14.3 C
Milano
lunedì, Settembre 25, 2023

Proverbio: Aria settembrina fresco la sera e fresco la mattina

Array

LOMBARDIA. IMMIGRATI, BORDONALI: VOGLIAMO ESSERE PARTE ATTIVA NELLA GESTIONE

(mi-lorenteggio.com) Milano, 04 aprile 2016 –  Con 14.580 richiedenti asilo (14 per cento del totale), la Lombardia e’ la Regione che, al 30 marzo 2016, accoglie il maggior numero di migranti. Di fronte a questi numeri, l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali torna a chiedere al Governo "una decisa sterzata" nel gestire il fenomeno migratorio. "Non vogliamo – ha detto Bordonali nel corso della presentazione del XV rapporto dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicita’ – essere solo spettatori e avere solo oneri, ma chiediamo a gran voce di diventare parte attiva. Chiediamo al Ministero dell’Interno di sedere tutti intorno a uno stesso Tavolo per non assistere passivamente alla distribuzione di questi presunti profughi. L’ultimo dato ufficiale dell’Orim ci dice infatti che in Lombardia ospitiamo 1.321.000 immigrati".

MAGGIOR NUMERO RICHIESTA PROTEZIONE E’ RIGETTATA – "E’ anche necessario – ha continuato Bordonali – distinguere fra chi e’ presente sul territorio in modo regolare e i presunti profughi. Il numero dei siriani, ad esempio, e’ molto limitato, al di sotto del 5 per cento rispetto al totale dei migranti. Quindi coloro che arrivano facendo richiesta di protezione internazionale (che, molto probabilmente, viene rigettata) rischiano solo di andare ad aumentare la percentuale degli irregolari".

DISOCCUPAZIONE AL 16,6% – La percentuale di disoccupazione fra gli immigrati presenti in Lombardia si attesta intorno al 16,6 per cento.

A MILANO IMMIGRATI OLTRE IL 20% – L’assessore ha poi fatto notare che Milano ospita 21 immigrati ogni 100 abitanti, Brescia e Mantova 15 e Bergamo 13. "Sono dati che ci preoccupano molto – ha concluso Bordonali – perche’ le statistiche ci hanno sempre confermato che l’indice di integrazione e’ piu’ alto laddove il flusso di immigrati e’ diluito nel tempo. Oggi, inoltre, l’offerta del territorio e’ sicuramente piu’ limitata rispetto a qualche anno fa".

"In Lombardia la popolazione carceraria straniera si attesta al 43 per cento a fronte di una percentuale di popolazione straniera totale del 13 per cento. Serve dunque una riflessione molto profonda". Lo ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e immigrazione, Simona Bordonali, chiudendo i lavori di presentazione del rapporto ‘Orim’ sull’immigrazione in Lombardia. Un altro aspetto su cui l’assessore ha invitato a fermarsi un attimo e’ quello della disoccupazione. "L’integrazione in Lombardia e’ buona, ma sotto il profilo dell’aspetto lavorativo c’e’ molto da fare. Il dato del 26,4 per cento di disoccupazione tra la popolazione femminile immigrata in Lombardia e’ drammatico".

I MANCATI RIMPATRI SONO UN PROBLEMA – "C’e’ molta preoccupazione sull’immigrazione irregolare – ha spiegato Bordonali – che e’ in aumento. E’ il risultato del mancato rimpatrio di coloro che richiedono asilo e vedono rigettare la propria domanda". I numeri del Viminale dicono che su 153.000 immigrati sbarcati in Italia nel 2015 solo 14.000 immigrati clandestini sono stati rimpatriati nel proprio Paese di provenienza. Una percentuale minima rispetto ai 70.000 che non hanno nemmeno richiesto asilo, ai quali vanno aggiunti i 40.000 ai quali non e’ stata riconosciuta alcuna forma di protezione internazionale. "Per permettere una reale integrazione degli stranieri gia’ presenti sul nostro territorio – ha concluso Bordonali – e’ necessario bloccare nuovi arrivi ed eseguire il rimpatrio di coloro che non hanno diritto a rimanere. Rischiamo di annullare il lavoro di integrazione fatto finora. Servono accordi internazionali con i paesi che non sono in guerra e da cui arriva la maggior parte dei richiedenti asilo".

SISTEMA D’ASILO POCO CREDIBILE – Secondo l’assessore anche il sistema d’asilo e’ attualmente "poco credibile". I dati sono infatti "estremamente diversi tra commissione e commissione e fra tribunale e tribunale in sede di ricorso". L’invito e’ dunque quello di creare "un’uniformita’ di giudizio".

Redazione

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -