(mi-lorenteggio.com) Garbagnate Milanese, 17 aprile 2018 – "L’uomo malato e l’operatore sanitario che se ne prende cura. Il malato è molto di più di una malattia: colui che chiede di guarire è un fascio di attese, desideri, paure e speranze." La persona che ha bisogno di cure e l’operatore sanitario che la segue devono vivere insieme il momento che inizia con la diagnosi e continua con l’assistenza, la presa in carico. Un tema, questo, sempre più centrale per chi opera in sanità. In questo contesto viene spontanea una domanda: “Chi è l’uomo di cui ti prendi cura?”. Una riposta si è cercata di darla al primo convegno organizzato dalla Arcidiocesi di Milano insieme all’ASST Rhodense, presso l’Ospedale di Garbagnate. Moderatori degli incontri sono stati Don Paolo Fontana e Furio Zucco, da sempre voce attenta e sensibile ai temi dell’assistenza e del volontariato, consapevoli entrambi che è della persona che ti devi prendere cura e non della malattia. Nell’introdurre i lavori Ida Ramponi, direttore generale dell’Asst Rhodense ha detto: “ da anni oramai nelle nostre aziende si parla di centralità della persona, di appropriatezza delle cure ed io credo che, in questo momento particolarmente difficile dal punto di vista sociale ed importante per la nostra Regione che sta applicando una riforma importante per realizzare la reale presa in carico della fragilità, della cronicità, dei pazienti e delle loro famiglie, domandarsi ed avere a cuore di comprendere l’uomo che si ha di fronte, sia davvero fondamentale. Il valore e spessore dei relatori, a partire da don Fontana per finire, non certo per importanza ai luminari dell’insegnamento religioso e non, fino a Furio Zucco, presenza importante non solo per il “fare” di ogni giorno ma, anche per il pensiero sempre rivolto a cosa fare per “migliorare”, rende questa giornata particolarmente interessante. Leggendo il programma non si può che soffermarsi di fronte ai titoli delle relazioni e chiedersi se quelle domande, ognuno di noi, ogni giorno, trova il tempo di porsele. Un sincero grazie a tutti i presenti, relatori e partecipanti, per il contributo, all’anima che lascerà questa mattinata.” E’ stato un interessante dibattito e confronto in cui i partecipanti ed i relatori, don Francesco Scanziani, Mario Mozzanica e Marco Toscano, i si sono soffermati su tre temi: “E sono solo un uomo?”, “Imparerò a guardare tutto il mondo” e “So che posso sempre contare su di te”. Dai dibattiti è emerso quanto sia importante comprendere che l’uomo di cui l’operatore sanitario deve prendersi cura non è solo un corpo affetto da una malattia, ma una esistenza umana con una storia, un vissuto, dei desideri, delle relazioni ed una profonda ricerca di senso di ciò che sta accadendo. Interrogativi emersi dalle domande del personale sanitario, presente al convegno, che opera quotidianamente con persone malate. E a queste l’esperienza dei relatori ha saputo dare delle risposte partendo sempre da “Chi è l’uomo di cui ti prendi cura?”.
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