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Proverbio: D'aprile non ti scoprire.

Raccolta straordinaria di indumenti alla Casa della carità

Sabato 19 gennaio, dalle 9 alle 18 in via Francesco Brambilla, 10

 

(mi-Lorenteggio.com) Milano, 17 gennaio 2019 – Sono più di 1.300 le persone che nel 2018 hanno utilizzato il servizio docce e guardaroba della Casa della carità, aperto ogni martedì, giovedì e venerdì pomeriggio. Sono soprattutto uomini, in molti casi anche giovani, che vivono per strada, in insediamenti precari o in edifici dismessi, oppure in stanze o appartamenti spesso non dotati di acqua corrente.

Per poter offrire a tutti un adeguato vestiario, anche per far fronte alle temperature invernali, la Casa ha organizzato per sabato 19 gennaio, dalle 9 alle 18, una giornata di raccolta straordinaria di indumenti, nella sua sede di via Brambilla 10. Chi non riuscisse a partecipare sabato, può consegnare le donazioni di abiti ogni lunedì dalle 9.30 alle 12 e dalle 14 alle 17. Per maggiori informazioni: relazione@casadellacarita.org

“Per garantire un cambio caldo e pulito a tutti gli ospiti, abbiamo soprattutto bisogno di indumenti invernali da uomo in buone condizioni: pantaloni, magliette e maglioni, felpe, scarpe, giacconi, guanti, sciarpe e berretti; ma anche coperte, sacchi a pelo e zaini. Inoltre sono gradite donazioni di indumenti intimi nuovi”, spiega Ciro Di Guida, responsabile del servizio docce e guardaroba della Casa.
Dalla fine del 2017 è stato costante l’aumento di quanti si rivolgono alla Casa della carità per fare una doccia calda e avere un cambio d’abito e di biancheria intima. Nel 2018 i numeri sono ulteriormente cresciuti, con un aumento del 17% delle persone che hanno fatto almeno una doccia nel corso dell’anno (1.369, rispetto alle 1.171 dell’anno precedente) e con un 60% in più delle docce erogate, passate da 5.460 a 8.730.
“Le docce e il guardaroba della Casa non sono solo un sevizio di prima accoglienza; sono un modo per garantire dignità e per instaurare una relazione con quelle persone in difficoltà che purtroppo in alcuni casi non abbiamo la possibilità di accogliere”, afferma il presidente della Fondazione, don Virginio Colmegna.
E infatti all’offerta di una doccia calda e di un cambio d’abiti, gli operatori e i volontari hanno organizzato una serie di iniziative per coinvolgere gli ospiti: dalle sfide a calcio balilla al cineforum quindicinale, dall’ideazione e messa in scena di uno spettacolo teatrale all’arte terapia, fino all’allestimento una mostra di fotografie realizzate dai ragazzi stessi.
“Oltre a essere un modo per ‘arredare l’attesa’, tutte queste attività hanno lo scopo di rafforzare il legame con le persone che si rivolgono a noi e intercettare i loro problemi e necessità. Ognuno di loro ha infatti una storia particolare e spesso, oltre alla doccia, hanno bisogno prima di tutto di ascolto”, conclude Ciro.

 

Redazione

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