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Proverbio: Da Santa Lucia (13 dicembre) il freddo si mette in via

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FONDAZIONE MANTOVANI/SODALITAS: LE PROSSIME INIZIATIVE DELLA CASA FAMIGLIA DI BUSSERO

Domenica 18 Giugno presso la Casa Famiglia per anziani di Bussero si terrà la 2° edizione della “sfilata in Casa Famiglia”. Nel 2016 la prima edizione di questa manifestazione aveva come tema l’abito da sposa; quest’anno il tema centrale della sfilata sarà: “l’abito vintage”. Per chi non sapesse il significato della parola vintage, questa deriva dal francese antico vendenge (vendemmia), che a sua volta indica i vini d’annata di pregio. Oggi l’attributo vintage è usato per indicare oggetti vecchi almeno di 20 anni e diventati nel tempo di culto perché hanno segnato a tal punto il costume e la cultura da essere ancora considerati, dopo decenni, preziosi e inimitabili. Citando Roland Barthes* “il vestito è il momento in cui il corpo diventa significativo e lancia messaggi”. In fin dei conti,  i vestiti che scegliamo di indossare ogni giorno raccontano una storia, lo stato emotivo che stiamo vivendo, quindi le nostre emozioni. Gli abiti ci descrivono o meglio comunicano chi vogliano essere. Questo legame strettissimo tra noi e la nostra seconda pelle (i nostri abiti), porta inevitabilmente a parlare di noi, sia dal punto di vista personale sia dal punto di vista della società a cui apparteniamo. Indossare un abito porta con sé una storia, ogni periodo storico è di fatto rappresentato da uno stile nell’abbigliamento che ne racconta i cambiamenti, le paure e gli umori. La moda poi non fa altro che enfatizzare le tendenze elevandole a vere e proprie influenze di massa. Quante volte vedendo le nostre vecchie foto ci chiediamo stropicciandoci gli occhi: “ma sono io?” oppure “Oddio! Ma come potevo indossare questo!” ma è normale che sia così, la moda ci porta verso una scelta: l’imitazione , cioè l’adesione ai valori estetici di un gruppo sociale, oppure verso la differenziazione: essere unici, particolari, riconoscibili e ammirati. Qualsiasi siano o siano state le nostre scelte, gli abiti comunicano prima di noi, sono il primo messaggio.

 

*Roland Barthes: saggista, critico letterario, linguista e semiologo francese.

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