ARTICOLAZIONE TERRITORIALE DELLA DIA – "L’articolazione territoriale periferica della Dia, i ‘Centri operativi’ nelle aree di maggiore presenza della criminalita’ mafiosa, tra cui anche Milano – ha sottolineato il sottosegretario Cioppa -, testimonia da un lato la consapevolezza dell’esistenza di un preoccupante fenomeno mafioso anche nel nostro territorio, dall’altro la volonta’ di mettere in campo personale addestrato e capace di contrastarlo". "E, in questa sede – ha aggiunto -, non posso non ricordare l’operato di Roberto Maroni gia’ ministro dell’Interno e ora governatore, nel duro contrasto alla criminalita’ organizzata e ai fenomeni mafiosi".
LOTTA ALLA ‘NDRANGHETA – "Un’intera regione, la prima in Italia per importanza e vocazione internazionale, nel mirino degli appetiti criminali della ‘ndrangheta" ha detto il sottosegretario. "Il territorio lombardo si conferma – ha continuato Cioppa – quello maggiormente segnato dalle proiezioni ultraregionali della ‘ndrangheta, avendo fatto registrare la piu’ alta concentrazione mafiosa negli ultimi anni a Bollate, Cormano, Milano, Pavia, Corsico, Mariano Comense, Seregno-Giussano, Desio, Rho, Pioltello, Legnano, Erba, Bresso, Limbiate, Canzo e Solaro, Fino Mornasco, Cermenate e Calolziocorte, giacche’ non minore risulta l’impatto nella Lombardia orientale, con riferimento, in particolare, al territorio di Brescia e soprattutto al mantovano e cremonese e al territorio di Viadana".
UNO SCENARIO INTERNAZIONALE – "E tuttavia – ha spiegato il sottosegretario Cioppa – tale situazione non esaurisce certo lo scenario di criminalita’ organizzata che affligge la Lombardia, giacche’ sia Cosa Nostra sia le altre articolazioni mafiose siciliane, sia la Camorra, con particolare riferimento all’intera area Gardesana, fanno sentire la loro presenza e la loro operativita’ delinquenziale". "A cio’ si aggiunga ancora – ha proseguito – la variegata costellazione di mafie straniere, fra cui la nigeriana e l’albanese e gli altri sodalizi dell’area balcanica e del territorio subsahariano." "Della’ndrangheta non si deve dimenticare l’accresciuta virulenza in correlazione allo stanziarsi della cosiddetta nuova ‘ndrangheta sulla costa romagnola settentrionale: si tratta delle nuove generazioni di ‘ndranghetisti, che potremmo definire dal ‘colletto bianco’, perche’ hanno acquisito lauree e specializzazioni di tipo economico e finanziario e sono in grado di operare transazioni borsistiche". "E’ grazie all’operato del personale impegnato nella Dia che in Lombardia e a Milano – ha sottolineato il sottosegretario Cioppa – viene condotta una capillare attivita’ di contrasto e repressione e voglio, in particolare sottolineare che le peculiari ed esclusive competenze della DIA in materia di segnalazione di operazioni sospette di stampo mafioso ha un rilievo tutto particolare nell’economia dell’aggressione alla ricchezza illecita, specie in Lombardia. In ordine a tale fenomeno risulta di capitale importanza l’attivita’ e la capacita’ della Dia di avviare procedure finalizzate all’applicazione delle misure di prevenzione, soprattutto di quelle di carattere patrimoniale. E’ su questo fronte infatti che si vince la battaglia contro le mafie, deprivandole delle risorse e delle ricchezze criminali, che sono alla base della loro forza e della loro vis attrattiva".
UNA LEGGE PER IL RECUPERO A FINI SOCIALI DEI BENI CONFISCATI – La Lombardia, come ha ricordato Bordonali, ha anche approvato la Legge regionale 17 che prevede "il conferimento di risorse per incentivare il recupero ai fini sociali e sostenere il riutilizzo da parte degli Enti locali di beni confiscati alla criminalita’ organizzata".
I FINANZIAMENTI REGIONALI – Lo scorso agosto la Giunta regionale ha stanziato 800.000 euro per "interventi di aiuto e assistenza alle vittime dei reati di stampo mafioso e della criminalita’ organizzata". Altri 400.00 sono stati destinati "all’attivazione e il funzionamento dei centri per la legalita’" in tutte le province lombarde, per diffondere "la cultura della legalita’ tra gli studenti, attivando azioni di sensibilizzazione ed elaborando proposte concrete di intervento per combattere la criminalita’ e la corruzione".
IL COINVOLGIMENTO DELLE SCUOLE – "In due anni – ha concluso l’assessore – sono state coinvolte 407 scuole, 4.280 classi, 6.609 docenti e soprattutto 103.153 studenti. La Regione Lombardia e’ concretamente in campo per il contrasto alle mafie".
Redazione