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Proverbio: Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello

Rho. Donne contro la mafia: incontro a Villa Burba

Sabato 20 ottobre alle 17.30 in Sala del Camino appuntamento con due donne che hanno denunciato la criminalità organizzata

(mi-lorenteggio.com) Rho, 18 ottobre 2018 – Una ha ricevuto una busta con 17 proiettili e una lettera minatoria. L’altra ha denunciato da sola lo strapotere della ‘ndrangheta in paese e nella macchina comunale. Sono Fiorenza Brioni e Catia Silva, rispettivamente ex sindaco di Mantova ed ex consigliere di opposizione di Brescello (Reggio Emilia), le protagoniste dell’incontro Donne contro la Mafia in programma sabato 20 ottobre alle 17.30 alla Sala del Camino di Villa Burba, moderato dal giornalista del Fatto Quotidiano Giuseppe Pipitone. L’ingresso è libero.

Sabato sarà anche possibile visitare la Mostra a fumetti 1,10,100 Agende Rosse, dedicata alle vite dei protagonisti della lotta alla mafia, organizzata dal Movimento Agende Rosse di Salvatore Borsellino. L’esposizione, visitata dalle scuole durante la settimana, è aperta al pubblico il week end del 20 e 21 ottobre e quello successivo, 27 e 28 ottobre, dalle 15.30 alle 18.30. Nella mostra si raccontano 1,10,100 storie di uomini e donne che per passione civile, nella ricerca continua della verità e della giustizia, hanno messo in gioco la loro vita per rendere il nostro Paese più libero e democratico.

Queste iniziative nascono dalla collaborazione tra la Commissione Consiliare Antimafia del comune di Rho, presieduta dalla consigliera comunale Yasmine Bale, e l’associazione Circola, che ha l’obiettivo di portare il tema della legalità nelle biblioteche. Le biblioteche di Rho hanno aderito al progetto, in cui rientrano sia la mostra sia l’incontro.

L’appuntamento di sabato 20 ottobre ha come protagoniste due donne in prima linea nella lotta contro la mafia.

Fiorenza Brioni, sindaco di Mantova dal 2005 al 2010, si era opposta alla realizzazione del progetto di lottizzazione Lagocastello, lungo la sponda sinistra del lago Inferiore, che prevedeva la costruzione di 200 villette e un hotel, deturpando lo skyline della città, che è patrimonio dell’Unesco per la sua caratterista storico-culturale.

Catia Silva a Brescello, il paese di don Camillo e Peppone, ha subito intimidazioni come consigliere comunale di opposizione per le denunce portate in consiglio comunale. Oggi, da semplice cittadina, non ha smesso di denunciare fatti riconducibili alla criminalità organizzata del paese.

L’incontro è organizzato in collaborazione con Comitato Provinciale Mantova Acqua, Ambiente, Territorio, Legalità e dal gruppo “Emanuela Loi” Agende Rosse Mantova e Provincia; Movimento Agende Rosse di Salvatore Borsellino Gruppo Mauro Rostagno Modena Brescello; Movimento delle Agende Rosse “Peppino Impastato e Adriana Castelli” Milano e dintorni; Associazione Circola – Cultura , diritti e idee in movimento; Terre di Zara.

Il sindaco Pietro Romano, dichiara:

“Abbiamo voluto invitare due donne che si sono trovate in prima linea a combattere contro la criminalità organizzata. Si tratta di due testimonianze importanti, due storie che meritano di essere raccontate e conosciute, in modo che diventino fonte di ispirazione per comprendere che solo attraverso il coraggio e la trasparenza è possibile combattere la prepotenza dell’illegalità”.

L’assessora alla Cultura, Valentina Giro, dichiara:

“Con queste iniziative la biblioteca si conferma come luogo in cui coltivare la cultura della legalità. Dopo la creazione dello Scaffale della Legalità, con pubblicazioni sul tema, l’ottimo riscontro della mostra 1,10,100 agende rosse con la visita di 800 studenti delle scuole di Rho, ci conferma l’importanza di offrire momenti di riflessione e condivisione, che continueranno con l’incontro di sabato e altri appuntamenti in futuro. Così cerchiamo di portare avanti il messaggio di Paolo Borsellino: la lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”

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