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Marcello Staglieno ricordato alla Biblioteca Sormani di Milano con la presentazione del Libro sulla Famiglia

(mi-lorenteggio.com) Milano, 13 novembre 2018 – Marcello Staglieno, giornalista scrittore e politico, è stato ricordato a Milano, Sala del Grechetto – stracolma – della Bibblioteca Sormani in occasione dell’ottantaquattresimo anniversario della nascita con la presentazione del volume “Gli Staglieno. Origini, ritratti e protagonisti di una storica famiglia patrizia genovese” a cura di Andrea Lercari, Sagep Editori Genova. Tra i selezionati invitati, accolti dalla signora Monica Amari Staglieno, con il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici, che di Staglieno fu amico ed estimatore, Domingo ed Elena Merry del Val, Fernanda Giulini, Maria Antonietta Paveri Fontana, Virgiliana Tibertelli de Pisis, Lorenza Fisogni, Maria Grazia Cassitto, Antonino Giannone.

La straordinaria avventura umana e professionale di Staglieno germina in una famiglia (che rivendica la discendenza da Caio Elio Staleno, senatore romano e tribuno della plebe, nemico di Marco Tullio Cicerone) la quale si afferma nel tessuto sociale ed economico genovese il XIV e il XV secolo, prendendo anche parte ai commerci internazionali nel Mediterraneo, come consuetudine dei membri del ceto dirigente genovese.

Nel libro, attraverso i saggi di Monica Amari Staglieno, Franco Contorbia, Diego Divano e Andrea Lercari, si ripercorre quindi una storia familiare che dal Medioevo arriva ai giorni nostri, nella quale emergono, tra le altre, tre figure omonime di particolare rilievo: il magistrato Marcello Staglieno (1772-1847), presidente del Senato di Piemonte; il marchese Marcello Staglieno (1829-1909), poliedrico studioso di storia patria , antesignano degli studi colombiani; per arrivare al giornalista Marcello Staglieno (1938-2013), cofondatore con Indro Montanelli de Il Giornale, scrittore, senatore e vice presidente del Senato della Repubblica italiana.

Staglieno – come hanno tratteggiato gli interventi di Fernando Mezzetti, editorialista, già corrispondente de Il Giornale da Pechino e da Mosca, Gabriella Airaldi, Università di Genova, Pier Luigi Vercesi del Corriere della Sera – fin dall’età nella quale i coetanei si impegnano nelle partite di pallone all’oratorio, si proietta in un mondo di grande valenza culturale : per citare, conosce letterati e scrittori. A Genova frequenta Giovanni Ansaldo, partecipa col padre Aldo Luigi alla ricerca e al ritrovamento delle spoglie di Emstel Junger, figlio del filosofo e scrittore Ernst autore di Tempeste d’Acciaio, caduto nel ’44 sulla Linea Gotica.

Giuseppe Prezzolini lo presenta a Indro Montanelli che con lui lavorerà fianco a fianco per ben 18 anni; un rapporto cementato da una comunanza di valori borghesi intesi nel senso più alto del termine, fino a quando Staglieno decide di mettersi in politica con la Lega di Bossi. Montanelli ci resta male. Ma Staglieno ha visto nel nuovo movimento uno strumento di rinnovamento di una classe politica travolta non solo da Mani Pulite ma soprattutto da una crisi profonda dei valori da essa sin lì propugnati. Con Miglio intendeva migliorare la Lega dall’interno per renderla adatta alla guida del Paese. Tentativo che fallì e che portò Staglieno ad abbandonare la politica attiva. Perché era stato educato, e perché si era sempre comportato, con coraggio, sapere e dignità nelle alterne e complesse vicende della vita.

Come è stato ricordato nella Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani dove Staglieno nel 1984 presentò il libro su Longanesi scritto con Montanelli.

 

B. S.

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