(mi-lorenteggio.com) Milano, 12 giugno 2018 – "La sospensione del Punto Nascita dell’ospedale di Codogno e’ dovuta esclusivamente all’impossibilita’ di reperire personale medico necessario a garantire la sicurezza dei parti. Un problema di carattere nazionale, non solo di Codogno, che non si e’ riusciti a risolvere nonostante le numerosi azioni messe in campo dall’Asst di Lodi per favi fronte". Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata, questa mattina, in Consiglio regionale. "Per quanto riguarda i pediatri – ha sottolineato l’assessore – negli ultimi giorni sono stati pubblicati: un bando per incarico a tempo determinato (24 mesi), scaduto il 31/5, e’ andato deserto; un bando libero professionale per 38 ore/settimanali per 1 anno, scaduto il 30/5 e’ andato deserto; un Bando libero professionale per la copertura di 10 turni mensili notturni per 4 mesi scaduto il 8/6 e’ andato deserto; un bando per 3 incarichi libero professionali per un totale di 90 ore settimanali: hanno aderito 2 pediatri con una disponibilita’ di complessive 56 ore settimanali e 1 pediatra con una disponibilita’ di 24 ore mensili a partire dal mese di agosto 2018. E quest’ultimo e’ un grande sforzo che stiamo mettendo in atto per garantire un presidio pediatrico ambulatoriale, di prima necessita’. Sono state chieste le graduatorie per medici pediatri alle Aziende sanitarie regionali, senza esito alcuno; sono stati interpellati i nominativi presenti nella graduatoria dell’ASST Santi Paolo e Carlo (dal n. 11 al n. 16) e tutti hanno rinunciato; e’ in corso di espletamento la procedura per la copertura della struttura complessa di dirigente medico nella disciplina della pediatria". "La situazione di carenza del personale – ha aggiunto – non potra’ che acuirsi nei prossimi anni visto che una previsione per gli anni 2019/2020 dice che ci sara’ una riduzione del numero dei pediatri del 22% e dei ginecologi del 42%". "Alla luce di questa situazione – ha annunciato il titolare regionale della Sanita’ – stiamo lavorando per approvare, entro la fine di giugno, una delibera contenente un progetto regionale per garantire una presa in carico della donna sul territorio lungo tutto il suo percorso di gravidanza e che il parto avvenga il piu’ possibile vicino a casa, ma nella massima sicurezza. Un progetto in grado di fronteggiare questa grave situazione strutturale". "Tengo a precisare – ha proseguito – che la presa in carico delle autopresentazioni, delle emergenze ostetriche e dei parti precipitosi a Codogno, e’ garantita dal Pronto Soccorso Generale con possibilita’ di trasferimento protetto a Lodi: nel primo mese e’ stata garantita la presenza di un’ostetrica presso il PS di Codogno come ulteriore iniziativa di sicurezza". "In merito al fatto che l’Asst fosse a conoscenza del fatto che alcuni medici sarebbero andati in pensione – ha concluso – sottolineo che sono state messe in campo tutte le iniziative possibili per la loro sostituzione e che, purtroppo non sono andate a buon fine".
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