Continua la mobilitazione del Sud Ovest Milanese contro il mostro di cemento, il progetto ANAS della Tangenziale Vigevano – Albairate – Magenta. Un progetto carente in ogni sua parte: Tecnicamente (non risponde all’obiettivo di collegare Malpensa alla Tangenziale Ovest di Milano, non risolve i problemi della viabilità locale e delle code verso Milano, manca di uno studio aggiornato dei flussi di traffico e non è adeguato alla normativa vigente); Ambientalmente (consuma più di 2,5 milioni di mq di suolo agricolo, porta un aumento del traffico e dell’inquinamento, depaupera irrimediabilmente il reticolo idrico e la biodiversità, muta in negativo il valore del paesaggio); Economicamente (per realizzare 3 circonvallazioni si vuole realizzare una vera e propria tangenziale che costa ben 220 milioni di euro sapendo che per finire questa opera occorreranno altri 200 Milioni di euro); non gode del Consenso del Territorio (28 comuni, compreso il Comune di Milano, oltre a Città Metropolitana di Milano, i due Parchi del Ticino e Sud Milano, tutte le confederazioni agricole, numerose associazioni e comitati, oltre a 14.000 cittadini hanno chiesto di cancellare il progetto ANAS).
«È in corso una battaglia culturale e di civiltà a livello mondiale molto importante per la sopravvivenza del nostro pianeta, e nel piccolo anche per il nostro territorio, per garantire un futuro sostenibile, non una banale partita di calcio tra tifoserie contrapposte, tra favorevoli e contrari al progetto. In gioco c’è un territorio pregiato e il futuro delle nuove generazioni, siamo ormai nella condizione di dover gestire l’inevitabile ed evitare l’ingestibile. Ma finora sono rimaste disattese tutte le belle intenzioni della politica e le proposte di mediazione», afferma il sindaco di Albairate, Giovanni Pioltini, aggiungendo: «La nuova tangenziale non risolve i problemi del territorio e se realizzata, penalizzerà in modo importante ed irreversibile in particolare il nostro Comune di Albairate. Oltre agli enormi danni che subirà il comparto agricolo per la scomparsa ed il taglio di grandi superfici agricole, assisteremo ad un aumento esponenziale del traffico veicolare e dell’inquinamento; è chiaro a tutti che la strada che va a Milano sarà ancora la stessa di oggi e, pertanto, le code nel tratto da Albairate a Milano non solo non spariranno ma saranno ancor più accentuate; per raggiungere Cassinetta di Lugagnano dovremo fare più chilometri passando da Robecco; ci sarà preclusa la possibilità di raggiungere in bicicletta la Stazione Ferroviaria; accedere alle frazioni Faustina e Rosio diventerà sempre più difficile e pericoloso. Ecco perché si continueranno a proporre con forza delle soluzioni alternative e a basso costo, proponendo la realizzazione di circonvallazioni dove necessarie, la riqualificazione delle arterie esistenti, il potenziamento del trasporto pubblico su ferro e gomma, la realizzazione di piste ciclabili di collegamento tra i comuni oggi praticamente inesistenti. Soluzioni queste che finora non sono state considerate dagli enti competenti».
Il sindaco Giovanni Pioltini, infine, rileva: «Alla Conferenza dei Servizi, che si terrà a Roma il prossimo 14 dicembre, presso il Ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti, ci presenteremo insieme al Comune di Milano e Cassinetta di Lugagnano, alla Città Metropolitana di Milano, ai due Parchi del Ticino e Sud Milano, per cancellare questo progetto, anche se rammaricati dalla mancata convocazione di comuni ed enti, coinvolti direttamente dall’infrastruttura, che avrebbero dovuto invece avere voce in capitolo sull’argomento.
L’augurio è che prevalga il buon senso: che venga cancellato definitivamente un progetto sovradimensionato, costoso, di grande impatto ambientale e che non risolve i problemi del territorio, e si riprenda il percorso di mediazione, bruscamente interrotto nei mesi scorsi, verso scelte rispettose del territorio e pienamente sostenibili da un punto di vista economico e ambientale.
Nel territorio, giorno dopo giorno, si prende sempre più coscienza dei rischi connessi alla realizzazione di questa nuova tangenziale, anche grazie a periodiche campagne pubbliche di sensibilizzazione e informazione.
Ci sono enti, associazioni, organizzazioni agricole e migliaia di cittadini che stanno manifestando la loro contrarietà al progetto e che non possono essere ignorati. Concludo con una citazione di Cecilia Wikstrom, presidente della Commissione Petizioni dell’Unione Europea: questa parte d’Europa è troppo bella per essere distrutta».
Redazione