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Chiusura aeroporto di Linate. Vendita biglietti: corretta la rotta, più attenzione ai diritti dei passeggeri

 

Milano, 27 novembre 2o18 – Anche se l’aeroporto di Linate rimarrà chiuso tre mesi per il rifacimento della pista e per altri lavori di ristrutturazione dal 27 luglio al 27 ottobre del prossimo anno, diverse compagnie aeree e alcuni grandi portali che permettono la comparazione e la prenotazione di biglietti online hanno continuato a lungo a vendere tranquillamente ticket per voli in partenza e in arrivo dall’hub milanese.

L’allarme è stato lanciato qualche tempo fa da alcune associazioni di difesa dei consumatori che hanno raccolto le denunce di migliaia di persone cui è stato venduto un biglietto aereo per voli che non potranno mai atterrare o decollare da quella pista la prossima estate. A rendere la vicenda ancora più grave, il fatto che le compagnie aeree e gli operatori del settore sapessero fin da luglio scorso, secondo quanto dichiarato dall’Enac, della chiusura dello scalo. Per i malcapitati che hanno già acquistato il biglietto, secondo le associazioni, non resta che farselo rimborsare avvalendosi di quelli che sono i fondamentali diritti dei passeggeri aerei (scopri di più su quelle che sono le tutele dei passeggeri) tutelati da un Regolamento dell’Unione Europea che risale al 2004. Stando alla carta dei diritti infatti, questi non si riferiscono solo ai disservizi più comuni come errata gestione del ritardo, della cancellazione del volo o del mancato imbarco, ma entrano in gioco anche nel caso in cui i disservizi siano decisamente più problematici, come in questo caso.

Secondo alcune stime, il blocco estivo di Linate coinvolgerà almeno 30 mila voli e i passeggeri che ne pagheranno le conseguenze in termini di disagi e disservizi potrebbero anche essere un paio di milioni. La maggior parte del traffico aereo sarà trasferito a Milano-Malpensa, in provincia di Varese, mentre solo pochi voli dovrebbero essere dirottati verso l’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio. Ma di tutto ciò fino a poco tempo fa non si trovava alcuna notizia nei siti delle otto compagnie coinvolte, tra le quali Alitalia che copre il 66% dei voli quotidiani da quello scalo e che subirà gli effetti maggiori dello stop. Negli ultimi tempi invece le compagnie si sono attrezzate per fornire indicazioni più chiare, reperibili sia presso i siti internet delle stesse che tramite centralino e punti informativi, perciò chiunque si trovi a dover partire nel periodo citato dallo scalo milanese, può rivolgersi direttamente alla compagnia con cui avrebbe dovuto volare.

Nonostante questo recupero è stata sicuramente una grana, quella della violazione dei diritti dei passeggeri aerei, che poteva anche essere evitata. A detta dell’Ente Nazionale per l’Aviazione, i rappresentanti delle compagnie aeree avevano “anche partecipato a riunioni per la programmazione del temporaneo trasferimento del traffico commerciale e di aviazione generale da Linate ad altri aeroporti durante il periodo dei lavori”. Secondo l’Enac quindi le compagnie erano a conoscenza del fatto che Linate non sarebbe stato uno scalo disponibile per tre mesi e non avrebbero informato per tempo gli utenti, continuando addirittura a vendere i biglietti per i voli.

L’Ente per l’Aviazione ha presentato un esposto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato “poiché la mancata informativa potrebbe configurare un’ipotesi di pubblicità ingannevole”. Ed ha anche “intimato” le compagnie a rispettare i diritti dei passeggeri aerei che hanno già acquistato i biglietti fornendo loro al più presto informazioni dettagliate sulla situazione e garantendo l’adeguata assistenza ai viaggiatori, trovando un’alternativa per chi voglia o debba comunque partire o rimborsando il costo sostenuto per l’acquisto dei biglietti a chi al contrario intenda rinunciare al volo.

 

L. M.

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