(mi-lorenteggio.com) Milano, 13 luglio 2017 – "Il lavoro compiuto dal 1987 ad oggi e’ stato straordinario e sia Regione Lombardia che la Provincia di Sondrio devono essere orgogliose per come hanno saputo trasformare un evento cosi’ difficile e cosi’ devastante come quello di un’alluvione, in una opportunita’". Lo ha detto Il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega alle Politiche per la Montagna e alla Macroregione alpina (Eusalp) Ugo Parolo, presentando le iniziative di commemorazione del trentennale dell’alluvione in Valtellina.
PIANO DI RICOSTRUZIONE – "Oggi i cambiamenti climatici – ha proseguito Parolo – evidenziano ancora di piu’ la fragilita’ del nostro territorio, ma proprio grazie agli interventi attuati in questo campo si e’ potuto limitare i danni sul territorio. Il piano di ricostruzione predisposto a seguito dell’alluvione, aveva stanziato risorse per un totale di 528 milioni di euro, spalmate su cinque Province, soprattutto su quella di Sondrio. Una prima fase, nel 1991, ha messo in campo 284 milioni di euro per la realizzazione delle opere piu’ urgenti e degli interventi sulle aree a maggior rischio. A questa e’ subentrata una integrazione nel 2001, di circa 67 milioni di euro, per poter far fronte agli ulteriori gravi fenomeni calamitosi. La Seconda fase, infine, quella del 2003, e’ stata di completamento delle opere avviate, con un impiego di 177 milioni di euro".
PROVINCIA DI SONDRIO – La Provincia di Sondrio, in particolare, e’ stata coinvolta per un piano di 288 milioni di euro e per 587 interventi strutturali e 419 interventi di manutenzione territoriale diffusa, con una spesa a consuntivo di 229,6 milioni di euro. Vanno inoltre aggiunti 26 milioni di euro per il recupero e la tutela dei versanti retici terrazzati; 7 milioni di euro per la bonifica e regimazione idraulica di diverse aree di fondovalle; 4 milioni di euro spesi per il recupero, la bonifica e la messa in sicurezza della Piana della Selvetta (Ardenno/So); 1.25 milioni di euro a finanziamento di studi geologici a supporto della pianificazione comunale; 6.3 milioni di euro per il recupero e la messa in sicurezza delle aree boscate colpite da incendi o dal bostrico.
FRANA DEL RUINON – "Quest’anno ci accingiamo a celebrare il trentennale di un evento calamitoso – ha aggiunto il sottosegretario -, ma dobbiamo ricordare che la frana del Ruinon e’ la frana attiva piu’ imponente a livello lombardo. A seguito della visita del ministro Galletti, avvenuta il 29 maggio del 2016 in occasione dell’insediamento del Comitato di coordinamento e di indirizzo del Parco dello Stelvio, abbiamo consegnato, invano, un piano risolutivo redatto da Regione Lombardia. In quel momento abbiamo capito che dovevamo fare qualcosa di diverso per gestire l’emergenza. Abbiamo cosi’ attivato un tavolo, riunito cinque volte, che ha visto la presenza attiva dei due assessori coinvolti, Beccalossi e Bordonali, delle direzioni generali Ambiente, Territorio e Protezione civile, della Provincia di Sondrio, della Comunita’ montana alta Valtellina, del prefetto di Sondrio, della Questura, di Arpa, del Comune di Valfurva e del Parco nazionale dello Stelvio". "La piena collaborazione venutasi a creare – ha chiosato – ha consentito di ottenere il massimo risultato possibile, considerate le risorse a disposizione. Siamo riusciti a finanziare per 4,5 milioni di euro l’ampliamento del vallo lungo l’attuale strada statale e a modificare le soglie radar di rischio per evitare inutili chiusure della viabilita’. E’ stata finanziata inoltre la colonna mobile della protezione civile per 100.000 euro per l’acquisto di mezzi ed attrezzature e si e’ trovata una soluzione amministrativa per consentire la realizzazione di una derivazione idroelettrica sul torrente Confinale, che togliera’ gran parte della massa acquosa che grava sul corpo di frana".
RISULTATI CONCRETI – "Come e’ nostro stile – conclude Parolo – ci piace presentarci alle commemorazioni ricordando gli atti concreti e i risultati raggiunti, perche’ solo cosi rendiamo veramente onore alle numerose vittime innocenti causate dall’alluvione del 1987 e solo cosi’ possiamo trasmettere un codice di comportamento per il futuro, affinche’ episodi del genere non ci colgano piu’ impreparati".
Redazione