(mi-lorenteggio.com) Bollate, 12 giugno 2018 – Gli immobili sottratti alla mafia diventeranno un’opportunità per contrastare il bullismo e per aiutare i giovani di Bollate con problemi scolastici che frequentano le scuole medie del territorio. È questa l’idea avuta dall’Amministrazione comunale e approvata all’unanimità dalla Giunta, partita con la manifestazione di interesse da parte del Comune all’Agenzia nazionale che gestisce i beni sottratti alla mafia attraverso la piattaforma “OPEN Re.G.I.O.”
Ma procediamo con ordine.
Fatta la delibera di Giunta, ora il primo passo dell’Amministrazione comunale sarà l’acquisizione degli immobili e in particolare dell’appartamento nel condominio in piazza CA dalla Chiesa 7, per il quale la Giunta ha già deliberato la manifestazione di interesse. Acquisita la casa, il Comune procederà poi ad affittarla a canone libero con bando pubblico, come risulta consentito dalla legge nei casi in cui ci sia un reimpiego sociale del ricavato dagli affitti. Ultimo importante passaggio, la destinazione del ricavato per progetti di prevenzione del disagio giovanile e di contrasto a fenomeni di devianza nelle scuole medie del territorio. «In particolare – dice l’Assessore alle Politiche educative Salvatore Leone – le risorse che entreranno nelle casse comunali grazie all’affitto della casa, verranno utilizzate per potenziare le azioni del progetto KEEP CALM di contrasto alla dispersione scolastica. A un anno dall’avvio della sperimentazione, infatti, il progetto ha dato risultati positivi e ora ha necessità di risorse in più per poter proseguire e crescere, soddisfacendo le necessità di un numero sempre crescente di giovani con fragilità e che rischiano di abbandonare la scuola, anche dell’obbligo, nella nostra Città». Due gli immobili sottratti alla mafia a Bollate. Oltre a quello che verrà acquisito dal Comune, anche una villetta in via Volta n. 19 confiscata dall’Agenzia solo al 50%.
«Dal momento che si tratta di una casa coniugale – spiega l’Amministrazione – in cui è stata confiscata la quota della comproprietaria che abita con il coniuge, contitolare dell’altra quota del 50%, e con i figli, l’Amministrazione ha ritenuto di acquisire solo immobili sottratti al 100%». Sul progetto di Bollate, c’è anche tutta l’attenzione di Regione Lombardia e in particolare del vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti che dice: "Il riutilizzo da parte di Comuni e realtà associative restituisce alla fruizione sociale i beni confiscati alla mafia, genera importanti ricadute in termini di presa di coscienza del pericolo rappresentato sul territorio dall’attività delle mafie, promuove l’educazione antimafiosa ed è supporto alla reazione sociale e delle istituzioni contro la presenza criminosa. Spesso però questi beni non possono essere utilizzati immediatamente da associazioni e cooperative e dalle istituzioni locali per la mancanza di risorse finanziarie necessarie alla riconversione o alla ristrutturazione. Per questo, su iniziativa del Partito democratico nel 2015 e nel 2016 il Consiglio Regionale ha finanziato questi interventi mettendo a bilancio rispettivamente 350.000 e 500.000 euro, mentre nel 2017 la Giunta Maroni non ha stanziato nulla".
“Chiedo al presidente Fontana – prosegue Borghetti – di impegnarsi per rifinanziare per il 2018 questi interventi tra i quali il progetto presentato dal Comune di Bollate, che prevede la locazione di un appartamento di pregio nel centro città con l’obiettivo di investire il ricavato in progetti per la prevenzione e il contrasto del bullismo scolastico nelle scuole primarie del territorio. Progetti come questo meritano tutto il supporto della Regione."
Redazione