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Milano. SMOG: Cittadini per l’aria impugna al TAR della Lombardia il Piano Aria della Regione

“Il PRIA approvato dalla giunta Fontana giunge in ritardo di molti mesi senza proporre misure adeguate. Con questo Piano la Lombardia rimarrà una delle regioni più inquinate d’Europa per anni. Servono provvedimenti più forti per tutelare la salute dei cittadini”.

(mi-lorenteggio.com) Milano, 14 novembre 2018. Cittadini per l’Aria Onlus ha proposto al TAR della Lombardia un ricorso contro la Regione Lombardia con richiesta di provvedimenti cautelari che le impongano di integrare al più presto con nuove e più incisive misure la pianificazione sull’aria e, in particolare, il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA) di recente approvazione. L’associazione, di fronte a decenni di misure insufficienti e alla conseguente emergenza sanitaria causata dallo smog, chiede al tribunale amministrativo di imporre alla Regione l’adozione di misure che facciano scendere i livelli degli inquinanti entro i limiti di legge nel più breve tempo possibile, come previsto dalla Direttiva europea in materia (Direttiva 2008/50/CE).

Il PRIA è stato approvato dalla Regione in agosto ma, secondo la Onlus, è molto lontano dall’avere un livello di ambizione sufficiente ad affrontare i livelli di inquinamento in Lombardia con i dovuti mezzi e la necessaria determinazione. Il precedente PRIA, che risaliva al 2013, era stato aggiornato dalla Regione proprio in seguito a un’azione legale avviata da Cittadini per l’Aria due anni fa.

“Si smetta di presentare l’inquinamento come se le misure per ridurlo rappresentassero una perdita economica”, dichiara Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria Onlus. “In altri paesi prima di noi, si pensi per esempio alla California, partendo da situazioni analoghe, si sono ridotti i livelli degli inquinanti in maniera decisiva mentre il prodotto interno lordo aumentava in maniera esponenziale. La Svizzera ha adottato quest’anno il limite per il PM2.5 stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (10µg/m³) e i nostri politici non riescono a raccogliere determinazione e forze che ci consentano almeno di rispettare subito il limite europeo, più che doppio (25 µg/m³). I cittadini e le imprese sono pronti ad accogliere e avviare un modello di sviluppo sostenibile che accrescerà certamente la qualità della vita, ma serve l’impegno della politica”.

L’azione legale di Cittadini per l’Aria è sostenuta dall’organizzazione europea ClientEarth, che già aveva collaborato con l’associazione per il ricorso del 2017. “Questa azione – dichiara Ugo Taddei, avvocato di ClientEarth e responsabile del progetto Clean Air – si inserisce in un quadro europeo più ampio di lotta all’inquinamento atmosferico con vittorie ottenute nei tribunali di molti altri paesi, tra cui Germania, Regno Unito, Francia e Polonia. Lo smog è un problema continentale, ma il caso della Lombardia è inaccettabile: di fronte a livelli di inquinamento tra i più alti in Europa, la Regione sta agendo in ritardo, in maniera inadeguata e senza coinvolgere i cittadini che soffrono gli impatti sulla loro pelle”.

Redazione

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