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Proverbio: Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello

MANIFESTAZIONE SABATO 10 NOVEMBRE A MILANO PER DIRE NO AL DDL PILLON

(mi-lorenteggio.com) Milano, 31 ottobre 2018 – Il Comitato NOPillon che si è recentemente costituito a Milano e che in pochi giorni ha raccolto migliaia di adesioni, durante l’assemblea pubblica del 2 ottobre presso la Camera del Lavoro, ha ripreso e rilanciato la mobilitazione nazionale di sabato 10 novembre indetta da D.i.Re., la rete dei centri antiviolenza, che vedrà manifestazioni in molte città italiane per il ritiro del disegno di legge.

A Milano l’appuntamento è per le 15 in piazza della Scala.

L’Italia scende in piazza il 10 novembre per dire No al ddl su separazione e affido:

NO alla mediazione obbligatoria e a pagamento
NO all’imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione/residenza dei minori
NO al mantenimento diretto
NO al piano genitoriale
NO all’introduzione del concetto di alienazione parentale

Sono questi i 5 NO che verranno ribaditi nelle piazze il 10 novembre in una mobilitazione che coinvolge il movimento delle donne, l’associazionismo democratico, tante realtà della società civile, uomini e donne che insieme vogliono lottare contro questo pesante ritorno indietro. Non vogliamo uno stato che decida della vita privata delle persone. Scendiamo in piazza per fermare questo nuovo attacco oscurantista.

Chi vuole aderire al Comitato NOPillon può farlo sul nostro profilo facebook https://www.facebook.com/ComitatoNOPillon/ ; chi non ha un profilo Facebook o chi vuole scriverci può usare la nostra email: comitatonopillon@gmail.com

Oltre a centinaia di adesioni personali, ci sono già pervenute quelle di:

Agedo Marche, Associazione Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano, Associazione Donne in Quota, Associazione Federico nel cuore, Associazione Parla con me, Associazione di promozione sociale Donn.è, Associazione Onde Rosa, Associazione Rebel Network, Associazione Rossosispera, Associazione Ventunesimodonna Corsico, Camera minorile di Milano, CGIL, Centro Antiviolenza Cerchi D’Acqua s.c.a.r.l., Conferenza Metropolitana delle Donne Democratiche, Coordinamento SNOQ Lombardia, I Sentinelli, LeU Milano, Libreria Antigone di Milano, PCI Federazione di Milano, PD Milano Metropolitana, Retedonne Snoq Cremona, Se Non Ora Quando Venezia, Se Non Ora Quando Lodi, Sinistra Italiana Milano, SVSDAD Onlus , Towanda, Uil Milano e Lombardia

 

Redazione

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3 Commenti

  1. Mi riaggancio alla vostra frase “non vogliamo uno stato che decisa della vita privata delle persone”.
    In fase di separazione, se i genitori non riescono ad arrivare ad un accordo, è inevitabile che qualcuno intervenga e decida al posto loro. Questo qualcuno è il Giudice che, basandosi sulle leggi vigenti, prende una decisione. Questo vale ora e varrà anche dopo l’approvazione del decreto.
    Uno degli aspetti più discussi del decreto sono i tempi paritetici e su questo aspetto la proposta Pillon è molto chiara:
    se una coppia definisce un piano di visite settimanale che va bene al padre e alla madre sullo stile di quelli che si fanno attualmente, va dal Giudice che lo approva esattamente come capita ora;
    se in famiglia ci sono fenomeni di violenza allora entra in pieno la discrezionalità del Giudice, come è giusto che sia, per valutare la specificità del caso;
    se però il padre vuole vedere il bambino per un tempo analogo a quello della madre e se non esistono degli oggettivi elementi ostativi, il Giudice deve concedere tempi paritetici.
    Non vedo cosa ci sia di male in tutto questo e dove sia leso l’interesse del minore, visto che la violenza e gli oggettivi elementi ostativi sono specificatamente indicati come elementi per fare entrare il Giudice come arbitro delle decisioni.
    L’opposizione decisa che viene portata avanti dalle associazioni femministe ha in realtà delle radici molto chiare: nei processi di separazione il Giudice è un arbitro che molto spesso è favorevole alla parte femminile. In questo senso è naturale che le associazioni femministe contrastino con decisione qualunque iniziativa orientata a definire delle regole in quando dall’assenza di regole le donne ne traggono un utile.
    In questo senso la proposta di Pillon mi pare un significativo passo in avanti, anche e soprattutto nell’interesse dei figli.

  2. Rassegnatevi che il femminocentrismo parassitario e’ finito.
    Alzatevi il culo e datevi da fare..
    E’ finita la farsa del 54/2006.
    Il mantenimento versato al buio..
    Il padre della domenica e bancomat
    La casa coniugale alla pecorella smarrita..
    Io vi toglierei anche il gratuito patrocinio,gravate voi sulle casse dello Stato.
    E’ finita,fatevene una ragione..
    Anche voi donne dormirete in macchina..

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