INSISTERE CON LA PROMOZIONE – "Non c’e’ alternativa – ha proseguito Fava – il vino, la cui componente principale e’ la suggestione, ha bisogno di una sana promozione. Fin qui e’ andata abbastanza bene, dobbiamo insistere: abbiamo messo quasi 13 milioni di euro sulle ultime quattro programmazioni. Un percorso accompagnato da politiche pubbliche, che ha generato incremento positivo dei volumi venduti e anche dei valori, aspetto su cui dobbiamo lavorare".
IL TEMA DELLA QUALITA’ – "Regione Lombardia si e’ data alcuni obiettivi e crede di averli in parte raggiunti – ha aggiunto Fava -. Per questa edizione le tre parole d’ordine sono qualita’, promozione e internazionalizzazione". "Abbiamo chiesto di convocare una conferenza delle regioni agricole italiane per lunedi’ 10 aprile, ma gia’ oggi faro’ una richiesta specifica – ha annunciato l’assessore lombardo – . Il tema dell’arricchimento, considerato deroga straordinaria dalla normativa, e’ divenuto fatto ordinario. Noi abbiamo scelto in controtendenza, fatto cje ci e’ costato critiche: abbiamo concesso arricchimenti solo in casi straordinari, perche’ puntiamo realmente alla qualita’. Chiedero’ formalmente che il 10 aprile si discuta su quale sia l’atteggiamento delle altre regioni: se vogliamo applicare interamente la norma e’ intollerabile che altri 20 soggetti in Italia facciano diversamente. Diversamente non lo facciamo neppure noi, e la qualita’ passa in subordine. E’ un punto fermo, non possiamo pensare che il tema non esista". PROMOZIONE – "Una sfida su cui non ci si puo’ fermare, occorre insistere – ha aggiunto Fava – noi abbiamo messo a disposizione 13 milioni di euro per la promozione a livello internazionale, chi e’ incappato nel livello nazionale si e’ reso conto che ha trovato una strada sbagliata. Ci sono regioni che funzionano e sono piu’ vicine ai produttori, altre meno, ma non per questo il sistema regionale non funziona. Cosi’ come, d’altro canto, non si deve centralizzare un meccanismo che qui ha funzionato, anche se fino a un certo punto".
RECUPERARE IL VALORE – "Ci siamo collocati su segmenti di mercato piu’ basso, questa e’ la sfida: dobbiamo recuperare il valore. Esportiamo 5,6 miliardi, la Francia arriva quasi a 10 piu’ o meno con gli stessi quantitativi. Sono piu’ bravi? Io penso abbiamo venduto peggio, o abbiamo faticato a raggiungere certi mercati. Molti operatori, come quelli che abbiamo premiato, hanno migliorato la loro penetrazione nell’export. Nuovi mercati vanno cercati perche’ la qualita’ sia riconosciuta e sia remunerata in modo adeguato. Non abbiamo bisogno di nuovi marchi, ma di spingere perche’ quelli esistenti si affermino".
MADE IN ITALY? PIUTTOSTO I TERRITORI – "Indubbio che il valore aggiunto sia il made in Italy, – ha osservato Fava – ma sono i singoli territori che possono e debbono affermarsi. Internazionalizziamo nel momento in cui riusciamo a farci conoscere, ma su una base precisa, la reputazione: devi dare garanzia al mercato estero di essere affidabile. Quando trovi la qualita’ la gente e’ disposta a pagarla, ma deve conoscere". "Il 90 % delle produzioni ‘protette’ e’ il dato che piu’ mi piace – ha concluso Fava -, un circolo di qualita’ certificata, uno sforzo enorme non puo’ restare fine a se stesso: sono convinto che serva riportare anche il sistema dei consorzi a valorizzare seriamente il tema della qualita’, che non va relegato in una gabbia con regole eccessive. Vogliamo dare reddito alle imprese, remunerare in maniera adeguata le uve e consentire ai nostri contadini di continuare a operare". AURICCHIO: QUALITA’ DIVERSIFICATA – "Piu’ di 200 produttori presenti nello spazio lombardo valgono l’85% del totale degli operatori – ha sottolineato Gian Domenico Auricchio, presidente Unioncamere Lombardia -. Il vino lombardo, pur pesando il 3% del totale nazionale, e’ molto diversificato. L’export ce lo riconosce: 258 milioni di euro di export, cresciuti di circa 100 milioni in 15 anni. Il 24,5% del vino lombardo va in Francia. Come sistema camerale abbiamo dovere di supportare imprese a internazionalizzarsi, lo spazio c’e’ e non dobbiamo sederci, perche’ il 90% del vino lombardo e’ di qualita’, la media nazionale e’ del 70%. Alta qualita’ e forte diversificazione ci aiuteranno a far diventare il vino lombardo sempre piu’ ambasciatore nel mondo della nostra qualita’".
AMBASCIATORI DEL VINO NEL MONDO – In occasione della presentazione sono state premiate come ‘ambasciatori del vino nel mondo’ l’azienda Conte Vistarino (Oltrepo Pavese), l’azienda La Valle (Franciacorta), la Casa vinicola Nino Negri (Valtellina), l’azienda agricola Biava (Moscato di Scanzo), l’azienda Pasini San Giovanni (Valtenesi), l’azienda agricola Ricchi (Mantova), l’azienda Poderi di San Pietro (San Colombano) e l’azienda agricola Lazzari di Capriano del Colle (Montenetto).
VOCAZIONE INTERNAZIONALE – Vocazione sempre piu’ internazionale per le aziende vitivinicole lombarde, che tra il 2000 e il 2015 hanno fatto registrare una crescita dirompente sui mercati esteri. L’incremento piu’ forte in Asia Centrale (+304%) e in Unione Europea (+210,9%), ma anche in Asia Orientale (+132,6%) e America Latina (+85,1%) l’espansione e’ stata ben al di sopra della media. A livello Paese le performance di crescita piu’ rilevanti in orizzonte 15 anni si sono registrate verso Cina (+8.686,5%), Hong Kong (+1.508,8%), Spagna (+722,6%) e Belgio (+709,4%). Rilevante anche la conquista di spazio nei mercati di Regno Unito (+437,3%), Francia (+455,8%), Polonia e Russia (+507,9%). I
PRODUTTORI IN SCENA A VINITALY – Un mercato, quello russo, che peraltro ha regalato grandi soddisfazioni ai produttori lombardi anche lo scorso anno. Nei primi nove mesi del 2016 le esportazioni di vini dalla Lombardia verso Mosca sono infatti cresciute del 13,8% in termini di valore e del 21,9% in termini di quantita’. Una performance battuta solamente dall’export verso la Francia, il cui valore e’ lievitato del 24,5%, ma superiore a quelle comunque molto positive segnate verso il Canada (+11,8%), il Giappone (+11,6%) e la Danimarca (+9,6%). E’ con questi numeri in crescita che la Collettiva lombarda si accinge a partecipare alla 51a edizione di Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei distillati che si terra’ a Verona dal 9 al 12 aprile. Nutrita la presenza di espositori all’interno del Padiglione Lombardia, ospitato come di consueto nel "salotto buono" al primo piano del PalaExpo: circa 200 aziende con oltre mille etichette in degustazione. IL PREMIO PER GLI AMBASCIATORI DEI VINI LOMBARDI ALL’ESTERO Alla luce di queste performance Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, che realizzano e finanziano in accordo di programma il Padiglione lombardo, hanno voluto istituire per l’edizione 2017 di Vinitaly un premio per le aziende piu’ rappresentative in termini di export operanti all’interno dei singoli consorzi. Un riconoscimento che premia gli "ambasciatori dei vini lombardi all’estero".
PRODUZIONE E QUALITA’ IN ULTERIORE CRESCITA – Qualita’ che, insieme alla varieta’, e’ ormai una caratteristica distintiva riconosciuta dei prodotti enologici lombardi non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. Basti pensare che con la vendemmia 2016 (dati Dichiarazione vitivinicola 2016), che si e’ chiusa con un incremento del 6,7% della produzione rispetto al 2015 e un +9% delle produzioni DOCG, la quota di vini a Denominazione di Qualita’ (DOCG, DOC e IGT) e’ cresciuta ulteriormente, arrivando all’89,2%. In sostanza, nove bottiglie su dieci tra gli oltre 182 milioni di bottiglie potenziali dell’annata 2016 saranno a marchio DOCG, DOC o IGT. Un sostegno, quello alle imprese, i cui effetti sono rilevanti anche in ambito occupazionale. Negli ultimi cinque anni gli addetti nel settore coltivazione e produzione di vino in Lombardia sono infatti aumentati del 16%, passando dai 5.285 del 2011 ai 6.110 nel 2016 (fonte Infocamere). Le imprese vitivinicole operative sul territorio lombardo sono invece 3.134.
CONSORZI CUSTODI DI UN PATRIMONIO INEGUAGLIABILE – Il Padiglione Lombardia nel corso di Vinitaly 2017 proporra’ un fitto calendario di incontri e degustazioni per buyer, operatori e giornalisti che vorranno conoscere la variegata offerta dei vini lombardi. Una serie di iniziative frutto della collaborazione tra la Regione Lombardia, il Sistema camerale lombardo e i Consorzi di tutela dei vini lombardi.
Questi ultimi sono garanti di un patrimonio che comprende ben l’8% delle Denominazioni di qualita’ a livello nazionale, a fronte di un contributo in termine di volumi che si ferma al 3%: 5 DOCG, 22 DOC, 15 IGT tutte frutto della varieta’ di ambienti, di clima e terrori che caratterizzano la Lombardia. I Consorzi presenti a Vinitaly 2017 sono: Consorzio Franciacorta, Consorzio Lugana, Consorzio Moscato di Scanzo, Consorzio Oltrepo’ Pavese, Consorzio Provinciale Vini Mantovani, Consorzio San Colombano, Consorzio Terre Lariane, Consorzio Valcalepio, Consorzio Valtellina, Consorzio Valte’nesi, ed Ente Vini Bresciani (in rappresentanza dei territori di Botticino, Cellatica, San Martino della Battaglia e Valcamonica).
Redazione