Inquinamento dell’aria: ciclostaffetta a Milano rivela livelli preoccupanti di particolato

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Le particelle nocive (PM10, PM2.5, PM1) raggiungono concentrazioni tanto alte da poter causare danni alla salute anche con brevi esposizioni. A livello locale e regionale servono soluzioni ancora più rapide e incisive

Chi vive e lavora all’interno del capoluogo lombardo respira concentrazioni di particelle inquinanti che raggiungono livelli di molto superiori ai limiti di legge e alle soglie previste dall’Organizzazione mondiale della sanità. Lo mostra il report pubblicato oggi da Cittadini per l’aria Onlus, che insieme a una mappa interattiva riassume le misurazioni del particolato atmosferico realizzate durante la ciclostaffetta “Gambe all’aria”. Pedalando su un tandem munito di contatore ottico di particelle, i cittadini milanesi hanno percorso oltre 60 km in diverse zone del capoluogo lombardo, lungo strade più e meno trafficate, accompagnati dai volontari di Cittadini per l’aria e del Politecnico di Milano, e dai tecnici di XEarPro che hanno supportato il monitoraggio.

I risultati delle rilevazioni arrivano nello stesso giorno in cui si conclude lo European Diesel Summit a Bruxelles, a cui Cittadini per l’aria Onlus ha partecipato e di cui ha pubblicato sul proprio sito la dichiarazione conclusiva diramata da Transport & Environment, EPHA e Eurocities.

Durante la parte del monitoraggio avvenuta il venerdì mattina, per un lunghissimo tragitto di oltre tre ore nella zona sud della città, le concentrazioni misurate hanno, in media, superato i 91μg/m³ di PM10, un livello più che doppio rispetto al limite annuo di legge per questo inquinante, e oltre 41μg/m³ di PM2.5 pari a più di quattro volte il limite stabilito dalla Organizzazione Mondiale della Sanità a tutela della salute umana. Le concentrazioni riscontrate di particolato (PM10, PM2.5, PM1) sono tanto alte da poter causare, come dimostrato da ricerche epidemiologiche recenti, danni alla salute anche a seguito di brevi esposizioni; i più a rischio sono bambini e ragazzi nell’età della crescita, gli anziani, i cardiopatici.

La situazione si ribalta appena si penetra all’interno di una area pedonale, dove i livelli rientrano immediatamente entro i limiti di legge, segno che la città, liberata dal traffico che oggi la attanaglia, può ritornare a respirare in tempi brevi.

I recenti provvedimenti del Comune, come l’introduzione dell’Area B, vanno nella direzione giusta, ma serve una determinazione ancora maggiore e un forte supporto da parte della Regione Lombardia perché le azioni devono essere più incisive e più rapide, con provvedimenti congiunti che affrontino questa vera e propria emergenza sanitaria.

“Le amministrazioni che oggi non si attivano con l’impegno e l’urgenza necessaria sanno che il danno sui cittadini è conseguenza del loro agire”, dichiara la presidente di Cittadini per l’aria, Anna Gerometta. “In realtà, le amministrazioni avrebbero la strada spianata: un sondaggio europeo ad opera di Ipsos pubblicato pochi giorni fa indica che gli italiani sono la popolazione europea più favorevole all’istituzione delle zone a traffico limitato, con un 74% di cittadini favorevoli”.

Risolvere efficacemente il problema vuol dire, immancabilmente, ridurre il traffico in città. Area B rappresenta un primo, importante, passo per tutelare la salute dei cittadini. Il divieto di circolazione fino all’Euro 4 diesel, però, non riuscirà a sanare la situazione visto che continueranno a circolare liberamente i veicoli Euro 5 ed Euro 6 che possono avere emissioni di ossidi di azoto molte volte superiori al limite di legge. Per Cittadini per l’Aria Onlus è necessario che la Regione Lombardia supporti il capoluogo e le altre città lombarde inserendo nel PRIA (Piano regionale interventi per la qualità dell’aria) fondi e misure molto più incisive in tema di trasporto pubblico locale, ciclabilità e mobilità sostenibile che consentano di togliere dalle strade auto le cui emissioni sono fuori controllo.

“L’inquinamento dell’aria richiede azioni a tutti i livelli”, conclude Gerometta. “Come stabilito dalla Direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria in Europa, queste devono avvenire nel più breve termine possibile per proteggere la salute dei cittadini”.

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