso della sua lunga carriera di politico e studioso dei fenomeni politico-sociali, ha più volte svolto un’attività di ricerca all’interno delle dinamiche istituzionali dei Paesi membri e non solo, ponendo il focus proprio sulla sfera istruzione e mondo della scuola e della formazione, per incentrare anche la sua azione e i suoi sforzi a favore delle nuove generazioni. La sua idea di scuola non parte dal concetto che essa sia una risorsa dello Stato ma piuttosto il frutto della speranza e della capacità di costruzione di un popolo, infatti, il tutto parte dal concetto di educazione che lo stesso Mauro chiarisce nel suo libro dal titolo: “Difendiamo il futuro”, qui l’autore chiarisce come l’educazione sia nella fattispecie un fine della scuola e come la stessa aiuti a chiarire il senso della vita e di come questo può essere trasmesso solo grazie ad una sinergia tra famiglie, corpi intermedi della società, delle confessioni religiose ed anche dalle esperienze culturalmente significative.
Per fare tutto questo bisogna mettere al centro un progetto identitario chiaro, perché la politica risponde, o almeno dovrebbe, alle domande che un popolo pone attraverso i suoi modelli di riferimento e di società, e in questa luce avanza disegnando i confini del proprio progredire. Guardando alla storia ci si può ad esempio soffermarsi sull’autodistruzione dell’Impero Romano che è caduto sotto la sua stessa incapacità di credere nel suo progetto e dunque alla mancanza di un disegno consolidato e proiettato nel tempo. Riportandoci al tema dell’istruzione e dell’Europa, Mauro ne traccia la mancanza di un vero archetipo di società del futuro, quindi la totale mancanza di un modello che possa fare da guida per le nuove generazioni, inoltre ricorda come il nostro Paese nella fattispecie sia ancor più a “rischio futuro” perché povera di futuro a causa della mancanza del ricambio generazionale ormai divenuto un cancro a causa del tasso di natalità che risulta ad oggi pari a zero.
Provando quindi a dare delle risposte il prof. Mauro denuncia la totale assenza di “voglia di scommettere” sul futuro generazionale, e argomenta come la dinamica educativa sia figlia della nascita di una comunità. Il principio di autorevolezza, il quale dovrebbe incarnarsi nella scuola, parte anch’esso dal concetto di comunità che è semplicemente il risultato di un’insieme di esperienze comuni che fanno da collante e creando un codice di comportamento che poi è l’insieme dei valori in cui una società si riconosce. Dunque l’unica ricetta possibile e che si rintraccia nel suo discorso, è ritrovare un senso di comunità, attraverso il dialogo, le esperienze comuni, il bisogno di confronto tra individui al fine di ricreare un habitat e un modello di società sostenibile che possa guardare con serenità e fiducia al futuro.