Cesano Boscone, 27 aprile – La fotografa Margherita Lazzati ha raccontato con la sua macchina fotografica la storia, gli sguardi e i volti degli ospiti con disabilità complesse di Fondazione Sacra Famiglia. Alcuni suoi scatti, presentati dalla Galleria L’Affiche di Milano, saranno esposti durante la sesta edizione di Mia Photo Fair (stand 42B), la fiera della fotografia d’arte che si terrà a Milano dal 29 aprile al 2 maggio al The Mall, Porta Nuova Varesine.
Gli scatti raccontano le difficoltà delle persone fragili, i loro occhi parlano a un mondo che fatica a comprenderli. L’obiettivo di Margherita Lazzati è il ritratto di una realtà altra.
Margherita Lazzati è specializzata nel racconto per immagini delle vite nascoste, delle minoranze senza voce, delle marginalità senza spazio. A Milano ha raccontato le storie dal carcere di Opera, dai sottopassaggi e dalle stazioni ferroviarie. Il racconto degli ospiti di Fondazione Sacra Famiglia si inserisce proprio all’interno di questo filone neo – realista che, oltre a trovare spazio all’interno del Mia, sarà presentato la prossima estate in una mostra a cielo aperto in via Dante a Milano.
Il Mia Photo Fair
Mia Photo Fair è la fiera dedicata alla fotografia d’arte ideata e diretta da Fabio Castelli, arrivata alla sua sesta edizione, si terrà a Milano dal 29 aprile al 2 maggio presso The Mall, il centro polifunzionale nel quartiere di Porta Nuova Varesine. Forte del patrocinio della Regione Lombardia, della Città Metropolitana di Milano e del Comune, l’edizione di quest’anno conta ben 80 gallerie provenienti da 12 diverse nazioni del mondo con 230 artisti, 15 editori specializzati e 20 artisti indipendenti.
Margherita Lazzati
Nata a Milano nel 1953, formata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Si è occupata di fotografia fin dai suoi esordi, dal 2008 ha iniziato a raccogliere il proprio lavoro suddividendolo per tematiche, presentate poi in mostre e successive pubblicazioni. Negli ultimi anni ha sviluppato una forte expertise nel racconto delle marginalità e delle storie senza voce, dai carceri ai non luoghi delle città europee.
Redazione