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La tassazione in regime dei minimi: ecco quello che c’è da sapere

Milano, 14 luglio 2017 – Quando si parla di regime di tasse a regime minimi, ci si riferisce alla legge del 2007 che ha introdotto a partire dal 2008, un tipo di regime fiscale agevolato per tutti coloro che hanno una serie di determinate caratteristiche nella loro impresa.

In questo articolo approfondiremo l’aspetto legato alla tassazione, per quanto riguarda l’approfondimento di tuti gli altri aspetti vi consigliamo la lettura dell’articolo Regime dei minimi, guida al regime forfettario 2017 pubblicato dal sito euroguidance.it.

La tassazione regime dei minimi inizialmente aveva una durata di 3 anni, invece poi è stata estesa per almeno 5 anni così come deciso dall’Unione Europea per cercare di dare condizioni favorevoli a determinati tipi di aziende che rientravano tra questi requisiti.

Uno dei vantaggi maggiori per chi riesce a rientrare con la propria attività nel regime dei minimi, riguarda la tassazione: infatti, si avranno delle semplificazioni fiscali decisamente esclusive. Il vantaggio è che si applica un’imposta che è sostitutiva dell’IRPEF, sia anche delle addizionali del 5% e si è esenti in più dall’Irap, ed eventuali studi di settore.

Per quanto riguarda invece i detentori di partita iva nell’ambito del regime dei minimi, sulla scia di determinati requisiti di base da possedere, basterà specificare nell’apertura della partita iva che si appartiene a questo determinato tipo di categoria ed anche avere il limite di 30 mila euro di ricavi. Deve essere previsto ad anno ed in più, chiaramente, si avranno delle agevolazioni o semplificazioni sia di tipo fiscale, ma anche di tipo contabile.

Tassazione regime dei minimi

Come già accennato nel regime dei minimi la tassazione, è davvero ridotto e semplificata ed in più l’Irpef sempre nel regime dei minimi non deve essere mai considerata, perché sostituita da tasse con una percentuale molto più bassa. Innanzitutto, bisogna dire che per effettuare un calcolo delle tasse al regime dei minimi, esistono dei particolari strumenti disponibili anche gratuitamente in rete ed in più però, sarà sempre necessario tener presente che nonostante i numerosi vantaggi, ci sono sempre degli adempimenti che restano anche in questa particolare condizione agevolata e semplificazione che riguarda determinati tipi di aziende. Infatti, anche con la tassazione ai regimi minimi sarà sempre necessario però, preservare l’obbligo di numerazione, conservazione delle fatture di vendita e di acquisto, nonché di tutte le bollette di tipo doganale e poi, prevedere la certificazione dei corrispettivi. Nel regime dei minimi sarà anche necessario prevedere le integrazioni delle fatture e presentare ovviamente, la dichiarazione dei redditi.

Quando finisce il regime dei minimi fiscali

Il regime dei minimi fiscali finisce quando il contribuente, nel corso dell’anno riesce ad ottenere dei ricavi superiori a 30mila euro è inferiore a 45mila euro, soprattutto quando si hanno dei lavoratori dipendenti o si fa l’acquisto per circa 30 mila euro, oppure oltre a dei materiali e beni per la propria attività. A questi passaggi, devono essere aggiunti anche altri di tipo tecnico ed economico, da non sottovalutare.


Redazione

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