L’avventura del grande Nord racconta dei primi incontri fra gli esploratori europei e gli inuit (tra questi Roald Amundsen e Knud Rasmussen). È un libro composito che utilizza generi differenti: saggio, diario, narrazione, mito, storia. Per raccontare più storie. Narra le tappe di chi ha tentato l’esplorazione artica aprendosi a una terra incontaminata e misteriosa, fatta di immense distese ghiacciate. E poi la Wilderness, l’epica, l’avventura… Massimo Maggiari ha vissuto e continua a vivere il grande Nord che ci presenta come luogo d’ascolto, patria ideale, sacca di resistenza per verità e bellezza in un mondo che ha perso il suo spirito. Cronaca vissuta e vicende storiche si alternano. Il tempo vettoriale sembra cedere il passo a quello circolare. La saggezza inuit e l’epica misteriosa degli esploratori che li intercettarono per primi indicano strade, mappe, e svariate piste da percorrere all’uomo contemporaneo in un continuo slittamento temporale. Non solo. Le pagine aprono un rispettoso spiraglio sullo sciamanesimo, trattato sempre con grande attenzione e complessità. Perché parlare di sciamanesimo per l’autore non è rincorrere la moda di un momento ma "parlare dell’anima, dei suoi abissi e dei suoi immediati dintorni".
Oggi, peraltro, sono pochissimi gli sciamani rimasti nel Grande Nord anche se i giovani stanno cercando di riappropriarsi della lingua e delle tradizioni. E anche questo è un indice prezioso con cui fare i conti e confrontarsi.
Maggiari scrive: "La missione dello scrittore è viaggiare dentro e fuori. Per riscoprire in ogni epoca e continente quelle verità eterne che bisogna far rinascere con parole nuove dai meandri dell’anima. Ci sono tanti temi, tanti libri, tanti linguaggi ma nel cuore del poeta-viaggiatore dai tanti se ne crea solamente uno. Un unico libro che ha bisogno di poco e tanto. Di Wilderness e silenzio." Quando lo si chiude, questo non è un libro che si dimentica facilmente. L’autore si troverà in Italia a Maggio per un tour promozionale del libro che lo vedrà a Milano, Torino, Aosta, Villorba, Trieste, Verona, Badalucco.
Massimo Maggiari è nato a Genova-Nervi. Attualmente vive a Charleston, nella Carolina del sud, dove insegna lingua italiana e Cultural Studies all’università locale. Ha dedicato anni di studio all’opera poetica di Arturo Onofri pubblicando il saggio Cosmo e archetipi nella poesia di Arturo Onofri (Caramanica, 1998). È stato vincitore dell’edizione 2001 di “La poesia incontra” (RAI 1, Sanremo) con la lettura di poesie dedicate all’esploratore Roald Amundsen, del Lerici Pea – Scrittori liguri nel mondo – (2008), e del premio internazionale Rodolfo Valentino – Sogni a occhi aperti – per poesie inedite nel 2013. Seguono gli esordi come scrittore di viaggi e narratore. Nel 2008 ha pubblicato con Vivalda Editore Dalle terre del nord. Alla ricerca dell’anima artica. Nel 2011 il romanzo storico La fortezza di cristallo a cui segue nel 2014 Passaggio a nord-ovest. Sulle tracce di Amundsen sempre per Alpine Studio. Nel 2015 ha pubblicato con Agorà Il respiro della rosa. Viaggio nei versi che fanno anima. Contribuisce a “Mentelocale” e “Stile alpino” con diari di viaggi nella Wilderness più vicina all’archetipo artico.